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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Cultura

Presentazione libro: Dopo venuti a Trieste. Storie di esuli giuliano-dalmati attraverso un manicomio di confine 1945-1970

Dopo venuti a Trieste. Storie di esuli giuliano-dalmati attraverso un manicomio di confine 1945-1970
Questo libro scritto da Gloria Nemec - docente e ricercatrice di Storia sociale - per la Collana 180 - Archivio critico della salute mentale (Edizioni alphabeta Verlag) e realizzato in collaborazione con il Circolo di cultura istro-veneta ISTRIA, analizza per la prima volta le fonti medico psichiatriche nel grande Ospedale psichiatrico provinciale di San Giovanni a Trieste e mira a integrare il quadro dell’accoglienza cittadina, soprattutto nei confronti di coloro che fecero più fatica a riassorbire i cambiamenti, a superare le fratture della loro storia e le minacce alla loro identità. 
 
 
Sarà presentato a Trieste, al Museo Ferroviario, mercoledì 30 settembre alle ore 18, il nuovo libro della Collana 180 - Archivio critico della salute mentale Dopo venuti a Trieste. Storie di esuli giuliano-dalmati attraverso un manicomio di confine 1945-1970 (2015, pp240, illustrato, € 16, Edizioni Alphabeta Verlag di Merano) scritto da Gloria Nemec, docente e ricercatrice di Storia sociale che ha affrontato in svariate pubblicazioni i processi collettivi che interessarono le popolazioni della zona alto-adriatica e i relativi lasciti di memoria.  Il volume è corredato dalle due presentazioni di Peppe Dell'Acqua, direttore della Collana 180-Archivio critico della salute mentale e di Livio Dorigo, Presidente del  Circolo di cultura istro-veneta ISTRIA, insieme al quale questo libro è stato realizzato. 
 
Una scelta non casuale quella della vecchia stazione ferroviaria di Campo Marzio che purtroppo fu luogo di passaggio per molte di queste persone obbligate a lasciare le proprie terre. Alla presentazione - a ingresso libero - insieme all’autrice Gloria Nemec saranno presenti Vinzia Fiorino, docente di Storia Contemporanea all’Università di PisaLivio Dorigo, presidente del Circolo IstriaPeppe dell'Acqua, direttore della Collana 180. Per l'occasione il regista-attore Claudio Ascoli arriverà a Trieste per alcune incursioni teatrali. Ascoli, napoletano di origini, è impegnato da molti anni a Firenze nel progetto San Salvi Città Aperta che sta restituendo ai fiorentini una area di quasi 33 ettari dell'ex Opp cittadino.
 
Il lavoro di Gloria Nemec ha il merito di analizzare per la prima volta le fonti medico psichiatriche e mira a integrare il quadro dell’accoglienza cittadina, soprattutto nei confronti di coloro che fecero più fatica a riassorbire i cambiamenti, a superare le fratture della loro storia e le minacce alla loro identità. 
 
Trieste fu uno dei luoghi più  investiti dagli spostamenti di popolazione che ridefinirono il quadro demografico europeo all’indomani della seconda guerra mondiale.  La città  fu attraversata e accolse  migliaia - i numeri parlano di circa 300.000 persone tra la fine degli anni '40 e '60 - di soggetti diversamente spaesati e traumatizzati. In essa si addensarono esperienze di lutti, dispersioni e perdite multiple: delle persone, delle patrie, dei beni, delle passate identità collettive. Un percorso particolare vedeva il manicomio come possibile ed estremo approdo di questi esuli. 
 
Mondi assai lontani come quelli della psichiatria asilare e dei giuliano-dalmati inurbati si incontrarono all’interno di un grande manicomio di confine: da un lato i fragili statuti epistemologici e i forti poteri della psichiatria, dall’altro l’arcipelago delle provenienze e delle variabili che indussero un’intera componente nazionale a spostarsi. 
 
"Con questo studio ci proponiamo di iniziare una ricerca su come il distacco dalla propria terra e l'accoglienza riservata, nei diversi momenti storici dell'esodo, abbiano lasciato traccia non solo nei documenti d'archivio ma anche sui corpi e sulle anime della nostra gente, in particolare sui più umili e privi degli strumenti necessari per comprendere e adattarsi alla difficile realtà triestina del dopoguerra" - sottolinea Livio Dorigo, Presidente del Circolo Istria. 

L’autrice triestina Pamela Gotti torna in libreria con “Fuori di 3”

L’autrice triestina Pamela Gotti torna in libreria con “Fuori di 3”

Trieste - L'autrice triestina Pamela Gotti torna in libreria con il suo secondo romanzo 'Fuori di 3',  che verrà presentato domani martedì 29 settembre alle 18 la Libreria Ubik di Trieste (Piazza della Borsa n. 15) in una performance,  che ospiterà le rocambolesche avventure di 'Fuori di 3', 

All'incontro saranno presenti l'autrice, la giornalista Serenella Dorigo e gli attori Michela Cembran e Damjan Domisel, che interpreteranno i tre bizzarri spiritelli e il protagonista della storia: Carnia, Primo, Parìmeno e Serbero. LaPiccolaVolante ama presentare i propri libri in maniera originale, per promuovere la lettura come gioco edivertissement. L'ingresso alla presentazione teatralizzata è gratuito.

Fuori di 3 è una storia originale e divertente, in cui il lettore sarà trascinato in un percorso a ostacoli fra i pensieri e le azioni di tre entità eteriche: Carnia, Primo e Parìmeno. Gli spiriti guideranno il viaggio iniziatico di un uomo comune verso la sua identità perduta. Serbero diventerà Tadewi e si troverà immerso nella cultura Hopi, fra danze del Serpente e altri riti amerindi dal fascino antico. Il cambio del punto di vista è annunciato da piccole illustrazioni all'inizio dei capitoli, che rivelano di volta in volta il narratore.

Primo vive nell'emisfero sinistro, Parìmeno nel destro. Carnia non dovrebbe esserci, ma condivide con loro il ristretto spazio nella testa di Serbero. La regola dei coinquilini parla chiaro: nessun essere femminile nel corpo di un uomo. Ma lui non è un uomo qualsiasi, anche se pensa di esserlo. Non è mica facile liberarsi di un nome fasullo e compiere il destino per cui si è nati! È necessario attraversare deserti, affrontare fantasmi, allucinazioni e demoni. 'Fuori di 3' ci invita al viaggio, alle avventure picaresche di un eroe e degli inquilini che vivono nella sua mente, ci porta fra pellerossa e sciamani in un territorio surreale carico di miraggi, in cui la realtà non è mai quella che appare e anche un uomo qualsiasi può trasformarsi in Leggenda

"Cafè de moka e Dediche" nuova raccolta di poesie Grisancich

Trieste - Martedì 29 alle 17.30 nel Salone degli incontri del Circolo delle Assicurazioni Generali,  il prof. Fulvio Senardi presenterà la nuova raccolta di poesie in dialetto triestino di Claudio Grisancich, "Cafè de moka e Dediche" (Hammerle editore).
Nel firmarne la corposa prefazione lo stesso Senardi annota come " la temperatura sentimentale di questa lirica si muove nel diapason marcato tra due estremi: comprensione e irriverenza; Grisancich, a partire dai suoi 'haiku', in lingua, sta elaborando una sua particolare modalità espressiva, con strategie di racconto che 'smembrano' i momenti della vita per farne scaglie di una ricerca di senso che investe l'universalità dell'umano, avvalendosi di uno stile scarno e sorvegliato, ma che ci parla in modo più che esplicito, con ricchezza di suggestioni e calore di empatia, per quanto è, con sapienza, modulato sui registri più semplici del parlare comune." 

 

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