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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Economia

Benzina agevolata, l'addio si avvicina. Confcommercio leva gli scudi

Benzina agevolata, l'addio si avvicina. Confcommercio leva gli scudi

Trieste - Le agevolazioni sul carburante sono al centro del dibattito tra Confcommercio, sindacati e Regione. In sede di confronto con le parti sociali sulla manovra finanziaria 2016, svoltosi martedì 10 novembre, Cgil Cisl e Uil avevano sollevato la questione delle risorse per la benzina agevolata.

Non si è fatta attendere la risposta della Confcommercio regionale: "Stupisce che i sindacati propongano un’uscita dal provvedimento di sconto sui carburanti senza preoccuparsi di come venire incontro alle categorie interessate, che ne risulterebbero immediatamente penalizzate. Probabilmente i posti di lavoro non sindacalizzati valgono meno degli altri" ha detto il presidente di Confcommercio del Friuli Venezia Giulia Alberto Marchiori. Per Confcommercio lo stanziamento per lo sconto è "una previsione di spesa che la giunta ritiene invece ancora utile al sistema regionale".

"Sappiamo benissimo che la concorrenza con la Slovenia e con l’Austria costituisce un grosso problema competitivo e comporta preoccupazioni anche per l’occupazione. Ma sappiamo da tempo, come lo sanno la politica e le associazioni di settore, che quel regime è appeso al filo sempre più sottile della procedure di infrazione europea". Così rispondono Franco Belci, Giovanni Fania, Giacinto Menis, segretari generali Cgil, Cisl, Uil Fvg.

“Del resto la necessità di una riflessione complessiva sulla questione della distribuzione, compresa la possibilità di agire sul fronte fiscale attraverso un approfondimento col Governo – aggiungono i sindacati – è confermata dal paradosso che nel vicino Veneto il prezzo ordinario è più basso e che dunque il provvedimento regionale ha finito per drogare il mercato, riducendo all’osso i vantaggi per il cittadino. In sede di discussione sulla legge finanziaria, nella quale è stata confermata la posta per coprire una parte dell’esercizio finanziario, abbiamo perciò responsabilmente posto la questione di una exit strategy che consenta, con gli approfondimenti e la gradualità necessaria, di evitare che i contraccolpi avvengano in maniera secca creando all’improvviso una nuova sacca di disoccupazione”.

"Crediamo – concludono Belci, Fania e Menis – che le associazioni di categoria, invece affidarsi alle invettive, farebbero bene a porsi lo stesso problema piuttosto che affidarsi soltanto alla speranza, peraltro sempre più tenue. Quanto al centrodestra, farebbe bene a ricordare di aver sollevato tempo fa, con l’ex presidente Tondo, la stessa questione. Ma in politica, si sa, è facile perdere la memoria".

La presidente Debora Serracchiani e l'assessore Peroni non si sono dichiarati contrari a valutare la proposta dei sindacati.

Il coordinatore Fvg di Sel, Marco Duriavig, da parte sua ha affermato che "lo sconto carburanti non genera più vantaggi alla maggior parte dei cittadini, è evidente. Come dimostrato dai numeri, infatti, il bonus non crea più condizioni di convenienza sostanziale, visto che spesso il prezzo alle pompe del FVG è paragonabile, se non maggiore, al Veneto o alla Slovenia. Per questo non ha senso mantenerlo. Chi lo difende non coglie la realtà delle cose e assume un atteggiamento conservatore".

"Apprendiamo con soddisfazione l'intervento della presidente Serracchiani, seppur tardivo, in merito al Bonus carburanti - ha comunicato Autonomia Responsabile - anche se rileviamo che l'assessore Vito, membro della stessa Giunta, forse più per difendere o illudere il territorio d'appartenenza, fa finta di niente".

"Già da diversi mesi Autonomia Responsabile aveva invitato a fare chiarezza sulle reali ricadute del gettito nelle casse della Regione FVG, attraverso IVA e accise, portando alla luce una realtà certificata rispetto alle entrate certe assai lontana dai numeri fino ad ora divulgati da Confcommercio".

Ad intervenire sono stati il presidente e il vice presidente del Gruppo di Autonomia Responsabile in Consiglio Regionale FVG, Renzo Tondo e Roberto Revelant; proprio Revelant per primo ha sollevato dubbi sul reale gettito per le casse regionali.

"Bisogna rendersi conto che l'evoluzione economica e sociale non può essere affrontata con staticità e lentezza, e non si può essere ancorati a processi non attuali, ed è evidente che non si può continuare a fare le stesse cose semplicemente perché le abbiamo sempre fatte. Abbiamo già perso un anno, perché la riduzione significativa del prezzo del carburante per effetto del cambio dell'euro sul dollaro e la diminuzione del prezzo al barile della materia prima sono occasioni da cogliere, senza ulteriori perdite di tempo, e ci meravigliamo che proprio Confcommercio non colga questa opportunità per il bene di tutti i cittadini della Regione. Non si può mantenere una situazione indifendibile moralmente ed economicamente, che porta reali benefici principalmente ai petrolieri distorcendo tra l'altro il mercato, soprattutto di fronte alle entrate certe per la nostra regione da accise ed IVA che più che insufficienti possiamo definire 'imbarazzanti'.

"Autonomia responsabile - continuano Tondo e Revelant - lancia tre proposte, confermando lo spirito propositivo e costruttivo, e non di una opposizione preconcetta, che contraddistingue l'attività del gruppo politico dall'inizio della legislatura.

"La prima proposta va nella direzione di invitare Confcommercio Nazionale a rendersi parte attiva per richiedere e convincere le case madri dei carburanti a versare le imposte nella nostra regione invece di versarle presso la propria sede legale. Ciò è consentito dalla legge e se alle multinazionali nulla cambia per la nostra Regione vorrebbe dire faraoniche entrate straordinarie che potrebbero portare ad un'applicazione di uno sconto addirittura raddoppiato rispetto a quello attuale, arrivando ad un prezzo perfino inferiore a quello austriaco o sloveno, oltre a garantire ulteriori risorse da reinvestire per i cittadini della nostra Regione.

"La seconda proposta è quella di modificare la legge di riferimento. C'è molta disinformazione in merito alla stessa che nel tempo è variata portando sconti nella nostra regione in maniera irrazionale, ingiusta e a macchia di leopardo, eludendo il principio per il quale era nata, legata alla concorrenza d'oltre confine. Oltre a questo c'è anche l'infrazione europea che da un giorno all'altro potrebbe non darci più spazi di manovra. Sostituiamo pertanto l'impianto esistente con un'altra legge di riferimento attiva e che non ha subito impugnazioni, quella della Provincia Autonoma di Bolzano, che ha introdotto due fasce, 10 e 20 km dal confine, con sconti significativi, e che potrebbero essere ulteriormente estese a 15 e 30 km per la nostra regione, portando economie nell'ordine dei 30/40 milioni di euro.

"La terza proposta è finalizzata invece all'investimento delle risorse nel mondo del lavoro, e più precisamente almeno per la prima applicazione per l'anno 2016 nel mondo dell'edilizia, la più colpita dalla crisi stimolandone una ripresa. Investendo 40 milioni su questo settore finanziando i due bandi per il riuso e recupero dei fabbricati dismessi e sull'efficientamento energetico, oltre a generare un recupero dell'occupazione locale movimentando oltre 100.000.000 di euro, a beneficiarne sarebbero le casse regionali con entrate nell'ordine di almeno 15 milioni da poter reinvestire così come chiesto anche dai sindacati in servizi alla cittadinanza".

Chi siamo

Direttore: Maurizio Pertegato
Capo redattore: Tiziana Melloni
Redazione di Trieste: Serenella Dorigo
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