Una rapina finita male il movente dell'omicidio di Lignano. Gli assassini avrebbero ucciso perché riconosciuti
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- Categoria: Udine
- Pubblicato Martedì, 18 Settembre 2012 10:30
- Scritto da Tiziana Melloni
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Udine - Dopo la confessione, avvenuta il 17 settembre, della giovane cubana Lisandra Aguila Rico, colpevole, assieme al fratellastro, del massacro dei coniugi Rosetta Sostero e Paolo Burgato, non sono ancora emersi dettagli, ma da quanto è trapelato, gli investigatori ritengono che i due fratelli Rico abbiano ucciso perché riconosciuti dalla coppia.
In particolare, Paolo e Rosetta avrebbero riconosciuto Lisandra, barista nella frequentata gelateria nei pressi del loro negozio. Secondo la ricostruzione degli investigatori, i due fratelli, entrambi incensurati, avrebbero intercettato informazioni sul fatto che i coniugi tenevano dei soldi in casa, e avrebbero così organizzato il colpo.
In una prima fase, i fratelli avrebbero tentato di ottenere informazioni sul nascondiglio dei soldi. Poi, vistisi smascherati, la situazione sarebbe degenerata. A quel punto, presi dal panico, avrebbero ucciso i due coniugi, senza portare via nulla dalla villetta di via Annia.
I due giovani erano arrivati in Italia nel 2009 per un ricongiungimento familiare. La madre, Sandra Emilia Rico, 39 anni, a sua volta di origine cubana, ha sposato un italiano originario di Agerola (Napoli) Enzo Spinelli, ottenendo così la cittadinanza italiana. I due fratelli, figli di padri diversi, fino al 2009 vivevano a Cuba. Arrivati in Italia, ambedue hanno trovato un'occupazione a Lignano. Lisandra, in particolare, lavorava nella gelateria vicina alla coltelleria di cui erano titolari i coniugi massacrati. Gelateria della quale è titolare Sandra Emilia Rico.
Gli investigatori cercano il fratello di Lisandra Aguila, Laborde Reiver Rico, 24 anni, che, secondo fonti d'agenzia, potrebbe essere scappato a Cuba. Da quanto si è appreso, secondo gli investigatori sarebbero stati i due fratelli ad aver ucciso barbaramente la coppia a scopo di rapina. Questo il movente dell'assassinio.
A insospettire gli inquirenti sarebbe stato il repentino allontanamento dei due giovani dalla località balneare dopo l'omicidio.
Il Dna della ragazza, trovato dalle analisi dei carabinieri del Ris di Parma sul luogo del delitto, avrebbe poi confermato i sospetti, accelerando le indagini. Allo stesso modo ora gli investigatori sono a caccia di tracce del Dna del fratello per confermare l'ipotesi accusatoria. L'iter per far l'arresto del ragazzo non sarà semplice e ci vorrà un mandato di cattura internazionale.