Cultura
“Cesco e il suo teatro. Gli amici raccontano Francesco Macedonio” al Caffè San Marco
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- Pubblicato Martedì, 25 Novembre 2014 15:20
Trieste - Giovedì 27 novembre alle ore 17 al Caffè San Marco, con ingresso libero, verrà presentato il libro “Cesco e il suo teatro. Gli amici raccontano Francesco Macedonio” curato dal giornalista Alex Pessotto.
Un libro di 96 pagine che ripercorre la vita e l'opera del grande regista attraverso ricordi e testimonianze di coloro che ben lo hanno conosciuto.
Il libro, nello specifico, é formato da contributi di Sergio Altieri, Livia Amabilino, Nereo Battello, Guido Botteri, Mario Brancati, Riccardo Canali, Vito Dalò, Ruggero Dipiazza, Franco Dugo, Italo Facchinello, Mauro Fontanini, Massimiliano Forza, Andrea Germani, Claudio Grisancich, Francesco Imbimbo, Igor Komel, Giuseppe O. Longo, Marisa Mazzoni, Fulvio Monai, Ariella Reggio, Maria Angiola Restaino, Anna Rossi, Pierluigi Sabatti, Gianfranco Saletta, Antonio Scarano, Josko Vetrih.
Completano il libro, nato da un'idea di Mario Brancati, realizzato con il sostegno della Fondazione Carigo e corredato da un ricco numero di immagini, la biografia del regista, scritta da Alex Pessotto, un inquadramento, scritto dal giornalista de "Il Piccolo" Roberto Covaz, del fermento culturale che animava Gorizia negli anni in cui Cesco, come tutti o quasi lo chiamavano, si é trovato a operare, e un ricordo di suo padre scritto da Andrea Macedonio.
Editrice é l'associazione Collettivo Terzo Teatro che, prima che maturasse l'idea del libro, già aveva deciso di intitolare la più prestigiosa delle sue rassegne, il festival Castello di Gorizia, la cui edizione numero 24 é in corso, proprio a Francesco Macedonio.
Nel ripercorrere la vicenda umana e artistica del grande regista nativo di Idria e scomparso a Gorizia il primo aprile di quest’anno, il libro presta attenzione ai suoi esordi nel capoluogo isontino fra i Cinquanta e i Sessanta, con le fondamentali esperienze della "Compagnia dei Giovani dell'Unione ginnastica goriziana" e del "Piccolo Teatro Città di Gorizia", senza tralasciare le regie per la Cooperativa Nuova Scena di Bologna, per il Dramma Italiano di Fiume, per il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia e, certo, per La Contrada di Trieste, di cui é stato, nel 1976, uno dei fondatori (assieme a Orazio Bobbio, Ariella Reggio e Lidia Braico) e, per 38 anni, cioé fino alla sua scomparsa, il direttore artistico.
All’incontro saranno presenti i familiari di Francesco Macedonio, Mauro Fontanini presidente dell’Associazione Collettivo Terzo Teatro editrice del libro, il curatore Alex Pessotto, Livia Amabilino, Pierluigi Sabatti e Massimiliano Forza.
“A tempo di donna” il nuovo romanzo di Cristiana dalla Zonca non è solo un libro
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- Pubblicato Domenica, 23 Novembre 2014 15:00
Trieste – Un nuovo romanzo per la giornalista Cristiana dalla Zonca “A tempo di donna”, “Far vivere il libro oltre il libro” questo l’intento che ha mosso l’autrice nel far vivere le sue protagoniste in una dimensione che accompagna la nostra immaginazione, poter interagire con i protagonisti per conoscerli più da vicino. Infatti il nuovo lavoro in self-publishing di Cristiana Dalla Zonca, che debutterà nelle principali librerie digitali a partire dal prossimo 27 novembre, ha sviluppato una innovativa strategia di comunicazione specifica per un prodotto digitale.
Perché un libro digitale? A tempo di donna non è solo un libro ma è un modo nuovo di interagire con il pubblico di lettori. L’idea di partenza che ha guidato lo sviluppo di un progetto di social media integration è stata la constatazione che se l’e-book “vive” in rete, anche la comunicazione deve avvenire tramite la rete. Questo principio ha portato Cristiana Dalla Zonca e il team di lavoro – Ideo, CarinMarzaro e Claudia Ronchi Communications - a creare un ecosistema digitale che permette ai lettori di entrare in contatto con alcune delle protagoniste del romanzo attraverso social network ed app.
Chi sono le donne del romanzo? Sono donne come tutte noi che combattono nella estenuante corsa del tempo, in un ottica nuova, però.
Con questa prospettiva, e non solo, è stato anche creato un mini-sito www.tempodonna.it- attivo già dal 17 novembre - che farà da punto di raccolta di tutti i "touchpoint" digitali che sono stati pensati in funzione dell'età e delle storie delle protagoniste e in funzione del pubblico che le stesse sapranno intercettare.
Così tutte le lettrici e i lettori, potranno interagire con Anna, Maria Rosa, Sara e l’ultima protagonista senza nome, il motivo c’è e lo si scopre solo leggendo il libro.
Il mini-sito ospiterà il video della realizzazione “live” della copertina dell’e-book dell’ illustratrice CarinMarzaro. Inoltre una sezione che permetterà di entrare in contatto con la community di 20lines. 20lines è una piattaforma web che permette alle persone di leggere e condividere storie o parti di esse scritte dagli utenti e consente agli stessi di contribuire alla creazione di nuove storie ed interagire con esse, inviando commenti o condividendole attraverso i social network. Su 20lines sarà quindi possibile contribuire ad ampliare le storie di “A tempo di donna” a partire dal 25 novembre quando verrà pubblicata la prima storia ed infine le connessioni ai profili social di “A tempo di donna” (i profili saranno attivi in tempi diversi a partire dal 27 novembre):con Facebook: www.facebook.com/atempodidonnacon Twitter: @tempodonna con hashtag #tempodonna
Cristiana Dalla Zonca spiega: “L’e-book è un libro come tutti gli altri ma è innegabile che la sua natura sia diversa rispetto alla produzione su carta tradizionale. Pertanto anche la sua comunicazione deve avvenire in modo alternativo. La rete in questo ci viene incontro con tutta una serie di possibilità impensabili fino a pochi anni fa. Tutti noi, leggendo un romanzo, ci immaginiamo come possano essere i personaggi nella vita reale e in molti casi ci piacerebbe continuare a stare in contatto con loro anche quando abbiamo terminato la lettura. Questo è quello che ci proponiamo di realizzare: far vivere il libro oltre il libro, trasportare il libro in un contesto di realtà aumentata dove i lettori possono trovare nuovi spazi di interazione con i protagonisti”.
“Il jihadista della porta accanto” alla Ubik spiegato da Khaled Fouad Allam
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- Pubblicato Giovedì, 20 Novembre 2014 18:26
Trieste – “Il jihadista della porta accanto” di Khaled Fouad Allam, libro che sta già avendo la meritata diffusione e il successo dovuto, verrà presentato alla libreria Ubik, domani venerdì 21 alle ore 18, introdotto da Diego Abenante.
Un tempo, nemmeno tanto lontano, il mondo islamico e la sua religione non ci facevano paura come ora. E questa paura fa generare confusione tra ciò che si deve temere e ciò che in realtà non è altro che cultura e religione d’appartenenza di altri popoli.
Per questo si dimostra ancora molto più interessante ascoltare la presentazione del libro di Khaled Fouad Allam, sociologo e politico di origine algerina, già editorialista di La Repubblica e La Stampa che a tutt’oggi collabora con Il Sole 24 Ore,nonché massimo esperto di questioni mediorientali, che chiarisce su cosa sia l’ISIS e cosa si nasconde dietro la proclamazione del “Nuovo Califfato Globale”? Dove ci porterà il jihad lanciato contro l’Occidente che in pochi mesi ha conquistato le terre di Libia, Iraq e Siria? Chi sono i jihadisti senza volto che parlano italiano, francese, inglese, tedesco e mozzano le teste agli infedeli occidentali?
Viene dipanata un’intricata matassa cominciando dalla storia del primo jihadista europeo diventato terrorista nel 1995. L’autore rintraccia le radici dell’euro-terrorismo, entrando nella psicologia del moderno radicalismo islamico che si serve di Internet per cercare consenso e globalizzare la paura. L’Occidente dovrà affrontare una situazione incandescente. E solo una decisa cooperazione internazionale e una non più procrastinabile riflessione sugli equilibri fra Nord e Sud del mondo potranno scongiurare un conflitto mondiale.
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