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Delitto di Lignano, Lisandra chiede di parlare con i magistrati

UDINE - Lisandra Aguila Rico, 21 anni cubana, in carcere da una settimana con l'accusa di duplice omicidio e rapina pluriaggravati per l'uccisione dei coniugi di Lignano, Rosetta Sostero e Paolo Burgato, chiede di parlare con i magistrati. Lo ha fatto oggi, 24 settembre, con una richiesta indirizzata dal direttore del penitenziario di Trieste al pm Claudia Danelon. La giovane - a quanto si è appreso - intende fare dichiarazioni inerenti il suo procedimento. Ora spetterà alla procura decidere se e quando sentirla nuovamente. Intanto si attende di conoscere la data di un nuovo possibile sopralluogo degli inquirenti nella villa insieme all'indagata. Sempre oggi il gip Paolo Lauteri ha disposto la custodia cautelare in carcere anche per il fratello della detenuta, Reiver Laborde Rico, 24 anni, rintracciato a Cuba dopo essere riuscito a fuggire. Nel disporre la misura, con un provvedimento che sostanzialmente ricalca l'ordinanza già emessa per Lisandra, il gip ravvisa, tra l'altro, la reiterazione del reato.

Omicidio di Lignano, Lisandra e River Rico presero un taxi subito dopo il delitto

Udine - Emergono nuovi particolari nel delitto di Lignano Sabbiadoro. Subito dopo l'omicidio dei coniugi Paolo Burgato e Rosetta Sostero, Lisandra Aguila Rico e il fratellastro River Rico, accusati di concorso nell'omicidio, tentarono immediatamente la fuga, ma dovettero rinunciare. Gli inquirenti hanno rivelato che, dopo il delitto, i due fratelli "hanno preso un taxi che li ha condotti dapprima a Latisana e poi di nuovo a Lignano".

Lo scrive il giudice delle idagini preliminari nell'ordinanza di custodia con cui ieri ha disposto il carcere per Lisandra. La ragazza avrebbe spiegato agli inquirenti che lei e il fratello si erano fatti portare in stazione a Latisana (Ud) per vedere gli orari del treno.

Secondo gli inquirenti, i due fratelli non avevano trovato subito un treno per allontanarsi dal Friuli, ed erano quindi tornati a casa a dormire. Il comportamento non aveva insospettito particolarmente il tassista. Nonostante il clamore suscitato dall'omicidio, l'uomo, che lavora a San Stino di Livenza (Venezia) con licenza stagionale anche per la località balneare friulana, non aveva però collegato l'episodio con il fatto criminoso. Non si era fatto avanti. Gli inquirenti lo hanno rintracciato solo nel giorno antecedente il fermo della ragazza.

Intanto la Procura ha chiesto la custodia cautelare per River, scoperto a Cuba dove era fuggito dopo l'omicidio. La sorella si è accollata l'intera responsabilità, ma gli inquirenti non le credono, ritenendo che anche il giovane abbia avuto un ruolo nel delitto.