Si tengono nel pomeriggio di venerdì 12 febbraio a Fiumicello le esequie di Giulio Regeni
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- Categoria: Udine
- Pubblicato Venerdì, 12 Febbraio 2016 11:30
- Scritto da Redazione Ilfriuliveneziagiulia
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Fiumicello (Ud) - I funerali di Giulio Regeni si tengono nella chiesa di San Lorenzo a Fiumicello alle 14 di venerdì 12 febbraio. Come da volontà di Paola e Claudio Regeni, genitori di Giulio, non ci sono vessilli, bandiere e simboli di organizzazioni.
La famiglia inoltre "non autorizza l'utilizzo di telecamere, fotocamere o qualsivoglia strumento di ripresa audiovisiva per tutta la durata del funerale". E chiede di "rispettare il momento di raccoglimento della famiglia e degli amici di Giulio in tutte le fasi della cerimonia".
Il feretro del giovane era arrivato a Fiumicello l'11 febbraio intorno alle 19. Ad accogliere la salma c'era una folla di persone che poi si è radunata in silenzio nella chiesa di San Lorenzo, nel centro del paese, poco distante dall'altra chiesa, quella grande di San Valentino, dove i fedeli si erano ritrovati insieme con il parroco, don Luigi Fontanot.
Per richiamare la comunità, sono state suonate ripetutamente le campane e sono state accese tutte le luci della chiesa.
Il paese si è mobilitato per accogliere i numerosi amici di Regeni che stanno giungendo dall'estero, come si legge su "Articolo 21": "Gli amici che arriveranno da mezzo mondo per l'ultimo saluto al ventottenne ricercatore ucciso in Egitto non avranno bisogno di cercare una stanza d'albergo: tantissime famiglie del paese hanno infatti aperto spontaneamente le porte delle loro case per ospitarli. Un significativo gesto di solidarietà e di vicinanza alla famiglia così duramente colpita".
L'Ordine dei giornalisti del Friuli Venezia Giulia, l'Assostampa e la Federazione nazionale stampa italiana saranno presenti a Fiumicello ai funerali di Giulio Regeni.
Lo fa sapere l'Assostampa regionale con una nota.
Pur non essendo "formalmente" un giornalista iscritto all'Ordine, infatti, il ventottenne ricercatore barbaramente ucciso in Egitto lo era di fatto.
Dottorando e autore di corrispondenze per alcuni media, ancorché sotto pseudonimo, stava realizzando al Cairo inchieste scomode che ricostruivano molti angoli bui di quel paese e, probabilmente, proprio per questo è stato torturato e ucciso.
Ordine e sindacato dei giornalisti vogliono quindi rendere omaggio alla sua figura e intendono farlo con ulteriori iniziative comuni da concordare con i suoi familiari.
"Quello che è stato nostro figlio - hanno detto Paola e Claudio Regeni - quello che ha rappresentato, quello che ci ha insegnato con le sue azioni, le sue scelte, i suoi studi, il suo impegno, saranno il faro che illuminerà il nostro futuro".