Cultura
Serafini conclude "Ce contino a San Zorz" con le sue e nostre storie di famiglia
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- Pubblicato Giovedì, 15 Ottobre 2015 09:12
- Scritto da Timothy Dissegna
San Giorgio di Nogaro (Ud) - Che sia un libro o un racconto, quando concludi la lettura si è sempre di fronte a una domanda: e ora? La risposta varia da opera a opera: c'è quella che rimane sospesa nella mente del lettore o quella che fugge via subito, non cosi indispensabile alla fine.
Per capire come rispondere, o semplicemente per scoprire cosa si nasconde dietro l'ultimo punto di uno scritto, ci ha pensato l'ultima serata di "Ce contino a San Zorz", il ciclo di quattro serate dedicate alla narrativa breve in marilenghe a Villa Dora. Che questa volta si è messa dalla "parte" del lettore.
Per l'ultima volta sono saliti i soliti Michele Londero e Checo Tam, attori che il pubblico sangiorgino ha imparato a conoscere bene, impersonando due diverse figure, legate entrambe al friulano. E, questa volta, la domanda era perché leggere racconti breve in questa lingua: perché ci vuole poco tempo, risponde Londero; per andare controcorrente, ribatte Checo.
Tanta letteratura anche ieri sera, con testi tradotti da grandi autori italiani e non solo (uno fra tutti: Calvino) e raccolti dal blog letterario Contecurte, fondato da Raffaele Serafini. E lo stesso era anche l'ospite della serata, per presentare il suo libro "Contis di famee", introdotto e intervistato per l'occasione da Carli Pup, voce di Radio Onde Furlane.
Non la solita raccolta di racconti con storie che tante famiglie conservano, ma un ritratto di un'umanità collocata nel Medio Friuli, luoghi natii dell'autore. E per la serata Serafini ha scritto anche una "conte" inedita, non inclusa nell'opera, che spiega la foto di famiglia apparsa nella locandina dell'incontro.
Immancabile, infine, la musica dei "In doi rive no tocje", che hanno presentato due nuove canzoni del loro ultimo album. E, per concludere il ciclo, hanno reso un omaggio in onore dell'evento, riadattando una loro "hit", molto ascoltata su Onde Fulane, per l'occasione. Apprezzatissimi come sempre dal pubblico, e dalla "giuria" del parodico "X-tractor".
In queste quattro serate, si è cercato attravero grandi e piccoli testi di far comprendere quanto bella sia la narrativa breve, più veloce a volte più profonda dei lunghi romanzi. L'aggiunta del friulano, poi, è un arrichimento in più, anche per chi rimane scettico nel definirlo una lingua: questa discussione non centra, conta solo la magia delle parole. Cosa che Contecurte ha saputo trasmettere appieno.
Toni Capuozzo ospite di @auxilia per presentare il suo ultimo libro, "Il segreto dei marò"
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- Pubblicato Giovedì, 15 Ottobre 2015 07:53
- Scritto da Timothy Dissegna
Buia (Ud) - Sarà Toni Capuozzo l'ospite dell'incontro organizzato dalla Onlus @auxilia per martedì 20 ottobre alle 21, a Buia. Il celebre giornalista inviato di guerra presenterà nella sala polifunzionale della biblioteca comunale il suo ultimo libro, “Il segreto dei marò” (Ugo Mursia Editore), intervistato dal giornalista Alessandro Di Giusto.
@auxilia è da sempre dedita alle zone più svantaggiate della Terra, spesso teatro di conflitti che lo stesso Capuozzo ha raccontato nei propri articoli. Nata in Friuli Venezia Giulia e riconosciuta come Organizzazione Non Lucrativa dalla stessa Regione, questa è garantita dal Governo Italiano grazie ad accordi con il Ministero della Giustizia e degli Interni, oltre ad essere riconosciuta come membro effettivo dell'osservatorio nazionale del volontariato.
L'Onlus non è nuova ad eventi puntati a coinvolgere il pubblico: da tempo, infatti, organizza convegni spettacoli teatrali, presentazioni di libri per sensibilizzare l'opinione pubblica su temi di grandissima attualità. Lei stessa è impegnata in prim persona attraverso attività di cooperazione con la sezione @auxiliachildren, in Paesei come Afghanistan, Iraq, Siria e Palestina.
Attualmente, @auxilia è immersa in due grandi sfide: una è sostenere il Vocational Training Center, che in Sri Lanka ospita ex bambine soldato e le aiuta nel crearsi una nuova vita; l'altra è realizzare un ospedale nella periferia di Kinshasa, Congo, per portare aiuto socio-assistenziale alle future mamme, spesso costrette a partorire in condizioni disumane.
Proprio per riportare sotto gli occhi del pubblico temi così spinosi, sarà presente Capuozzo a Buia. La serata, organizzata con il patrocinio del Comune, la collaborazione del circolo laurenziano di Buia e del gruppo Alpini locale, sarà l'occasione anche per tornare ad accendere i riflettori del caso Marò, al centro dell'opera del giornalista e che ancora è oggetto di discussioni politiche nei tribunali internazionali. Ingresso libero.
Tra pulp e comicità, una risposta (in friulano) a come fare per saper raccontare una storia
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- Pubblicato Giovedì, 08 Ottobre 2015 11:24
- Scritto da Timothy Dissegna
San Giorgio di Nogaro (Ud) – A saperla raccontare, gli occhi di tutti si concentrano su di te. Ma come si fa, anche se ho una buona storia? E quanti modi esistono per rccontare la stessa storia, senza annoiare chi ho di fronte? Domade basilari nella scrittura, che sono state al centro del terzo incontro di “Ce contino a San Zorz”.
Arrivato al terzo e penultimo appuntamento, il ciclo ospitato a Villa Dora e organizzato dallo Sportello per la Lingua Friulana di San Giorgio, Radio Onde Furlane e il blog letterario “Contecurte”, ha dato il meglio di sé ieri sera, con una partecipazione sincera tra palco e platea. Merito sicuramente della sempre più apprezzata narrativa in marilenghe.
Ancora una volta, ecco il siparietto iniziale con gli attori Checo Tam e Michele Londero, questa volta nei panni rispettivamente di uno storico della letteratura friulana e di un esperto informatico. Sempre per rispondere alla stessa domanda delle precedenti serate: perché scrivere racconti brevi in friulano? Le soluzioni sono diverse ogni sera, ognuna con una peculiarità propria e innegabile.
Sempre con la conduzione di Raffaele Serafini (nella foto a sinistra), “oste” dell' “osteria letteraria virtuale” Contecurte, l'evento ha dato voce a numerose storie raccolte dalla rete, dai classici più famosi (come “La cjase di Asterion” tradotta da Borges) a quelle di autori occasionali, che inviano regolarmente i propri lavori al blog. Alcune corte, altre cortissime, non tutte comiche perché la bellezza di questa forma letteraria è proprio la ricchezza di generi che riesce a contenere.
E storie le hanno cantate anche il duo “In doi rive no toje”, ospite musicale fisso, che però ieri era “dimezzato” per problemi familiari di uno dei due. Presente solo “il Polenta”, armonica e voce, che solo con questi due strumenti ha messo in musica i racconti struggenti del gruppo.
Ospite d'onore di ieri è stato il carnico Fulvio Romanin (a destra), le cui origini sono riconoscibilissime nei suoi testi e che ha presentato il suo libro “La stagione della muta (More pulp tales)”. Un estratto divertentissimo è stato letto ieri sera, prima che lo scrittore salisse sul palco: qui ha raccontato di essere nato a Roma ma trapiantato in Carnia, e che adesso sta lavorando a un romanzo. “L'abbiamo perso” ha scherzato Serafini.
Tra testi di Kafka e di un possibile Ceccoti, ex Sindaco di Udine (l' “oste” lascia in sospeso una possibile rivelazione di un autore anonimo), il filo rosso che li collega è la grandissima abilità a saper raccontare storie apparentemente banali, dietro cui però si nasconde un particolare, un modo di vedere, una riflessione che emerge prepotentemente dal contesto. Una delle innumerevoli magie della letteratura.
L'appuntamento con le “conte curte”, l'ultimo, sarà mercoledì 14 ottobre alle 20.30, sempre a Villa Dora. Tema della serata, per concludere, sarà “Contis di famee”, con la presentazione dell'opera ominima e finalista al Premio San Simon 2014, dello stesso Serafini. Ingresso libero.
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