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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Economia

Bankitalia: in FVG disoccupazione a livello peggiore rispetto a Nord Est e Italia

Bankitalia: in FVG disoccupazione a livello peggiore rispetto a Nord Est e Italia

Udine - È stata presentata presso l'ateneo udinese il 10 novembre l'analisi economica congiunturale della Banca d'Italia per il primo semestre 2015 in Friuli Venezia Giulia.

Nella prima parte del 2015 - rileva lo studio - la domanda rivolta all’industria del Friuli Venezia Giulia ha proseguito la crescita moderata iniziata nell’anno precedente, che ha coinvolto anche i consumi interni.

Le esportazioni – al netto della cantieristica, caratterizzata da prolungati cicli di produzione – sono aumentate in misura più contenuta rispetto al Nord Est e all’Italia.

Nell’indagine svolta a inizio autunno dalla Banca d’Italia presso le imprese industriali, la quota degli intervistati che ha dichiarato un aumento del fatturato nei primi tre trimestri dell’anno ha superato lievemente quella con vendite in calo; per il semestre successivo prevalgono le previsioni di una stabilizzazione o di un aumento degli ordini.

Nell’anno in corso tre quarti delle imprese del campione hanno confermato i programmi di moderata crescita degli investimenti formulati a primavera.

Nell’edilizia la diminuzione dei livelli di attività è proseguita, ma a un ritmo più contenuto; nel mercato immobiliare le transazioni sono lievemente aumentate, stabilizzandosi su livelli comunque assai inferiori a quelli antecedenti il 2012. Dopo una prolungata flessione dei consumi, le vendite delle imprese commerciali al dettaglio hanno mostrato un lieve aumento.

La moderata ripresa non si è ancora riflessa in un miglioramento delle condizioni del mercato del lavoro. La dinamica dell’occupazione è stata negativa e peggiore sia rispetto al Nord Est sia al complesso del paese.

Tale calo, unito a quello delle persone inattive, si è riflesso sul tasso di disoccupazione che ha raggiunto un nuovo massimo storico. Anche in Friuli Venezia Giulia il ricorso ai contratti a tempo indeterminato si è intensificato, in connessione con le recenti misure del Governo in tema di decontribuzione e di riforma del mercato del lavoro.

Nella prima metà del 2015 i prestiti bancari ai residenti in regione hanno ripreso ad aumentare. La crescita dei finanziamenti alle imprese è risultata circoscritta a quelle medie e grandi, mentre per le altre aziende il credito è ancora diminuito. I prestiti alle famiglie consumatrici sono rimasti sostanzialmente stabili e sono cresciute le erogazioni di nuovi mutui immobiliari. Tuttavia la qualità del credito si è ulteriormente deteriorata sia per le imprese sia per le famiglie.

 


Secondo le informazioni tratte dall’indagine condotta presso le principali banche che operano in regione, la domanda di finanziamenti si è ulteriormente rafforzata e le condizioni di accesso al credito sono lievemente migliorate. È proseguita la crescita dei depositi bancari delle famiglie consumatrici, sospinta dai conti correnti.

"Anche il rapporto di aggiornamento congiunturale di Banca d'Italia viene a certificare che per l'economia del Friuli Venezia Giulia si iniziano a intravedere primi, seppur ancora timidi, segnali con un segno positivo". "E' una strada non breve quella che dobbiamo ancora percorrere", hanno commentato la presidente della Regione Debora Serracchiani e il vicepresidente Sergio Bolzonello.

D'altronde, hanno evidenziato Serracchiani e Bolzonello, il trend FVG è sempre stato caratterizzato da un ingresso ritardato nelle situazioni di crisi congiunturali e una conseguente più tardiva uscita da quei momenti di difficoltà economica. "Il nostro impegno resta massimo a favore del mondo della produzione regionale, in particolare per il settore delle piccole e medie imprese, per le quali abbiamo previsto la manovra di abbattimento dell'Irap".

In merito, infine, ai dati di Bankitalia circa l'occupazione, Serracchiani e Bolzonello hanno ribadito come nel 2015 per l'Italia si sia finalmente interrotta la prolungata recessione e le previsioni dell'economia nazionale per il prossimo biennio si presentino all'insegna della ripresa.

"Per il Friuli Venezia Giulia i segnali sono ancora contrastanti ma quelli positivi non sono più così tenui come nei mesi scorsi": se da un lato, infatti, lo stock degli occupati nel primo semestre è ancora negativo, dall'altro i flussi complessivi di assunzione sono cresciuti su base tendenziale di circa 8 punti percentuali e del 12 per cento se si considera l'aggregato del lavoro dipendente. Il saldo positivo tra assunzioni e cessazioni nei primi nove mesi dell'anno è raddoppiato.

Scarica il report Bankitalia completo:

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Friuladria - Crédit Agricole: i buoni risultati 2015 trainati dalla ripresa economica

Friuladria - Crédit Agricole: i buoni risultati 2015 trainati dalla ripresa economica

Pordenone - Sono stati resi noti nella giornata di giovedì 5 novembre i risultati al 30 settembre 2015 del Gruppo Cariparma Crédit Agricole, che evidenziano ottime performance confermando la tendenza di crescita della redditività dimostrata nei trimestri precedenti e mantenendo livelli adeguati di patrimonio e liquidità.

Il Gruppo bancario guidato dall’amministratore delegato e responsabile del Crédit Agricole in Italia Giampiero Maioli ha conseguito nei primi nove mesi del 2015 un risultato netto in forte crescita, pari a 192 milioni di euro. Il risultato, che conferma la capacità di generare redditività garantendo il sostegno a territorio, imprese e famiglie, è trainato dal miglioramento della gestione operativa (+12% a/a) e dalla progressiva flessione del costo del credito (-6% a/a).

Proventi in crescita (+5%) – sostenuti dall’importante contributo delle commissioni (+7% a/a), trainate dal comparto wealth management – e oneri operativi sotto controllo, si traducono in un miglioramento dell’efficienza dell’istituto, con un cost/income al 53% (-3% a/a).

Si conferma inoltre una limitata incidenza delle sofferenze su crediti netti, pari al 2,9% rispetto ad una media di sistema del 4,8%. La solidità patrimoniale si conferma su livelli adeguati, con un Common Equity Tier 1 del 11,0% ed un Total Capital Ratio del 13,3%; la liquidità resta su livelli soddisfacenti, con un indicatore LCR al 150%.

La masse intermediate del Gruppo Cariparma Crédit Agricole raggiungono a settembre 2015 quota 133 miliardi di euro (+4% a/a). Gli impieghi verso la clientela pari a 34 miliardi (+1% a/a) sono sostenuti dalla positiva attività del comparto mutui casa (+6% a/a). La raccolta totale si attesta a 97 miliardi di euro, in crescita del +6% a/a: in particolare la raccolta gestita conferma un andamento positivo raggiungendo quota 25 miliardi di euro (+14% a/a); in crescita anche la raccolta diretta (+6% a/a), anche grazie all’emissione di un ulteriore covered bond per un miliardo di euro.

Il Gruppo Cariparma Crédit Agricole chiude con soddisfazione anche la straordinaria esperienza con il Padiglione CibusèItalia ad Expo, che l’ha visto presente accanto a Federalimentare e Fiere di Parma nella valorizzazione delle filiere Agroalimentari italiane. Sono stati oltre 300mila i visitatori (per lo più esteri) che hanno attraversato la gallery di brand e filiere costruita all’interno del Padiglione sponsorizzato dal Gruppo Bancario. Sul fronte Italia, il Gruppo Cariparma Crédit Agricole si è impegnato attivamente per incoraggiare l’export delle imprese italiane del settore attraverso iniziative specifiche a loro dedicate, decine di incontri con i buyer esteri e una collaborazione sempre più stretta con Cibus e Fiere di Parma, che continuerà a svilupparsi anche nel dopo-Expo.

Nei primi nove mesi del 2015 il Crédit Agricole in Italia ha ottenuto un risultato netto di 359 milioni di euro, dopo avere conseguito un utile di 230 milioni nel primo semestre. Oltre che dalle banche commerciali del Gruppo Cariparma Crédit Agricole, il gruppo della 'Banque Verte' è composto in Italia dalle società di Corporate e Investment Banking (CACIB), Credito al Consumo (Agos, FCA Bank), Leasing e Factoring (Crédit Agricole Leasing e Crédit Agricole Commercial Finance), Asset Management e Asset Services (Amundi, CACEIS), Assicurazioni (Crédit Agricole Vita, Crédit Agricole Assicurazioni, Crédit Agricole Creditor Insurance) e Wealth Management (CA Indosuez WM e CA Fiduciaria).

La casa madre francese ha comunicato di aver registrato il suo risultato trimestrale più elevato dal 2011. L’utile netto si attesta infatti a 1.751 milioni di euro, con un aumento del +13,8% rispetto al terzo trimestre 2014. Sui primi nove mesi del 2015, inoltre, il risultato è pari a 4.479 milioni di euro, con un incremento del 25,3% rispetto al periodo corrispondente del 2014. Risultati che sono il riflesso di un forte dinamismo commerciale nella maggior parte delle linee di business. Con un Common Equity Tier 1 ratio fully loaded del 13,4% al 30 settembre 2015, pari ad un incremento di 20 pb rispetto a fine giugno 2015, il Gruppo Crédit Agricole si conferma ancora come una delle banche con la più solida capitalizzazione in Europa.

 

Approvato il bilancio di Finest. Erogati alle imprese più di 10 milioni di euro

Approvato il bilancio di Finest. Erogati alle imprese più di 10 milioni di euro

Pordenone - L’Assemblea dei Soci della società finanziaria Finest, svoltasi il 30 ottobre a Pordenone, ha approvato il bilancio 2014-2015. Tutti i principali indici risultano positivi.

Soddisfazione è stata espressa dal Presidente Mauro Del Savio: “questi dati - ha detto - confermano una gestione attenta e al tempo stesso focalizzata sulle necessità finanziarie per l’internazionalizzazione delle nostre imprese. Ora puntiamo su un ampliamento di operatività”.

Finest, Società Finanziaria per l’internazionalizzazione delle imprese del Nord-Est verso l’Europa Centro-Orientale, la Russia e i Paesi CSI, i Balcani e i Paesi del Mediterraneo, chiude l'esercizio con 11,5 Mln di euro erogati a favore dei partner del Triveneto, proseguendo nella direzione di una costante crescita, già avviata negli ultimi tre anni.

L’andamento del conto economico evidenzia un reddito al lordo delle imposte pari a 0,929 Mln di euro, mentre il risultato netto di bilancio si è chiuso a 1,121 Mln di euro, sostanzialmente in linea col valore dell’esercizio precedente. Oltre i 5 milioni i proventi della gestione ordinaria.

“Il bilancio oggi approvato – ha aggiunto Del Savio, che è al secondo anno del suo mandato – si caratterizza per l’incremento dei volumi di erogato a favore delle aziende del Triveneto, cresciuti del 25,6% rispetto all’esercizio precedente. La Società sta infatti spingendo al massimo la propria missione istitutiva, non solo dal punto di vista del sostegno all’economia nordestina, ma anche grazie all’assistenza e know-how offerti nell’anno in oltre 300 incontri one to one con le imprese”.

“Dati positivi – conferma il Direttore Eros Goi – sia per il bilancio appena approvato, sia per il futuro prossimo della Società, che alla chiusura d’esercizio, già rilevava impegni assunti a fronte di future erogazioni per oltre 7 milioni di euro. Questo, assieme all’ulteriore ribasso delle poste rettificative (-34,2%) e alla liquidità disponibile di oltre 58 Mln di euro, indica che Finest possiede gli asset necessari per essere proficuamente sul mercato”.

“Le operazioni di investimento avviate nell’anno da Finest sono andate nella direzione di creare una catena del valore globale, dove l’azienda italiana rappresenta il primo anello di una filiera diffusa, in grado di generare ricchezza ed occupazione per il territorio. Ancora una volta ribadisco che internazionalizzazione per noi è sinonimo di crescita, competitività ed espansione” chiarisce il Presidente Del Savio.

“Avremmo competenze e risorse per un impegno ancora più significativo per le nostre aziende - conclude Del Savio – ma siamo obbligati ad agire entro i limiti della nostra legge istitutiva, che nel 1991, non immaginando un effetto così ampio della globalizzazione dei mercati, ha severamente circoscritto le nostre aree di intervento. Non possiamo che augurarci un prossimo ampliamento dell’orizzonte geografico da parte del legislatore: ne deriverebbe un incremento del potenziale di crescita, sia per Finest che per le imprese che rappresenta e sostiene”.

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Capo redattore: Tiziana Melloni
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