A Udine nuovo doppio appuntamento con "Musei in città"
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- Pubblicato Venerdì, 07 Settembre 2012 10:20
- Scritto da Fabiana Dallavalle
Doppio appuntamento per il ciclo di iniziative “Musei in città”. Sabato 8 settembre, alle 15 e alle 17, sono in programma due visite guidate per adulti e famiglie alla scoperta delle antiche carceri cittadine e dei segreti del castello durante il dominio austriaco. Sede del Luogotenente della Serenissima Repubblica di Venezia dal Seicento, il maniero udinese divenne poi prevalentemente militare durante il dominio napoleonico. Successivamente, proprio nella fase storica della dominazione austriaca, il castello ritornò a una funzione giurisdizionale e amministrativa della città e del territorio tanto che nel corso dei moti risorgimentali le sue carceri accolsero i patrioti italiani. Dal 1866 il complesso entrò a far parte del demanio militare diventando, dal 1906, sede dei Civici Musei di Storia e Arte.
La visita guidata sarà l’occasione per rivivere le alterne vicende di questo storico edificio e offrirà l'opportunità di visitare anche le carceri, solitamente chiuse al pubblico. Per motivi organizzativi i posti disponibili sono limitati, con un massimo di 25 persone per gruppo. Pertanto la prenotazione è obbligatoria contattando Sistema Museo (800 961993) dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 15 (escluso festivi) o tramite mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.">Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.. Nella giornata di sabato sarà possibile prenotare chiamando il numero 0432/271591.
Domenica 9 settembre alle 17 in castello, invece, grandi e piccini andranno alla ricerca del personaggio misterioso con il carrello dell’arte nel nuovo appuntamento di “Esploratori ad arte”. Nella Pinacoteca dei Civici Musei i piccoli visitatori e le loro famiglie, con l’aiuto del carrello dell’arte, dovranno decifrare indizi nascosti per scoprire il personaggio misterioso che si nasconde nelle sale del museo. In questo caso è consigliata la prenotazione. Per informazioni e prenotazioni è possibile contattare Sistema Museo (800 961993) dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 17 (escluso festivi) o tramite e-mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.">Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..
L’agricoltura del Friuli Venezia Giulia e il Tipicamente friulano protagonisti a Friuli Doc
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- Pubblicato Venerdì, 07 Settembre 2012 10:14
- Scritto da Fabiana Dallavalle
Dal 13 al 16 settembre, le piazze e le strade del centro di Udine sono animate da Friuli Doc, la principale rassegna enogastronomica delle tipicità agroalimentari della regione che, nell’edizione 2012 identifica nel formaggio e nelle attività ad esso correlate, il tema trainante.
Si tratta di un’occasione davvero unica perl’agricoltura regionale e il marchio Tipicamente friulano di presentarsi al grande pubblico, anche transfrontaliero, con una promozione del prodotto locale che è rivolta direttamente al consumatore.
Come già annunciato dall’assessore Claudio Violino in occasione dell’appena conclusa festa dell’allevatore che si è tenuta nel compendio del Montasio “Questa sarà la stagione del Montasio, si parte con Friuli Doc e si andrà avanti fino alla prossima primavera con eventi dedicati al formaggio di punta della nostra regione”.
“È importantissimo rafforzare questo tipo di produzione che permette di valorizzare l'intera filiera, riconoscendo un valore aggiunto all'allevatore che produce qualità – commenta l’Assessore – e Friuli Doc in questo senso è un’importante vetrina che mette in luce il lavoro quotidiano di molti allevatori della nostra Regione”.
L’Agenzia regionale per lo sviluppo rurale – ERSA, in collaborazione con il Comune di Udine, coordina uno spazio coperto di oltre 1.200 metri quadrati in Piazza XX Settembre e dedica proprio al formaggio il momento inaugurale della Piazza, stabilito per giovedì 13 settembre alle 18.00 quando su cjarogiules originali condotte dai Giovins di Chenti di Paluzza verranno accompagnati nello spazio Tipicamente friulano tutti gli strumenti utilizzati nella trasformazione del latte: dalla legna da ardere alla caldaia di rame fino ad un assortimento di strumenti utilizzati per rompere la cagliata. Chiude la sfilata dedicata al nobile alimento una gigantesca forma di Latteria del peso di oltre 100 kg. Un festone costruito con i ritagli delle forme di formaggio costituirà infine l’inconsueto nastro da tagliare per siglare l’accesso allo spazio Tipicamente friulano di Piazza XX Settembre.
Il programma proposto nelle quattro giornate in cui si snoda il percorso del gusto a Friuli Doc è ricco e articolato e garantisce ampio spazio ai laboratori didattici, durante i quali viene presentato come si giunge dal latte ai prodotti della caseificazione (attività condotta in un’area appositamente progettata per riprodurre l’interno di una malga alpina), dalla lana di pecora al feltro, dalle foglie delle pannocchie del mais alla lavorazione degli scus di blave. Ma anche laboratori in cui si presenta la lavorazione della polenta, la produzione del gelato, la conservazione della frutta sottoforma di gelatine e confetture e quella degli ortaggi sott’olio e sott’aceto.
Specifici momenti riservati all’avvicinamento delle famiglie al mondo rurale sono proposti dagli operatori delle fattorie didattiche regionali, mentre un ciclo di appuntamenti dedicati ai bambini includono spettacoli di intrattenimento e la realizzazione di dolci e biscotti.
Pensati infine per i grandi sono gli spazi dedicati alle degustazioni guidate dei vini del Friuli Venezia Giulia e dei prodotti dell’agroalimentare regionale che è possibile ri-assaggiare ed acquistare nella vasta Enoteca dei vini del FVG come anche nello spazio specifico dedicato ai Consorzi e alle Associazioni dell’agroalimentare Tipicamente friulano.
L’allestimento dell’Enoteca dei vini del FVG nasce dalla collaborazione tra i Consorzi di tutela delle zone Doc, rappresentati dal Consorzio DOC-FVG, e l’Associazione Italiana Sommelier (AIS) che hanno lavorato insieme per proporre una rappresentanza delle migliori etichette prodotte in regione, tra cui anche quelle dei vini del Friulano&friends, le Selezioni organizzate da Ersa e rivolte a tutte le aziende della regione, con il fine di individuare i vini più rappresentativi prodotti in Friuli Venezia Giulia e destinati a raccontare la vitivinicoltura locale anche al di fuori dei confini regionali.
I Consorzi dell’agroalimentare regionale presenti a Friuli Doc sono: ANAPRI - Associazione nazionale Allevatori Bovini di Razza Pezzata Rossa Italiana, APROLACA - Società Cooperativa Consortile Agricola con una rappresentanza di prodotti derivati dalla trasformazione del latte, APROBIO - Associazione Produttori Biologici e Biodinamici del Friuli Venezia Giulia, Associazione Nazionale Allevatori Trota Friulana, Associazione floricoltori del FVG, il Consorzio del Prosciutto di San Daniele, il Consorzio per la tutela del Formaggio Montasio, CoProPa - Cooperativa Produttori Patate, la Società Cooperativa Agricola La Blave di Mortean, il Consorzio apicoltori della Provincia di Udine, il Consorzio per la tutela e la valorizzazione del FigoMoro da Caneva, il Comitato di coordinamento Esercenti Gelatieri, Friulmont, la società consortile che raccoglie e promuove i prodotti lattiero-caseari dell’area montana del FVG, Friulfruct - Cooperativa Frutticoltori Friulani, la Cooperativa Le Lagune.
Anziani uccisi a Lignano, atteso dna capello su orologio Rosetta. Setacciata attività società immobiliare fallita
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- Pubblicato Venerdì, 07 Settembre 2012 09:36
- Scritto da Maurizio Pertegato
UDINE - La Procura di Udine attende gli esiti degli accertamenti del Ris di Parma sul dna estrapolato da un capello, rimasto impigliato nell'orologio di una delle vittime, Rosetta Sostero.
Questo, forse, durante una colluttazione, nel duplice omicidio di Lignano Sabbiadoro, nella notte tra sabato e domenica del 18 e 19 agosto scorsi, in cui ha trovato la morte anche il marito di Rosetta, Paolo Burgato.
I risultati sul capello potrebbero portare a capire quanti killer hanno agito quella notte di agosto grazie al confronto con i due profili già isolati sulla scena del crimine, questa volta grazie alle macchie di sangue trovate nel garage-lavanderia e ai mozziconi di sigaretta abbandonati in giardino. Il capello potrebbe essere di una terza persona. Ma oltre all'identità dell'aggressore, il capello potrebbe fornire altri elementi utili agli investigatori come ad esempio capire se chi ha agito era sotto sostanze stupefacenti, tra cui cocaina. Con il dna si lavora anche per escludere eventuali sospetti.
Per questo si continuano a prelevare e confrontare campioni. Ne sarebbero già stati prelevati oltre 250, ma l'accertamento non finisce qui. Nel frattempo, in attesa di sviluppi delle indagini scientifiche, gli investigatori continuano a lavorare con metodi tradizionali su tutte le piste possibili, compresa quella del fallimento della ditta immobiliare del fratello della vittima.
Per la pista patrimoniale, tra le ipotesi sul tappeto, si sta procedendo all'analisi della contabilità. Si sta cercando di capire se le vicende possano essere in qualche modo legate. Al setaccio la posizione dei creditori, ma le ricerche, non sembrano avere punti di convergenza che possano mettere in relazione il massacro dei coniugi con la situazione fallimentare della società di Rino Sostero. Creditori preliminaristi che hanno visto andare in fumo milioni di euro con il crack da 56 milioni di euro ce ne sono.
Si tratta però di grosse aziende, fanno notare gli analisti, con fatturati milionari, che già avevano accettato il piano di ristrutturazione mettendo in conto di recuperare circa il 20-30 per cento del credito. La stessa cifra che, più o meno, otterranno con il fallimento. Se anche questo legame venisse definitivamente abbandonato dagli inquirenti, non si giustificherebbe un'ipotesi di vendetta trasversale, tanto più che i rapporti economici tra la coppia di coniugi e l' immobiliarista fallito vengono considerati pressoché nulli.
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