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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Incidente sul lavoro in un parco nei pressi di Udine: giardiniere cade da un albero che stava potando

Incidente sul lavoro in un parco nei pressi di Udine: giardiniere cade da un albero che stava potand

Udine - Incidente sul lavoro nel tardo pomeriggio di mercoledì 16 marzo in un parco privato di Tavagnacco. Un giardiniere è precipitato dall'albero che stava potando procurandosi la frattura di una gamba.

Secondo una prima ricostruzione dell'accaduto, l'uomo è salito su un albero di grosse dimensioni adottando tutte le norme di settore in materia di sicurezza. Tuttavia è accaduto l'imprevedibile: uno dei rami che stava tagliando gli è finito addosso.

L'operaio ha perso l'appiglio ed è caduto finendo in una vicina scarpata. I colleghi della squadra di lavoro hanno immediatamente allertato il 118.

I soccorsi, giunti poco dopo, con l'aiuto dei Vigili del Fuoco, hanno recuperato l'infortunato, che è stato stabilizzato sul posto e trasportato d'urgenza all'Ospedale Santa Maria della Misericordia di Udine, dove gli è stata riscontrata una frattura alla gamba oltre ad altre lesioni meno gravi.

Morte di Giulio Regeni, pressing dell'Italia su Egitto: incontro al Cairo tra le Procure

Morte di Giulio Regeni, pressing dell'Italia su Egitto: incontro al Cairo tra le Procure

Roma - Si è svolto lunedì 14 marzo al Cairo l'incontro tra il procuratore generale egiziano Nabil Sadeq ed il procuratore di Roma Giuseppe Pignatone accompagnato dal sostituto Sergio Colaiocco.

Secondo quanto riferisce l'agenzia Ansa, l'incontro è stato positivo e i due Stati "hanno lo stesso obiettivo, quello di trovare i responsabili" della morte di Giulio Regeni.

Nel comunicato congiunto diffuso dalle due Procure si legge che le parti "hanno scambiato importanti informazioni" e si sono dette d'accordo per "incrementare la reciproca cooperazione per definire la realtà dei fatti e arrivare a individuare i responsabili" della morte del ricercatore italiano.

Il procuratore generale Sadeq ha sostanzialmente avocato le indagini fin qui svolte dalla procura di Giza.

"Nel pomeriggio del 14 marzo 2016 - si legge nel comunicato - si è tenuto nell'ufficio del Procuratore generale della repubblica Araba d'Egitto e su invito di quest'ultimo, dottor Giuseppe Pignatone, procuratore capo di Roma, ed il dottor Sergio Colaiocco, sostituto, un incontro per discutere della morte del cittadino italiano Giulio Regeni".

"Durante l'incontro - prosegue la nota - entrambe le parti si sono scambiate importanti informazioni riguardanti il caso Regeni, si è convenuto su uno scambio reciproco di punti di vista riguardanti l'indagine e concordato che queste siano condotte con grande impegno".

Tra le informazioni ottenute dagli inquirenti romani, ci sono i dati emersi dall'autopsia svolta nelle scorse settimane in Egitto, da cui risulta la presenza sul cadavere di Giulio Regeni di "fratture, abrasioni, ustioni e lividi in piu' parti del corpo".

Secondo l'esame autoptico svolto al Cairo le ferite sono state "provocate da corpi solidi e in alcuni casi strumenti ruvidi".

Entrambe le parti hanno poi convenuto di incrementare la loro collaborazione diretta per "arrivare a prove concrete e ad arrestare i colpevoli".

"Il procuratore egiziano - conclude il comunicato - ha chiarito alla sua controparte italiana che le indagini egiziane proseguiranno sotto la sua diretta supervisione. Gli italiani da parte loro, si sono offerti di assistere l'ufficio incaricato in Egitto con informazioni riguardanti l'accaduto. Un fatto questo che è stato molto apprezzato dall'ufficio incaricato in Egitto. Entrambe le parti hanno convenuto un incontro fra le polizie. il vertice avverrà molto presto a Roma".

Da quanto si è appreso, il Procuratore Generale della Repubblica Araba d'Egitto ha dato atto della rettitudine della condotta di Giulio Regeni.

Uccisione di Giulio Regeni, lunedì i procuratori italiani al Cairo. Fonti egiziane: video con litigio in strada

Uccisione di Giulio Regeni, lunedì i procuratori italiani al Cairo. Fonti egiziane: video con litigi

Roma - Lunedì 14 marzo il procuratore della Repubblica di Roma Giuseppe Pignatone e il sostituto Sergio Colaiocco, titolari dell'inchiesta sull'uccisione di Giulio Regeni, si recheranno al Cairo per seguire personalmente le indagini.

L'intenzione è quella di giungere ad una piena collaborazione da parte delle autorità egiziane.

Intanto nella capitale egiziana fonti governative fanno sapere che ventiquattro ore prima della sua scomparsa, il 25 gennaio, Giulio Regeni avrebbe incontrato un giovane, forse un amico, con il quale avrebbe litigato in una strada dietro l'edificio del consolato d'Italia del Cairo.

Subito dopo i due si sarebbero allontanati insieme. Lo scrive il sito online Youm7, citando fonti della sicurezza egiziana.

Sempre secondo il sito, l'incontro e la discussione tra Regeni ed il suo interlocutore sarebbero stati inquadrati da una telecamera in via Zahr el Gemal, nel quartiere El Essaaf, adiacente al Boulaq, nel quale ha sede il consolato italiano.

Gli investigatori egiziani hanno in corso indagini - precisa Youm7 - per rintracciare il giovane incontrato dal ricercatore italiano ed interrogarlo.

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