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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Economia

Legge di stabilità 2016, approvato il testo in Giunta. Risorse per 3,4 miliardi di euro

Legge di stabilità 2016, approvato il testo in Giunta. Risorse per 3,4 miliardi di euro

Trieste - Per l'attuazione delle Politiche regionali nei diversi settori di intervento l'Amministrazione del Friuli Venezia Giulia avrà a disposizione nel 2016 risorse complessive per 3,4 miliardi di euro.

Lo prevede la legge di Stabilità 2016, il cui testo è stato approvato venerdì 13 novembre in via definitiva dalla Giunta regionale, su proposta dell'assessore alle Finanze Francesco Peroni, dopo il via libera del Consiglio delle Autonomie Locali (CAL) e le consultazioni con le parti sociali.

Ora il provvedimento passa all'esame delle competenti Commissioni del Consiglio regionale, per essere licenziato dall'Aula entro Natale.

Come di consueto, la quota più rilevante è destinata al Sistema sanitario e alle Politiche sociali, con un ammontare complessivo di € 2.463 milioni. Con 2.150 milioni viene assicurata l'attività degli enti del Servizio Sanitario Regionale (SSR), mentre 20 milioni sono destinati agli investimenti tecnologici.

Alle Politiche sociali vanno risorse per l'operatività dei servizi socioassistenziali dei Comuni, per le misure di sostegno al reddito, per l'abbattimento delle rette nelle case di riposo, al Fondo per l'Autonomia Possibile (FAP), per favorire la domiciliarità, per il contenimento delle rette di accesso ai servizi per la prima infanzia, alla Carta Famiglia e al sostegno degli acquisti delle famiglie in difficoltà.

I trasferimenti alle Autonomie locali, che derivano dalla quota compartecipata dei tributi erariali, valgono 433 milioni e garantiscono certezza finanziaria agli Enti locali per il prossimo triennio, attuando il disegno delineato nell'ambito della Riforma del sistema della Finanza locale prevista dalla legge regionale 18/2015.

In materia di Ambiente sono previste spese complessive per 56 milioni con particolare riferimento al funzionamento dell'Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente (ARPA) e per la difesa del suolo.

Per interventi straordinari della Protezione civile, legati a eventi calamitosi, sono destinati stanziamenti per 4,5 milioni complessivi.

Infrastrutture, Mobilità ed Edilizia assorbono in tutto 262 milioni di euro. Di questa somma, al Trasporto Pubblico Locale (TPL) su gomma e su rotaia vanno complessivamente 168,5 milioni. Altre poste sono destinate a FVG Strade S.p.A., alle manutenzioni della rete viaria, alla sicurezza stradale, allo sviluppo della portualità.

In questo contesto sono importanti anche gli interventi per la Casa, con risorse indirizzate al Fondo per l'Edilizia sociale, al sostegno delle locazioni, all'adeguamento di alloggi ATER, al recupero del patrimonio immobiliare esistente. Previsto anche un accantonamento di 16 milioni finalizzato alla predisposizione della nuova legge di Settore.

Per le Attività produttive vi sono stanziamenti complessivi per  34 milioni, finalizzati all'Industria, all'Artigianato, al Commercio, all'accesso al credito, alla promozione turistica, oltre che all'attività della nuova Agenzia Promoturismo FVG.

17,5 milioni vanno a Risorse agricole e forestali. Comprendono anche le spese di funzionamento dell'ERSA e le iniziative di promozione dell'Agroalimentare.

Per gli interventi di sviluppo dei territori montani vi sono 4,3 milioni.

Ammontano a 56 milioni le risorse per l'area Lavoro, Formazione, Istruzione e Ricerca. Tra gli interventi, figurano azioni di contrasto alla disoccupazione e di sostegno all'occupazione, contratti di solidarietà difensivi, sostegno alla formazione primaria. Più nel dettaglio, in tema di Istruzione e Ricerca la legge di Stabilità contempla interventi a sostegno delle spese per il funzionamento delle scuole per l'infanzia, per i servizi scolastici tra i quali il comodato dei libri di testo, per le spese di trasporto, per il diritto allo studio universitario. Risorse vanno anche al sistema universitario e alla novità di questa manovra, rappresentata da una misura destinata a giovani ricercatori.

Per quanto riguarda infine l'area della Cultura, dello Sport e della Solidarietà sono previsti stanziamenti per 42 milioni. Cinque milioni in più rispetto al 2015, finalizzati in particolare a garantire maggiori certezze finanziarie agli operatori del settore culturale per favorire la programmazione di eventi e manifestazioni. Deciso anche il sostegno agli interventi in materia di Immigrazione , con un finanziamento di 2,7 milioni.

"La spending review regionale, il patto Serracchiani - Padoan e il sostegno del Governo alle Regioni speciali ci permetteranno di realizzare la prima finanziaria che assicurerà le stesse risorse dell'anno precedente, se non di più, a tutto vantaggio di enti locali e per sostenere le riforme, sistema economico e imprese".

È il commento del consigliere regionale del Pd, Renzo Liva, presidente della I Commissione Bilancio, a margine dell'incontro di maggioranza tra consiglieri della coalizione di centrosinistra e il vicepresidente Sergio Bolzonello e gli assessori Francesco Peroni e Sara Vito.

"È grazie al combinato disposto della revisione della spesa aperto dalla Regione con operazioni di risparmio ed efficientamento, i risultati positivi dell'accordo Serracchiani - Padoan e la scelta del Governo di sostenere le Regioni speciali con la richiesta di minori sacrifici - al di là del tam tam mediatico che vuol far credere il contrario - che possiamo realizzare la prima finanziaria con l'applicazione dei criteri previsti dalla cosiddetta armonizzazione dei bilanci".

In tal modo, aggiunge Liva, "assicuriamo fin da subito le risorse al sistema già assicurate nel 2015, se non addirittura aumentate e comunque sempre anticipate rispetto alla tempistica di attribuzione in modo da agevolare ad esempio Province e Comuni a spenderle, migliorando quindi le proprie capacità di programmazione e decisione".

In particolare, continua il presidente della I Commissione, "questa finanziaria implementa le risorse a favore del sistema delle Autonomie locali, e quindi a favore di nuovi cantieri, del welfare e dell'aiuto alle famiglie e del sistema economico e delle imprese. Aiuta altresì i Comuni a tenere bassa la pressione fiscale e dà risorse e respiro alla Riforma sanitaria, implementando di 50 milioni il finanziamento per la salute e sociale".

Dopo le sedute del Consiglio in programma per la prossima settimana, fa sapere infine Liva, "le Commissioni cominceranno il lavoro di affinamento e confronto per arrivare in Aula a metà dicembre per la definitiva approvazione della legge".

Benzina agevolata, l'addio si avvicina. Confcommercio leva gli scudi

Benzina agevolata, l'addio si avvicina. Confcommercio leva gli scudi

Trieste - Le agevolazioni sul carburante sono al centro del dibattito tra Confcommercio, sindacati e Regione. In sede di confronto con le parti sociali sulla manovra finanziaria 2016, svoltosi martedì 10 novembre, Cgil Cisl e Uil avevano sollevato la questione delle risorse per la benzina agevolata.

Non si è fatta attendere la risposta della Confcommercio regionale: "Stupisce che i sindacati propongano un’uscita dal provvedimento di sconto sui carburanti senza preoccuparsi di come venire incontro alle categorie interessate, che ne risulterebbero immediatamente penalizzate. Probabilmente i posti di lavoro non sindacalizzati valgono meno degli altri" ha detto il presidente di Confcommercio del Friuli Venezia Giulia Alberto Marchiori. Per Confcommercio lo stanziamento per lo sconto è "una previsione di spesa che la giunta ritiene invece ancora utile al sistema regionale".

"Sappiamo benissimo che la concorrenza con la Slovenia e con l’Austria costituisce un grosso problema competitivo e comporta preoccupazioni anche per l’occupazione. Ma sappiamo da tempo, come lo sanno la politica e le associazioni di settore, che quel regime è appeso al filo sempre più sottile della procedure di infrazione europea". Così rispondono Franco Belci, Giovanni Fania, Giacinto Menis, segretari generali Cgil, Cisl, Uil Fvg.

“Del resto la necessità di una riflessione complessiva sulla questione della distribuzione, compresa la possibilità di agire sul fronte fiscale attraverso un approfondimento col Governo – aggiungono i sindacati – è confermata dal paradosso che nel vicino Veneto il prezzo ordinario è più basso e che dunque il provvedimento regionale ha finito per drogare il mercato, riducendo all’osso i vantaggi per il cittadino. In sede di discussione sulla legge finanziaria, nella quale è stata confermata la posta per coprire una parte dell’esercizio finanziario, abbiamo perciò responsabilmente posto la questione di una exit strategy che consenta, con gli approfondimenti e la gradualità necessaria, di evitare che i contraccolpi avvengano in maniera secca creando all’improvviso una nuova sacca di disoccupazione”.

"Crediamo – concludono Belci, Fania e Menis – che le associazioni di categoria, invece affidarsi alle invettive, farebbero bene a porsi lo stesso problema piuttosto che affidarsi soltanto alla speranza, peraltro sempre più tenue. Quanto al centrodestra, farebbe bene a ricordare di aver sollevato tempo fa, con l’ex presidente Tondo, la stessa questione. Ma in politica, si sa, è facile perdere la memoria".

La presidente Debora Serracchiani e l'assessore Peroni non si sono dichiarati contrari a valutare la proposta dei sindacati.

Il coordinatore Fvg di Sel, Marco Duriavig, da parte sua ha affermato che "lo sconto carburanti non genera più vantaggi alla maggior parte dei cittadini, è evidente. Come dimostrato dai numeri, infatti, il bonus non crea più condizioni di convenienza sostanziale, visto che spesso il prezzo alle pompe del FVG è paragonabile, se non maggiore, al Veneto o alla Slovenia. Per questo non ha senso mantenerlo. Chi lo difende non coglie la realtà delle cose e assume un atteggiamento conservatore".

"Apprendiamo con soddisfazione l'intervento della presidente Serracchiani, seppur tardivo, in merito al Bonus carburanti - ha comunicato Autonomia Responsabile - anche se rileviamo che l'assessore Vito, membro della stessa Giunta, forse più per difendere o illudere il territorio d'appartenenza, fa finta di niente".

"Già da diversi mesi Autonomia Responsabile aveva invitato a fare chiarezza sulle reali ricadute del gettito nelle casse della Regione FVG, attraverso IVA e accise, portando alla luce una realtà certificata rispetto alle entrate certe assai lontana dai numeri fino ad ora divulgati da Confcommercio".

Ad intervenire sono stati il presidente e il vice presidente del Gruppo di Autonomia Responsabile in Consiglio Regionale FVG, Renzo Tondo e Roberto Revelant; proprio Revelant per primo ha sollevato dubbi sul reale gettito per le casse regionali.

"Bisogna rendersi conto che l'evoluzione economica e sociale non può essere affrontata con staticità e lentezza, e non si può essere ancorati a processi non attuali, ed è evidente che non si può continuare a fare le stesse cose semplicemente perché le abbiamo sempre fatte. Abbiamo già perso un anno, perché la riduzione significativa del prezzo del carburante per effetto del cambio dell'euro sul dollaro e la diminuzione del prezzo al barile della materia prima sono occasioni da cogliere, senza ulteriori perdite di tempo, e ci meravigliamo che proprio Confcommercio non colga questa opportunità per il bene di tutti i cittadini della Regione. Non si può mantenere una situazione indifendibile moralmente ed economicamente, che porta reali benefici principalmente ai petrolieri distorcendo tra l'altro il mercato, soprattutto di fronte alle entrate certe per la nostra regione da accise ed IVA che più che insufficienti possiamo definire 'imbarazzanti'.

"Autonomia responsabile - continuano Tondo e Revelant - lancia tre proposte, confermando lo spirito propositivo e costruttivo, e non di una opposizione preconcetta, che contraddistingue l'attività del gruppo politico dall'inizio della legislatura.

"La prima proposta va nella direzione di invitare Confcommercio Nazionale a rendersi parte attiva per richiedere e convincere le case madri dei carburanti a versare le imposte nella nostra regione invece di versarle presso la propria sede legale. Ciò è consentito dalla legge e se alle multinazionali nulla cambia per la nostra Regione vorrebbe dire faraoniche entrate straordinarie che potrebbero portare ad un'applicazione di uno sconto addirittura raddoppiato rispetto a quello attuale, arrivando ad un prezzo perfino inferiore a quello austriaco o sloveno, oltre a garantire ulteriori risorse da reinvestire per i cittadini della nostra Regione.

"La seconda proposta è quella di modificare la legge di riferimento. C'è molta disinformazione in merito alla stessa che nel tempo è variata portando sconti nella nostra regione in maniera irrazionale, ingiusta e a macchia di leopardo, eludendo il principio per il quale era nata, legata alla concorrenza d'oltre confine. Oltre a questo c'è anche l'infrazione europea che da un giorno all'altro potrebbe non darci più spazi di manovra. Sostituiamo pertanto l'impianto esistente con un'altra legge di riferimento attiva e che non ha subito impugnazioni, quella della Provincia Autonoma di Bolzano, che ha introdotto due fasce, 10 e 20 km dal confine, con sconti significativi, e che potrebbero essere ulteriormente estese a 15 e 30 km per la nostra regione, portando economie nell'ordine dei 30/40 milioni di euro.

"La terza proposta è finalizzata invece all'investimento delle risorse nel mondo del lavoro, e più precisamente almeno per la prima applicazione per l'anno 2016 nel mondo dell'edilizia, la più colpita dalla crisi stimolandone una ripresa. Investendo 40 milioni su questo settore finanziando i due bandi per il riuso e recupero dei fabbricati dismessi e sull'efficientamento energetico, oltre a generare un recupero dell'occupazione locale movimentando oltre 100.000.000 di euro, a beneficiarne sarebbero le casse regionali con entrate nell'ordine di almeno 15 milioni da poter reinvestire così come chiesto anche dai sindacati in servizi alla cittadinanza".

Economia regionale: bicchiere vuoto per i consumi interni. È l’export che traina una ripresa a metà

Economia regionale: bicchiere vuoto per i consumi interni. È l’export che traina una ripresa a metà

FVG - A pochi giorni di distanza dall’uscita dell’indagine della Banca d’Italia sul Friuli Venezia Giulia, anche Confindustria pubblica i dati dell’economia regionale.

Dati non del tutto rassicuranti: se è vero, come emerge dall’analisi IRES su dati Inps, che il FVG è la la regione in cui si è registrata la maggiore crescita di nuove assunzioni a tempo indeterminato (+82% rispetto allo stesso periodo del 2014), è altrettanto vero che la disoccupazione resta più elevata che altrove e che i consumi interni faticano a riprendere.

Troppe le imprese chiuse in questi ormai quasi otto anni di crisi. Un intero mondo è in via di estinzione: basta percorrere la Pontebbana da Tarvisio a Pordenone per rendersi conto che dei piccoli stabilimenti locali - con il loro indotto - poco resta. Altrettanto si può dire dei negozi di vicinato (la cui crisi viene da ancora più lontano). Anche la grande distribuzione inizia a mostrare la corda, tra crisi delle Coop e Mercatone e il declino di molti centri commerciali.

Sono rimasti vegeti - ed ora appaiono in importante nuovo sviluppo - i settori produttivi legati all’alta tecnologia; alcune specialità alimentari di prestigio; i vini DOC. Trainati soprattutto, se non totalmente, dalle esportazioni.

Giuseppe Bono, presidente della Confindustria regionale, nel commentare i dati ha detto che “Il quadro generale risulta ancora, come nelle nostre più recenti indagini trimestrali, positivo. Produzione, export e nuovi ordini sono positivi e l’occupazione risulta stabile. C’è, però, anche un punto debole rappresentato dalle vendite Italia, che risultano essere l’unico indicatore tendenziale negativo tra quelli esaminati”.

La domanda è: riuscirà questo pezzo di economia a far recuperare la ricchezza perduta in regione? La risposta è quanto meno dubbia. Delle persone che hanno perso il lavoro dal 2007 ad oggi, forse neppure un quarto potrà ritrovare un posto: basta vedere quello che è successo alla Ideal Standard.

Il dato della domanda interna è emblematico. Intere famiglie hanno rivisto totalmente al ribasso la loro lista della spesa, e sarà difficile che tornino ai livelli di consumo precedenti.

In attesa dei risultati delle politiche regionali, gli imprenditori, nel breve periodo, non si fanno troppe illusioni.

Dalla consueta indagine a campione sulle aspettative, quelle relative alla produzione ed all’occupazione sono in bilico tra il bicchiere mezzo pieno e mezzo vuoto (le previsioni di aumento e di diminuzione praticamente si equivalgono); risultano molto negative le attese sulla domanda interna (le previsioni di diminuzione sono più del doppio di quelle di aumento). Decisamente rivolte all’ottimismo quelle della domanda estera, dove l’aumento è previsto dal 14,5% delle aziende, mentre solo il 4,9% ne prevede la diminuzione.

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