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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Morte di Giulio Regeni, pressing dell'Italia su Egitto: incontro al Cairo tra le Procure

Morte di Giulio Regeni, pressing dell'Italia su Egitto: incontro al Cairo tra le Procure

Roma - Si è svolto lunedì 14 marzo al Cairo l'incontro tra il procuratore generale egiziano Nabil Sadeq ed il procuratore di Roma Giuseppe Pignatone accompagnato dal sostituto Sergio Colaiocco.

Secondo quanto riferisce l'agenzia Ansa, l'incontro è stato positivo e i due Stati "hanno lo stesso obiettivo, quello di trovare i responsabili" della morte di Giulio Regeni.

Nel comunicato congiunto diffuso dalle due Procure si legge che le parti "hanno scambiato importanti informazioni" e si sono dette d'accordo per "incrementare la reciproca cooperazione per definire la realtà dei fatti e arrivare a individuare i responsabili" della morte del ricercatore italiano.

Il procuratore generale Sadeq ha sostanzialmente avocato le indagini fin qui svolte dalla procura di Giza.

"Nel pomeriggio del 14 marzo 2016 - si legge nel comunicato - si è tenuto nell'ufficio del Procuratore generale della repubblica Araba d'Egitto e su invito di quest'ultimo, dottor Giuseppe Pignatone, procuratore capo di Roma, ed il dottor Sergio Colaiocco, sostituto, un incontro per discutere della morte del cittadino italiano Giulio Regeni".

"Durante l'incontro - prosegue la nota - entrambe le parti si sono scambiate importanti informazioni riguardanti il caso Regeni, si è convenuto su uno scambio reciproco di punti di vista riguardanti l'indagine e concordato che queste siano condotte con grande impegno".

Tra le informazioni ottenute dagli inquirenti romani, ci sono i dati emersi dall'autopsia svolta nelle scorse settimane in Egitto, da cui risulta la presenza sul cadavere di Giulio Regeni di "fratture, abrasioni, ustioni e lividi in piu' parti del corpo".

Secondo l'esame autoptico svolto al Cairo le ferite sono state "provocate da corpi solidi e in alcuni casi strumenti ruvidi".

Entrambe le parti hanno poi convenuto di incrementare la loro collaborazione diretta per "arrivare a prove concrete e ad arrestare i colpevoli".

"Il procuratore egiziano - conclude il comunicato - ha chiarito alla sua controparte italiana che le indagini egiziane proseguiranno sotto la sua diretta supervisione. Gli italiani da parte loro, si sono offerti di assistere l'ufficio incaricato in Egitto con informazioni riguardanti l'accaduto. Un fatto questo che è stato molto apprezzato dall'ufficio incaricato in Egitto. Entrambe le parti hanno convenuto un incontro fra le polizie. il vertice avverrà molto presto a Roma".

Da quanto si è appreso, il Procuratore Generale della Repubblica Araba d'Egitto ha dato atto della rettitudine della condotta di Giulio Regeni.

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