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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Si tengono nel pomeriggio di venerdì 12 febbraio a Fiumicello le esequie di Giulio Regeni

Si tengono nel pomeriggio di venerdì 12 febbraio a Fiumicello le esequie di Giulio Regeni

Fiumicello (Ud) - I funerali di Giulio Regeni si tengono nella chiesa di San Lorenzo a Fiumicello alle 14 di venerdì 12 febbraio. Come da volontà di Paola e Claudio Regeni, genitori di Giulio, non ci sono vessilli, bandiere e simboli di organizzazioni.

La famiglia inoltre "non autorizza l'utilizzo di telecamere, fotocamere o qualsivoglia strumento di ripresa audiovisiva per tutta la durata del funerale". E chiede di "rispettare il momento di raccoglimento della famiglia e degli amici di Giulio in tutte le fasi della cerimonia".

Il feretro del giovane era arrivato a Fiumicello l'11 febbraio intorno alle 19. Ad accogliere la salma c'era una folla di persone che poi si è radunata in silenzio nella chiesa di San Lorenzo, nel centro del paese, poco distante dall'altra chiesa, quella grande di San Valentino, dove i fedeli si erano ritrovati insieme con il parroco, don Luigi Fontanot.

Per richiamare la comunità, sono state suonate ripetutamente le campane e sono state accese tutte le luci della chiesa.

Il paese si è mobilitato per accogliere i numerosi amici di Regeni che stanno giungendo dall'estero, come si legge su "Articolo 21": "Gli amici che arriveranno da mezzo mondo per l'ultimo saluto al ventottenne ricercatore ucciso in Egitto non avranno bisogno di cercare una stanza d'albergo: tantissime famiglie del paese hanno infatti aperto spontaneamente le porte delle loro case per ospitarli. Un significativo gesto di solidarietà e di vicinanza alla famiglia così duramente colpita".

L'Ordine dei giornalisti del Friuli Venezia Giulia, l'Assostampa e la Federazione nazionale stampa italiana saranno presenti a Fiumicello ai funerali di Giulio Regeni.

Lo fa sapere l'Assostampa regionale con una nota.

Pur non essendo "formalmente" un giornalista iscritto all'Ordine, infatti, il ventottenne ricercatore barbaramente ucciso in Egitto lo era di fatto.

Dottorando e autore di corrispondenze per alcuni media, ancorché sotto pseudonimo, stava realizzando al Cairo inchieste scomode che ricostruivano molti angoli bui di quel paese e, probabilmente, proprio per questo è stato torturato e ucciso. 

Ordine e sindacato dei giornalisti vogliono quindi rendere omaggio alla sua figura e intendono farlo con ulteriori iniziative comuni da concordare con i suoi familiari.

"Quello che è stato nostro figlio - hanno detto Paola e Claudio Regeni - quello che ha rappresentato, quello che ci ha insegnato con le sue azioni, le sue scelte, i suoi studi, il suo impegno, saranno il faro che illuminerà il nostro futuro".

La salma di Giulio Regeni sarà venerdì a Fiumicello. Autopsia rivela la brutalità dell'assassinio

La salma di Giulio Regeni sarà venerdì a Fiumicello. Autopsia rivela la brutalità dell'assassinio

Roma - Si terranno venerdì 12 febbraio a Fiumicello le esequie di Giulio Regeni, il giovane ricercatore ucciso brutalmente al Cairo. Non si tratterà di un funerale di Stato.

L'esame autoptico è stato concluso. L'équipe di medici legali ha riscontrato sul giovane i segni di un violento pestaggio e numerose abrasioni, fratture in varie parti del corpo, tuttora oggetto di analisi così come il colpo al capo che ha provocato il decesso.

La frattura della colonna cervicale è stata determinata quasi certamente da una torsione innaturale del collo del giovane da parte di una persona che gli stava di fronte, ha avuto come conseguenze la rottura del midollo spinale e una conseguente crisi respiratoria, alle quali è seguita, infine, la morte.

Gli investigatori italiani sono già al lavoro al Cairo. Permangono forti dubbi sulla reale collaborazione delle autorità egiziane.

Intanto, al Cairo, un centinaio di manifestanti si sono radunati di fronte all'ambasciata italiana per un sit-in in ricordo del ricercatore italiano.

Sorvegliati da decine di poliziotti e ripresi dalle telecamere di un gran numero di tv internazionali, i manifestanti hanno deposto fiori e hanno acceso candele. "Giulio era uno di noi", si legge sui cartelli, scritti sia in arabo che in italiano.

Anche in Inghilterra i colleghi di Regeni fanno sentire la loro voce. Neil Pyper, della Scuola di Strategia e Leadership all'Università di Coventry, ricorda il giovane in un articolo, ripreso da diversi media britannici, dal titolo: "L'omicidio del mio amico Giulio Regeni in Egitto è un attacco alla libertà accademica".

Oltre a sottolineare l'impegno e la carriera di Regeni, studente di Cambridge, Pyper sottolinea che il suo "assassinio è una sfida diretta alla libertà accademica che è un pilastro del nostro sistema di istruzione superiore".

"Lui - prosegue - è solo uno dei tanti studiosi che sono stati arbitrariamente detenuti e sono stati spesso vittime di abusi in Egitto".

"Come comunità accademica e come società, abbiamo il dovere di farci sentire per proteggere loro e i loro colleghi che studiano in luoghi pericolosi in tutto il mondo".

"È fondamentale - si legge ancora nell'articolo di Pyper - che i governi sollevino casi come quello di Giulio e facciano forte pressione per indagini complete e perché i responsabili ne rendano conto".

Le autorità italiane ed egiziane, ricorda, "hanno annunciato indagini congiunte", ma "anche il governo britannico ha la responsabilità" di intervenire.

"Questo manderebbe il messaggio che qualsiasi abuso da parte delle autorità di studenti e ricercatori delle università britanniche non sarà tollerato. A tal fine, circolerà una petizione e gli amici e i colleghi di Giulio faranno campagna su questo nei prossimi giorni e settimane".

La salma di Giulio Regeni è giunta in Italia. Fiaccolata a Fiumicello in memoria del giovane ucciso

La salma di Giulio Regeni è giunta in Italia. Fiaccolata a Fiumicello in memoria del giovane ucciso

Roma - È atterrato poco dopo le 13.40 all'aeroporto di Fiumicino, l'aereo di linea della Egypt Air proveniente dal Cairo che ha riportato in Italia la salma di Giulio Regeni, il ricercatore universitario trovato morto tre giorni fa.

Ad accogliere il feretro, in rappresentanza del governo italiano, il ministro della Giustizia, Andrea Orlando.

Presente anche il presidente della commissione Esteri del Senato, Pier Ferdinando Casini.

Prima di essere riportato a Fiumicello, il corpo sarà trasferito nell'istituto di Medicina legale dell'Università La Sapienza dove sarà eseguita l'autopsia, disposta dalla procura di Roma che indaga per omicidio volontario.

Nel piccolo comune della Bassa Friulana domenica 7 febbraio alle 18 si tiene una fiaccolata in memoria del giovane, con partenza da piazzale dei Tigli e arrivo in piazzale Falcone Borsellino. Oltre al sindaco, Ennio Scridel, che ricorderà Giulio, è previsto anche un intervento del parroco, don Luigi Fontanot.

Sul fronte delle indagini, intanto, il ministro Gentiloni esprime perplessità: "A quanto risulta dalle cose che ho sentito sia dall'ambasciata sia dagli investigatori italiani che stano cominciando a lavorare con le autorità egiziane, siamo lontani dal dire che questi arresti abbiano risolto o chiarito cosa sia successo. Credo che siamo lontani dalla verità".

Sulla morte di Giulio Regeni "noi abbiamo un solo obiettivo: la verità. Stanno partendo squadre di investigatori italiani per collaborare con la polizia egiziana e sono convinto che al Sisi non si sottrarrà alla collaborazione e che i buoni rapporti con l'Egitto siano un fluidificante che aiutino nella ricerca della verità". Lo ha detto il ministro dell'interno Angelino Alfano, al programma Agorà su Raitre. "Tutte le procedure saranno attivate - ha aggiunto - perché la giustizia sia severa con i responsabili".

Il presidente egiziano Abdel Fattah al Sisi nei giorni scorsi aveva telefonato al premier Matteo Renzi, riferendogli di aver ordinato al ministero dell'Interno e alla Procura generale di "perseguire ogni sforzo per togliere ogni ambiguità" e "svelare tutte le circostanze" della morte di Giulio Regeni, un caso al quale "le autorità egiziane attribuiscono un'estrema importanza". Lo riferisce l'agenzia Mena. L'Italia "troverà una cooperazione costruttiva da parte delle autorità egiziane", aveva aggiunto Sisi esprimendo le proprie condoglianze.

La procura di Roma, intanto, procede per il reato di omicidio. L'indagine è ancora contro ignoti. Il magistrato ha affidato la delega alla polizia giudiziaria a svolgere i primi accertamenti preliminari.

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