• Home
  • Attualità
  • Cronaca
  • Spettacoli
  • Cultura
  • Benessere
  • Magazine
  • Video
  • EN_blog

Mer11272024

Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Trovata morta nel Tagliamento la residente di Latisana scomparsa domenica 14 febbraio

Trovata morta nel Tagliamento la residente di Latisana scomparsa domenica 14 febbraio

Udine - La signora Paola Meotto, di Latisana, che mancava da casa da domenica 14 febbraio, è stata trovata morta nelle acque del fiume Tagliamento nella mattinata del 15 febbraio.

Le ricerche, scattate appena era stata denunciata la scomparsa della donna, sono state condotte da Vigili del fuoco, Carabinieri e Protezione civile.

Nel pomeriggio di domenica le squadre avevano rinvenuto alcuni suoi abiti sull’argine del Tagliamento, in località Gorgo.

La 51enne, casalinga, era uscita dalla sua casa di Latisana la mattina di domenica 14 per andare a trovare il padre a Pertegada. I familiari, non vedendola giungere, avevano lanciato l'allarme.

Le indagini sull'assassinio di Giulio Regeni: Egitto smentisce ruolo dei servizi di sicurezza

Le indagini sull'assassinio di Giulio Regeni: Egitto smentisce ruolo dei servizi di sicurezza

Udine - Il ministero dell'Interno egiziano, con una nota ufficiale, ha smentito le informazioni pubblicate dai mezzi d'informazione occidentali secondo le quali il ricercatore di Fiumicello Giulio Regeni sarebbe stato arrestato da elementi appartenenti ai servizi di sicurezza prima della sua morte.

Il comunicato è stato diffuso dall'agenzia di stampa ufficiale egiziana Mena e ripreso da numerosi giornali del Cairo.

Secondo la nota, i media occidentali avevano pubblicato "informazioni completamente erronee circa le condizioni della scomparsa dell'italiano e aggiunge che una grande squadra di indagine è incaricata di svelare i moventi dell'omicidio dell'italiano e che questa squadra coopera pienamente con la controparte italiana", viene aggiunto nel testo che conclude: "i risultati delle ricerche e delle indagini su questo caso saranno annunciati quando porteranno a risultati utili".

Intanto proseguono le indagini degli investigatori italiani al Cairo che trovano difficoltà con il passare del tempo. Le fonti di indizi giungono con ritardo. La Procura egiziana ha acquisito i filmati delle telecamere di video-sorveglianza di alcuni negozi nella zona dove Regeni è scomparso solo negli ultimi 2 giorni, riferisce l'Agenzi italiana Ansa.

Nonostante le smentite ufficiali, continuano a filtrare notizie.
L'autorevole quotidiano New York Times cita una sua fonte locale secondo cui il fermo dell'italiano sarebbe stato "ripreso da quattro telecamere di sorveglianza" di altrettanti negozi del quartiere mentre non meglio precisati "agenti" avrebbero fermato il giovane, e dopo l'identificazione e la perquisizione del suo zaino "lo hanno portato via".

Le indiscrezioni pubblicate dall'Agenzia di stampa Reuters sulla perizia medico-legale acquisita dalla Procura di Giza e secretata confermano i segni, terribili e inequivocabili, delle tortura, con tremendi particolari.

Gli oppositori del regime egiziano del resto denunciano da tempo i metodi brutali con cui vengono repressi gli attivisti, con torture sistematiche nei commissariati e nelle carceri del Paese, che conterebbero oltre 40.000 detenuti politici, accusati a vario titolo di sovversione e terrorismo.

In Italia, il pm Sergio Colaiocco, titolare dell'inchiesta, ha ascoltato la sorella di Giulio, Irene, e un'amica, entrambe nella qualità di persone informate sui fatti. Il Ros e lo Sco avrebbero inoltre acquisito materiale informatico.

La famiglia Regeni ha nominato un suo legale, l'avv. Alessandra Ballerini, che ha invitato alla cautela: "È difficile avere riscontri su testimonianze egiziane, dobbiamo fidarci delle fonti ma intanto viene pubblicato di tutto", ha detto, esprimendo fiducia nelle indagini condotte dalla Procura di Roma.

Tremila persone al funerale di Giulio Regeni svoltosi nella palestra di Fiumicello

Tremila persone al funerale di Giulio Regeni svoltosi nella palestra di Fiumicello

Fiumicello (Ud) - Si sono svolte nel pomeriggio di venerdì 12 febbraio nella palestra di Fiumicello le esequie di Giulio Regeni. Circa 3000 persone sono intervenute alla celebrazione, un migliaio all'interno e le altre all'esterno, sotto la pioggia, in piedi.

Tutti hanno poi raggiunto il cimitero e hanno abbracciato i genitori al termine della cerimonia funebre.

Il giovane studioso era un riferimento per i giovani del paese, come è emerso dalle testimonianze alternatesi sull'altare.

"Grazie Giulio, per avermi insegnato tante cose. Resta nel mio cuore l'energia del tuo pensiero. Il tuo pensiero, per amare, comprendere, costruire tolleranza. Con affetto, la mamma". È stato questo il messaggio di Paola Regeni, letto sull'altare da un ragazzo.

"Grazie per questo compito di testimonianza. Grazie, grazie e ancora grazie", aveva detto in precedenza il parroco, don Luigi Fontanot, amico del giovane. Con lui sull'altare c'era padre Mamdua, il prete copto che ha impartito la prima benedizione al corpo, al Cairo, dopo il ritrovamento.

Fiumicello per una giornata è diventata crocevia internazionale: nella chiesa-palestra al microfono si sono alternati docenti di Cambridge, colleghi di università ed amici.

Presenti alla celebrazione, a titolo personale, c'erano tra gli altri l'on. Pierferdinando Casini, la governatrice del Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani, l'ex presidente della Regione Renzo Tondo.

Presente anche il pm Sergio Colaiocco, titolare dell'inchiesta, che ha approfittato dell'occasione per ascoltare amici e conoscenti del giovane. Testimonianze necessarie per ricostruire una vicenda che ha ancora molti punti oscuri.

Il ricercatore sarebbe stato identificato dalla polizia egiziana prima del 25 gennaio, quando ne fu segnalata la sparizione: lo hanno riferito alcune persone la cui attendibilità è ora oggetto di verifiche da parte degli inquirenti.

Al Cairo, invece, la Procura ha interrogato il conducente di minibus che trovò il corpo e gli investigatori oltre 300 persone i cui nomi erano contenuti nella rubrica telefonica di Giulio, mentre il sito Al Masry Al Youm scrive che l'ultimo punto in cui il cellulare del giovane è stato segnalato attivo è su via Sudan, un'arteria lunga almeno 7 chilometri ma che in un tratto si trova a circa 200 metri dalla stazione della metropolitana "El Behoos", a sua volta vicina (250 metri) all'appartamento in cui abitava Regeni. Il punto in cui, secondo un altro testimone, Giulio sarebbe stato prelevato da alcuni agenti in borghese.

Mentre la società civile si mobilita e il Guardian parla di "spirale autoritaria" in Egitto, le istituzioni italiane continuano a chiedere la verità. Il primo ministro Matteo Renzi ha dichiarato che "Agli egiziani abbiamo detto: l'amicizia è un bene prezioso ed è possibile solo nella verità"; vogliamo che "sia fatta verità e siano presi i colpevoli veri".

Rafforza la richiesta da Palermo il ministro dell'Interno Angelino Alfano, mentre da Monaco l'Alto rappresentante dell'Ue per gli Affari Esteri Federica Mogherini rende noto un incontro con il ministro egiziano Sameh Shoukry in cui ha fatto presente la "grandissima apprensione di tutta l'Europa per quello che è accaduto", una vicenda "non accettabile".

Con lo stesso Shoukry e con le stesse richieste aveva parlato ieri il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni. La presidente della Camera, Laura Boldrini, ha invitato a non nascondersi dietro il facile paravento dell'Isis, "per Giulio e per tutte quelle persone che hanno subito la sua stessa sorte e di cui non si sa più niente". Finora "quanto fornito è quantomeno contraddittorio".

Chi siamo

Direttore: Maurizio Pertegato
Capo redattore: Tiziana Melloni
Redazione di Trieste: Serenella Dorigo
Redazione di Udine: Fabiana Dallavalle

Pubblicità

Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

Privacy e cookies

Privacy policy e cookies

Questo sito è impostato per consentire l'utilizzo di tutti i cookie al fine di garantire una migliore navigazione. Se si continua a navigare si acconsente automaticamente all'utilizzo. Per comprendere altro sui cookie e scoprire come cancellarli clicca qui.

Accetto i cookie da questo sito.