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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Hacker stranieri attaccano il sito web di Radio Punto Zero con immagini inneggianti all'Isis

Hacker stranieri attaccano il sito web di Radio Punto Zero con immagini inneggianti all'Isis

Trieste - “Il sito di Radio Punto Zero Tre Venezie ha subito un serio attacco informatico proveniente da hacker stranieri. Tutte le pagine del nostro sito web sono state oscurate con messaggi e foto inneggianti a ISIS, in alcuni casi anche con contenuti molto crudi.

Siamo al lavoro assieme alla polizia postale per risalire alla fonte e motivazione dell'attacco informatico subito.

Il danno economico subito dalla nostra emittente è considerevole visto che ci vorranno diversi giorni per il ripristino completo del sito internet.

Ci scusiamo per l'inconveniente, ritorneremo online nel più breve tempo possibile”.

Così si legge nella pagina Facebook della popolare radio triestina, che trasmette in tutto il Friuli Venezia Giulia ed in parte del Veneto.

Nel pomeriggio dell'8 novembre il sito Internet di Radio Punto Zero è stato preso di mira da un attacco informatico da parte di un sedicente gruppo islamico, che ha postato contenuti propagandistici.

La Procura ha immediatamente avviato le indagini coinvolgendo la Digos e la Polizia Postale. Si tratta del primo episodio di questo genere nella nostra Regione.

"Non credo si tratti di uno scherzo" ha detto all'Ansa regionale il direttore di Radio Punto Zero, Filippo Busolini, convinto che l'oscuramento del sito sia una azione "di persone esperte, gente che fa politica del terrore e non di sprovveduti". Il "nostro sito - ha spiegato il direttore - è molto ben protetto ed è anche molto potente, forse per questo è stato scelto".

Anche la presidente del Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, è intervenuta in proposito. "Spero non sia confermata l'ipotesi che l'attacco informatico avvenuto oggi al sito di una radio di Trieste sia opera dell'Isis. In ogni caso non accettiamo intimidazioni o minacce" - si legge nella nota diffusa dalla Regione.

"Confidiamo pienamente nella Procura e nelle Forze dell'ordine affinché sia fatta piena chiarezza su un caso comunque inquietante". Per Serracchiani "è fondamentale si sappia che la nostra comunità regionale rigetterà con assoluta fermezza qualsiasi tentativo di infiltrazione a qualsiasi livello venga condotta".

A Trieste la cerimonia di consegna del vessillo di guerra alla Nave "Virginio Fasan"

A Trieste la cerimonia di consegna del vessillo di guerra alla Nave

Trieste - "A presidio di pace e sicurezza della Repubblica italiana nel mondo". Con queste parole il sindaco di Trieste Roberto Cosolini ha consegnato al capitano di fregata Marco Bagni, comandante della Nave “Virginio Fasan”, il vessillo di combattimento donato dalla città alla nuova unità della Marina Militare Italiana e che accompagnerà la sua vita e suo il servizio nei mari.  

La  solenne e partecipata cerimonia si è svolta mercoledì 5 novembre in piazza Unità d'Italia a Trieste, alla presenza di autorità civili, militari e religiose e rappresentanti di associazioni combattentistiche e d'arma.

Oltre al sindaco Cosolini erano presenti, tra gli altri, il prefetto Francesca Adelaide Garufi, il presidente della Regione Debora Serracchiani, il presidente della Provincia Maria Teresa Bassa Poropat.

Alla cerimonia sono intervenuti i Capi di Stato Maggiore della Marina, ammiraglio Giuseppe De Giorgi e della Difesa, ammiraglio Luigi Binelli Mantelli e il sottosegretario alla Difesa Domenico Rossi.

È stato ricordato il forte legame tra la città di Trieste (che ha celebrato quest'anno il 60° anniversario del suo  ritorno all'Italia) la Marina Militare Italiana e le Forze armate.

A questi link le gallerie fotografiche:

Cerimonia di consegna della bandiera


Gli interni della Nave Cavour
 

Tragico gesto di un sacerdote. Era parroco a Santa Croce sul Carso triestino

Tragico gesto di un sacerdote. Era parroco a Santa Croce sul Carso triestino

Trieste - Tragico gesto di un sacerdote della comunità slovena di Trieste. Don Max Suard, parroco di Santa Croce, si è suicidato impiccandosi in canonica. Il corpo senza vita del sacerdote è stato trovato dall'arcivescovo di Trieste Giampaolo Crepaldi nel pomeriggio del 28 ottobre.

Monsignor Giampaolo Crepaldi, che aveva un appuntamento con Suard, quando lo ha trovato ha immediatamente allertato il 113 e sul posto è giunta una pattuglia della Squadra volante. Poco dopo è arrivato anche personale della Squadra mobile, che non ha potuto far altro che constatare la morte del sacerdote.

Ignote le cause del suicidio, le indagini sono state avviate dagli agenti della Questura di Trieste nel massimo riserbo e proseguono con altrettanta discrezione. Secondo alcuni, il sacerdote era prossimo a un trasferimento in un'altra parrocchia ma la voce non trova conferme nell'ambiente ecclesiastico.

Lo stesso arcivescovo non ha voluto rilasciare dichiarazioni. "È molto scosso, è turbato" ha fatto sapere il suo segretario, don Mario.

Gli investigatori stanno ora ricostruendo le ultime ore di vita del parroco e setacciando nella sua vita privata nel tentativo di individuare le cause che hanno spinto don Max a impiccarsi. Le indagini formali sono state avviate dal sostituto procuratore Federico Frezza.

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