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Il Prosecco sposa la Barcolana con "Prosecco bubbling style on show", fiera dedicata al celebre vino
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- Categoria: Cucina e vino
- Pubblicato Martedì, 28 Agosto 2012 16:05
- Scritto da Tiziana Melloni
Trieste - A ottobre, sulle rive del capoluogo, durante la regata velica Barcolana, ci sarà anche il vino Prosecco a sbarcare, assieme alle vele. Questa l’essenza di "Prosecco, bubbling style on show", il nuovo evento internazionale che unisce due mondi accomunati dal medesimo stile di vita "frizzante".
"Prosecco, bubbling style on show" si svolgerà dall’11 al 14 ottobre 2012, negli stessi giorni della Barcolana, la più affollata regata del Mediterraneo, nel Salone degli Incanti di Trieste, grazie all’organizzazione di Aries, Azienda Speciale della Camera di Commercio di Trieste, del Consorzio di Tutela Prosecco Doc e dei Viticoltori del Carso-Kras, con il supporto di Turismo Fvg, Comune e Provincia di Trieste, il supporto tecnico di Italesse e la collaborazione con Barcolana.
Durante i quattro giorni della manifestazione i produttori potranno incontrare buyer esteri mentre il pubblico specializzato e generico potrà assaggiare alcune delle più buone bollicine e acquistarle direttamente sul posto.
La manifestazione, presentata martedì 28 agosto nella Sala Rossa dell’ente camerale triestino, riporta il Prosecco, coltivato e prodotto in Veneto e Friuli, alle sue origini, ovvero all’abitato di Prosecco in provincia di Trieste, dove ha origine il vitigno Glera.
Alla base della manifestazione si colloca infatti un protocollo d’intesa volto alla tutela e alla valorizzazione del prosecco Doc, come spiega Antonio Paoletti, presidente della Camera di Commercio di Trieste: "L’idea nasce da un protocollo firmato dal Ministero, dalle Associazioni di Categoria e dal Consorzio Collio-Carso, che prevede anche l’organizzazione di un festival del Prosecco".
"Ne abbiamo discusso più volte con tutti gli attori coinvolti e l’abbiamo presentato a Treviso presso il Consorzio di cui siamo partner – ha proseguito Paoletti -.Saranno giornate di dibattito, degustazioni ed eventi a Trieste, perché è proprio Trieste con l’abitato di Prosecco che ha reso possibile la Denominazione di Origine Controllata, anche se qui per ora non produciamo bottiglie di Prosecco. Ma stiamo lavorando anche per questo assieme alla Regione a supporto dei nostri produttori affinché si possano sbloccare gli investimenti e la sistemazione dei terrazzamenti".
Veneto e Friuli Venezia Giulia, due regioni a grande vocazione vitivinicola, sono così unite in un progetto comune: "Sono un produttore storico di prosecco, quindi so bene quanto importante sia stato salvare una delle bandiere del Made in Italy con la Doc, nata 3 anni fa grazie al paesino di Prosecco che si trova qui a Trieste – nota Giancarlo Moretti Polegato, membro del Comitato Esecutivo Consorzio di Tutela Prosecco Doc, coorganizzatore -. Questo vino unisce due regioni con grande vocazione vitivinicola, in passato anche antagoniste, e l’evento è un’ottima occasione di promozione nell’ambito di una manifestazione internazionale e sportiva, come la Barcolana. Un'occasione che non dobbiamo perdere, perché sarà capace di attrarre un pubblico davvero importante".
Sinergia fra regioni e all’interno del territorio, capace di generare ricadute positive, come ha ricordato dall’Assessore al Commercio del Comune di Trieste, Elena Pellaschiar. Il Comune dal canto suo mette a disposizione dell'evento lo spazio espositivo del Salone degli Incanti.
Sulla collaborazione fra le due regioni ha posto l’accento anche Igor Dolenc, vice presidente della Provincia di Trieste: "Penso che questa sia un’occasione per creare dialogo fra i diversi operatori del settore perché di questo c’è sempre bisogno. Il dialogo fra produttori e tecnici può diventare quel raccordo e quell’elemento in più ancora da perfezionare del protocollo".
"È giusto che questa festa del Prosecco si svolga nel nostro territorio – ha aggiunto Sandi Skerk, presidente del Comitato Tecnico Vini Carso-Kras e coorganizzatore della manifestazione -. Colgo l’occasione per ricordare che per noi è primario che venga dato il via libera agli investimenti e alla semplificazione dei vincoli, per poter coltivare i terreni del nostro costone e dar così nuova linfa alla storicità del prosecco a Trieste".
Territorio, bollicine, sì, ma anche vela: l’evento si svolgerà negli stessi giorni della Barcolana, la famosa regata velica. In queste giornate, sul lungomare triestino convergono oltre 300mila persone, tra velisti, stampa, opinion leader, e duemila barche a vela e oltre 25mila velisti solcano il golfo triestino.
"È stato intelligente lanciare questo evento in abbinamento con la Barcolana – nota Federica Seganti, assessore alle Attività Produttive della Regione Friuli Venezia Giulia -. Una vetrina da 300mila visitatori, in cui è collocata questa nuova fiera business to business che poi si apre al grande pubblico. Un modo per offrire un’ulteriore motivazione per un viaggio a Trieste. Queste iniziative crescono con gli anni e proprio per questo abbiamo scelto, come Turismo Fvg, di dare il nostro supporto all’edizione zero e continueremo a farlo anche in futuro, dal momento che riconosciamo l’importanza in fase di start up di un appoggio esterno".
Con la regata velica è stata messa a punto una collaborazione strutturata, illustrata da Marina Parlatori, vice presidente della Barcolana: "La regata viene ulteriormente arricchita da questa partnership. Il vino verrà inserito nelle nostre sacche, le sailor bag, distribuite a tutti gli armatori che sceglieranno di passare con noi questa settimana, ricca di eventi sia a terra che in mare. Non solo, una delle regate, la Barcolana Classic, assocerà il proprio nome a quello del Prosecco. E anche al nostro party verrà servito Prosecco".
A Barcis le finali del Concorso “L’antipasto all'italiana tradizionale”
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- Pubblicato Lunedì, 02 Luglio 2012 16:25
- Scritto da Maurizio Pertegato
BARCIS - La scuola alberghiera di Cingoli (MC) ha vinto per il secondo anno il concorso sull'Antipasto all'Italiana bandito dall'Accademia delle 5T e dalla Rete Nazionale degli Istituti Alberghieri; la finale si è svolta a Barcis (PN).
Perché un concorso sull'Antipasto all'Italiana tradizionale? Perché l’ antipasto è’ biglietto da visita di un territorio, invoglia alla conoscenza dei prodotti tipici e dei luoghi da cui provengono. Perché i salumi, protagonisti assoluti fino a pochi lustri fa dell'antipasto nei ristoranti e nelle trattorie di tutte le categorie e di tutte le regioni, possono rappresentare una forte sinergia tra chi somministra e chi produce in un territorio contribuendo a un sistema virtuoso di accoglienza. L’obiettivo primario del Concorso L’ANTIPASTO ALL’ITALIANA TRADIZIONALE è infatti quello di promuovere una cultura dell’attenzione e del rispetto del territorio, delle tradizioni e della tipicità del prodotto agroalimentare autentico, grazie al recupero e/o la valorizzazione di un’arte della cucina tradizionale, sana, buona e naturale - in questo caso la preparazione dell’antipasto - che utilizza e prodotti locali e tipici intesi come testimoni culturali per diffondere l’immagine del territorio. Tutti gli studenti finalisti hanno mostrato di saper scegliere e raccontare i salumi e le altre materie prime locali, sia dal punto di vista del gusto sia da quelli della sicurezza e della storia gastronomica.
Il Concorso Nazionale è organizzato dall’Accademia delle 5T della Qualità, da ReNaIA (Rete Nazionale Istituti Alberghieri), da AEHT (Association Européenne des Ecoles d’Hôtellerie et de Tourisme) e dalla rivista Sapori d’Italia, in collaborazione con l’Università degli Studi di Parma - Facoltà di Agraria - Corso di Laurea in Scienze Gastronomiche.
La finale è stata ospitata dal Consorzio Turistico Piancavallo Dolomiti Friulane e dalla Scuola Alberghiera IAL di Aviano, nelle scorse settimane presso l’hotel Celis di Barcis (PN).
All’unanimità, con il massimo dei voti, la giuria della finale ha assegnato il primo premio agli alunni Sarovici Marionela, Badiali Alessio (classe 3^Cd – cucina) e Giampieri Giulia (classe 4^Rd – sala) dell’IPSSART G.VARNELLI. Tenuto conto dell’obbiettivo del concorso, ovvero la diffusione di uno spirito di collaborazione tra le varie componenti della filiera agroalimentare e turistica del territorio, i criteri di valutazione sono stati:
1. capacità di raccontare la preparazione complessiva e il legame della stessa con il territorio
2. qualità organolettica di ogni componente della preparazione
3. naturalità e salubrità degli ingredienti
4. qualità del servizio (abbinamento pane e vino)
5. presentazione estetica invogliante
Ecco la motivazione:
"Gli alunni hanno presentato, con proprietà di linguaggio e conoscenza approfondita dell’argomento, un lavoro originale, ben articolato, sul tema: I grandi Marchigiani a tavola: da Antonio Nebbia a Leopardi e Rossini.
In particolare, per quanto riguarda i salumi, gli alunni hanno dimostrato di aver approfondito l’argomento grazie a un lavoro di ricerca sul territorio per l’individuazione di prodotti di qualità, secondo la normativa del disciplinare etico dell’Accademia delle 5T.
La preparazione degli alunni, in termini di competenza professionale e competenza comunicativa (in particolare: capacità di presentarsi e di presentare) dimostra chiaramente l’intervento didattico multidisciplinare, condotto in teamwork sotto il coordinamento del prof. Marcello Stéfano in collaborazione con il prof. Gianfilippo Grasselli e l’Ass.Tecnico Bruno Spaccia."
La giuria ha espresso grande soddisfazione anche per il lavoro degli altri studenti: tutti hanno saputo, in particolare, scegliere le tipicità più significative del loro territorio sapendole valorizzare con preparazioni attraenti e davvero molto buone.
La medaglia d’argento, a pari merito, è stata assegnata agli istituti:
- Pellegrino Artusi di Riolo Terme (RA) presente con gli alunni CARLOTTA VENTURA e NICHOLAS ZAMAGNI e i docenti KATIA SANGIORGI e VITO CARIELLO
- Luigi Cossadi Pavia con gli alunni MANUELA FRIGE’ e RICCARDO GALLINELLA, accompagnati dal docente AGOSTINO D’ANNA
- IAL di Aviano (PN) con gli alunni ELVIS BANDA, LUCERO CONDORIe ARMELA KADIU accompagnati dai docenti STEFANO BERTOLO e GIOVANNI FABBRO, Presidente Unione Cuochi italiani di Pordenone.
All’I.I.S CIAMPINI BOCCARDO di NOVI LIGURE (AL) la giuria ha deciso di assegnare una menzione speciale per il lavoro presentato, fuori concorso, dagli alunni della 1^ classe del corso per l’enogastronomia sotto la guida della docente Lucia Agrati.
La Giuria,presieduta da Guido Stecchi, Presidente dell’Accademia delle 5T della Qualità era formata dai giurati:
Anna Maria Zilli- rappresentante rete ReNaIa e DS ISIS Bonaldo STRINGHER-UD
Giuseppe Damiani- Direttore Montagna Leader
Gionata Sturam- Sindaco di Claut (PN)
Lorenzo Demarco in rappresentanza di AMIRA
Domenico Ranieri in rappresentanza di AMIRA
Giuseppe Casagrande- Direttore della rivista Papageno
Andrea Canton- Patron del Ristorante La Primula di S.Quirino (PN)
Lucia Agrati- docente I.I.S Ciampini Boccardo di Novi Ligure (AL)
Astrid Donadini- responsabile Formazione Accademia 5T della Qualità
Piancavallo, all'Urogallo il Radic di Mont
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- Pubblicato Sabato, 30 Giugno 2012 12:09
- Scritto da Maurizio Pertegato
PIANCAVALLO - Serata all’insegna del radicchio di montagna quella alla taverna all’Urogallo di Piancavallo gestita con professionalità da Sergio Babbo e dalla moglie Romanita.
Un appuntamento annuale, riservato ai locali tipici della provincia, con un menù tutto dedicato alla cicerbita alpina o radic di mont.
Si tratta di una pianta verde rara di montagna (presidio Slow Food) la cui raccolta viene fatta rigorosamente a mano. Nasce e vegeta in alta montagna e presenta germogli filiformi di gusto leggermente amarognolo.
Ai commensali, giunti numerosi a Piancavallo, Sergio Babbo ha servito anche un ottimo strudel di polenta verde con la cicerbita alpina, una vera esplosione di gusti e sensazioni olfattive; dei paccheri con ragù di manzetta e il gelato al radicchio delle nevi. Il tutto accompagnato con vini selezionati dell’azienda Castello di Spessa.
A conclusione della serata - presente la Camera di Commercio e l’Ascom-Confcommercio Imprese per l’Italia di Pordenone promotori del progetto Ristorante Tipico - un plauso a tutto lo staff dell’Urogallo e la consegna a Gianni Babbo di un cuore gigante, realizzato tutto di tappi di sughero dal fratello Sergio, per la professionalità, l’impegno, la conoscenza e la diffusione del prodotto vino.
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