Udine: precipita dal balcone dopo discussione in casa, gravissima una ragazza di 13 anni
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- Pubblicato Mercoledì, 09 Marzo 2016 00:32
- Scritto da Redazione Ilfriuliveneziagiulia
Udine - Una ragazza di 13 anni è precipitata dal balcone della casa dove vive con i genitori riportando lesioni molto gravi. Il fatto è avvenuto nella tarda serata del 7 marzo a Udine.
Secondo quanto si è appreso, durante una discussione familiare la ragazza è uscita sul terrazzo, al quinto piano dell'abitazione, e si sarebbe lanciata nel vuoto.
I familiari hanno immediatamente chiamato il 118. La ragazza è stata trasportata d’urgenza in ospedale con traumi multipli. I sanitari sono riusciti a stabilizzarla sul posto. È ricoverata nel reparto di terapia intensiva dell'ospedale Santa Maria della Misericordia in gravissime condizioni.
Udine: prende a calci e pugni la compagna dopo aver scoperto che è iscritta a Facebook
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- Pubblicato Lunedì, 07 Marzo 2016 20:15
- Scritto da Redazione Ilfriuliveneziagiulia
Udine - Un uomo di 40 anni, residente a Udine, è stato denunciato per lesioni aggravate ai danni della propria compagna. L'aggressione è avvenuta nei giorni scorsi ma è stata segnalata lunedì 7 marzo.
L'uomo, dopo aver scoperto che la compagna era iscritta a Facebook, una volta rientrato a casa dal lavoro, la ha insultata e colpita ripetutamente con calci e pugni fino a quando non è svenuta.
A quel punto l'ha soccorsa ma si è rifiutato di chiamare gli operatori del 118.
Protagonista della vicenda è un uomo, di 40 anni, residente a Udine ma di origini pugliesi, e la sua compagna, di 30 anni, che si era iscritta al social network a sua insaputa.
A trovare la donna ferita e con ancora sul corpo i segni delle botte è stata, in seguito a una segnalazione, la Squadra Mobile la mattina dopo. Gli agenti hanno fatto portare la donna in ospedale, dove è rimasta ricoverata per tre giorni per frattura allo sterno, infrazione a una costola e diversi traumi, prima di essere dimessa con una prognosi di 30 giorni.
La giovane, che non ha voluto sporgere denuncia, è tornata a casa del compagno. L'uomo è stato comunque denunciato d'ufficio per lesioni aggravate.
Sauris, centrale energetica mai funzionante ha incassato contributi regionali per 1,7 milioni
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- Pubblicato Venerdì, 04 Marzo 2016 23:22
- Scritto da Redazione Ilfriuliveneziagiulia
Udine - La Guardia di Finanza di Trieste, coordinata dalla Procura della Repubblica di Udine, ha concluso le indagini, avviate ancora nel 2013, su una vasta frode ai danni della Regione operata da un'impresa del settore energetico.
Sono state denunciate sette persone coinvolte a vario titolo, per i reati di concorso in truffa aggravata ai danni dello Stato, abuso d’ufficio e turbativa d’asta. Una prima parte dei procedimenti - quella relativa alla truffa - è già a dibattimento, mentre sta per iniziare la seconda fase del processo, seguito dai procuratori Marco Panzeri e Annunziata Puglia.
Sono state segnalate, inoltre, alla Procura della Corte dei Conti, 25 persone responsabili di un danno erariale pari a 2.700.000 euro.
Al centro della frode un'impresa di Sauris, che aveva inviato all'ente pubblico una richiesta di contributi per produrre energia termica ed elettrica utilizzando biomassa reperita sul territorio.
La centrale - la cui realizzazione è stata possibile grazie a circa 1.700.000 euro di soldi pubblici - non è mai stata pienamente funzionante. Benché i certificati di collaudo attestassero la regolare esecuzione dei lavori sin dalla fine del 2008, infatti, a tutto il 2015 non ha mai prodotto un solo Kw di energia elettrica.
I contributi pubblici, invece, sono stati regolarmente ottenuti proprio sulla scorta di certificazioni fraudolente e in virtù delle attestazioni presentate annualmente alla Regione.
La Guardia di Finanza ha scoperto non solo che l’impianto era strutturalmente inidoneo al funzionamento ma che è stato necessario sostenere ulteriori ingenti costi per l’integrale sostituzione di diversi componenti essenziali.
Una moltitudine di soggetti, sia privati che pubblici, coinvolti a vario titolo nella realizzazione dell’opera, era perfettamente a conoscenza di tali anomalie, ma tutti hanno taciuto per non incappare nella revoca dei contributi che, inevitabilmente, sarebbe intervenuta qualora la centrale non fosse stata terminata nel rispetto dei tempi.
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