Al Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia una serie di appuntamenti dedicati a Pier Paolo Pasolini
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- Pubblicato Mercoledì, 18 Novembre 2015 18:34
- Scritto da Redazione Ilfriuliveneziagiulia
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Trieste - Una settimana di spettacoli ed iniziative dedicate e ispirate alla figura, all'opera e al ricordo di Pier Paolo Pasolini: così il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia celebra il quarantennale della sua scomparsa, unendosi alle istituzioni culturali regionali e nazionali e collaborando con il Comune di Trieste, il Museo Revoltella, la Regione Fvg, l'Associazione Cizerouno Trieste.
Lo Stabile regionale proporrà al pubblico un progetto dedicato all'opera di Pasolini: che attraversa, rispecchiando in qualche modo la sua versatilità artistica e culturale, la sua opera teatrale, letteraria, poetica e che si svilupperà fra il 23 ed il 29 novembre, a chiusura del mese in cui ricorre l'anniversario della morte.
Accanto ai due spettacoli di produzione - il premiato "Una giovinezza enormemente giovane" con Roberto Herlitzka e il nuovo, applaudito allestimento di "Porcile" per la regia di Valerio Binasco, realizzato assieme al Teatro Metastasio di Prato - il calendario prevede un succedersi di letture, incontri proiezioni di film, riflessioni, una mostra.
Ad inaugurare la settimana pasoliniana - lunedì 23 novembre alle ore 19 - sarà alla Sala Bartoli la mostra fotografica "I funerali di Casarsa" dove saranno esposti scatti inediti effettuati dal giornalista e fotografo triestino Claudio Ernè.
Teatro per bambini. Ritorna la rassegna Piccoli Palchi
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- Pubblicato Giovedì, 12 Novembre 2015 14:49
- Scritto da Fabiana Dallavalle
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Festeggia la sua 10^ edizione Piccolipalchi, la rassegna teatrale per le famiglie organizzata dall’Ente Regionale Teatrale del Friuli Venezia Giulia che tra novembre e marzo proporrà al pubblico un’accurata selezione di spettacoli di Teatro Ragazzi. La rassegna Piccolipalchi si è consolidata come un importante intervento di politica culturale per l’infanzia e di radicato servizio al territorio, raccogliendo attorno a sè una rete di soggetti che condividono lo spirito del progetto.
La rassegna è organizzata con il sostegno della Regione Friuli Venezia Giulia e della Fondazione CRUP, e con la collaborazione e il contributo dei Comuni e delle Biblioteche aderenti, della Comunità collinare del Friuli, del Centro iniziative teatrali di Latisana, dell’Associazione Amici del Teatro di Artegna e dell’Associazione La linea armonica/Casa dei suoni di Codroipo. Il cartellone conta complessivamente 24 appuntamenti in 12 Comuni della regione suddivisi in 8 aree territoriali: Artegna; Codroipo e Lestizza; Collinare del Friuli, Latisana; Monfalcone e Grado; Premariacco; San Vito al Tagliamento; Tolmezzo e Pontebba.
Aspetto peculiare della rassegna sono gli spettacoli per i bambini dei nidi d’infanzia (12-36 mesi) che hanno riscosso molto interesse tra le famiglie per la delicata poetica che propongono a questa peculiare fascia d’età. Il cartellone di Piccolipalchi, inoltre, si distingue anche per le attività collaterali che arricchiscono il programma degli spettacoli. Grazie alla collaborazione con l’Associazione 0432, la cooperativa Damatrà, l’AIB – Associazione Italiana Biblioteche/sezione FVG e il supporto tecnico della SAF, anche quest’anno alcuni appuntamenti della rassegna saranno abbinati al Filobus n° 75, un autobus speciale (come il filobus del celebre racconto di Rodari) che dai comuni limitrofi al luogo dello spettacolo accompagnerà i bambini e i loro genitori a teatro, proponendo nel corso del viaggio attività extra.
I viaggi del Pedibù, inoltre, curati dall’Associazione 0432, proporranno percorsi guidati a piedi per le strade della città che avranno come meta il teatro. Il Filobus n°75 e il Pedibù sono dei veri e propri viaggi che dilatano il tempo del teatro oltre la durata dello spettacolo e si incentrano sulla relazione tra grandi e piccoli che condividono un’esperienza artistica, intellettuale ed emotiva.
Tutti gli appuntamenti di Piccolipalchi, inoltre, partecipano al progetto di educazione alla visione “q.b.” curato dall’Associazione 0432 e dall’ERT: le rappresentazioni sono precedute da un particolare momento di accoglienza dei più piccoli a teatro, che ha l’obiettivo di accompagnarli nella loro esperienza – molto spesso la prima – teatrale. Il sipario di Piccolipalchi si alzerà domenica 15 novembre con lo spettacolo di teatro-danza “Naso rosso” con Maria Ellero dei Teatrimperfetti di Udine.
Lo spettacolo andrà in scena alle 17 al Centro di aggregazione giovanile ed è rivolto ai bambini dai 12 ai 36 mesi. La rassegna ospiterà poi la storica compagnia La Baracca di Bologna con “Casa”; l’Associazione La linea armonica di Udine con la lettura-concerto “In viaggio con Mozart”; Paolo Papparotto con “Arlecchino e la strega Rosegaramarri”; Cà Luogo d’arte con “Il gatto con gli stivali”; Mattia Zecchi e i suoi burattini con “Il sicario e il prepotente”; il CTA - Centro Teatro Animazione e Figure di Gorizia con “Cenerentola all’opera”; il Teatro dell’Archivolto di Genova con “L’Armandone della Pimpa”, spettacolo che festeggia i 40 anni della popolare cagnolina a pois di Altan; Thalassia Teatro di Brindisi con “Andrè e Dorine”; Crest Teatro di Taranto con “La bottega dei giocattoli”; Claudio Milani con “Voci”, spettacolo vincitore del Festival Festebà 2011; l’artista Gek Tessaro con “Il circo delle nuvole”; i ferraresi Il baule volante con “Hansel e Gretel”; il Teatro delle apparizioni di Roma con “Il tenace soldatino di piombo”; I Fratelli Caproni e gli Eccentrici Dadarò con “Siamo uomini o caporali!”, originale spettacolo sulla guerra, vincitore del Premio Cantieri di strada 2014; la compagnia Drammatico Vegetale di Ravenna con “Uno, due, tre…”; i fiorentini Riserva Canini con “Grimm. I guardiani del pozzo”; il Teatro Pirata di Ancona con “Robinson Crusoe. L’avventura”; la compagnia milanese Idiot Savant con “La famosa invasione degli orsi in Sicilia” ispirato all’omonimo racconto di Dino Buzzati; il TPO di Prato con “Il giardino giapponese”.
Come da tradizione, inoltre, verrà riproposto “Contis tarondis” con Michele Polo, Federico Scridel e Leo Virgili, spettacolo che ha conquistato il Premio del pubblico nella passata edizione della rassegna. Il programma di Piccolipalchi è consultabile al sito www.ertfvg.it nella sezione dedicata. Il prezzo del singolo biglietto è di 6 euro. Sono previste agevolazioni per le famiglie e gli abbonati del Circuito ERT. Per ulteriori informazioni contattare lo 0432.224214 o scrivere a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..
La Bisbetica-pop di Nancy Brilli e quella finzione chiusa dentro le mura della realtà
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- Pubblicato Mercoledì, 11 Novembre 2015 00:21
- Scritto da Timothy Dissegna
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Gorizia – Quando si prende in mano un testo classico, entrano in gioco due scuole di pensiero: quella del rigore metodico, secondo cui ogni cambiamento è un delitto; e quella del modernismo, a volte eccessivo, che non si fa scrupolo di cambiare i connotati a opere con secoli alle spalle. Un equilibrio tra le due è difficile.
Ma non impossibile e lo ha dimostrato, a suo modo, Cristina Pezzoli che ha portato in scena ieri sera, in prima regionale al Teatro Verdi di Gorizia, la sua “Bisbetica. La bisbetica di William Shakespeare messa alla prova”: ispirata all'omonima commedia del drammaturgo britannico, la pièce ha contato su cast di primo piano, con Nancy Brilli protagonista assoluta, e prodotta da La Pirandelliana srl.
Una sgangherata compagnia teatrale, a pochi giorni dalla prima de “La bisbetica domata”, perde “accidentalmente” il regista a causa di una lite con la Brilli. Sarà quindi lei a guidare le prove dello spettacolo, sotto l'attenta sorveglianza del perplesso produttore (Valerio Santoro) disposto a coprire lui stesso alcuni personaggi pur di risparmiare sul cast, e di conseguenza sarà lei a decidere cosa tagliare o lasciare del testo.
Senza nemmo l'introduzione, eliminata fin da subito, lo spettacolo e la compagnia diventano una cosa sola, che si unisce e disunisce continuamente. L'opera di Shakespeare diventa allora specchio di rancori e malumori nella realtà, e questa diventa continuazione intrinseca dei fatti che nascono dalla penna del drammaturgo. Ecco quindi che il rapporto tra Caterina (la scorbutica Nancy) e la stupida Bianca (Brenda Lodigiani), sua sorella minore, è un proseguo di ciò che accade dietro le quinte, tra due attrici agli opposti della carriera.
Questa dualità è il filo rosso che lega indissolubilmente tutta l'opera e tutti i personaggi, avvincinandoli e allontandonandoli dai propri opposti come all'interno di un lento vorticare: Caterina e il suo arrogante pretendente Petruccio (Matteo Cremon), voglioso di sposarla solo per la sua dote e per mostrare a tutti che è stato capace di domare la sua fama di bisbetica; ma anche Ortensio e Gremio, rivali in amore per la mano di Bianca che alla fine sceglierà un terzo.
E poi le loro immagini “reali”, perché come diceva lo stesso autore dell'epoca elisabettiana “il teatro è vita” e per questo i confini tra i due sono flebili: la boria degli attori si scontra con la parsimonia del produttore che deve far tornare i conti e via dicendo. Un mix che per tutta la durata della rappresentazione si amalgama, bolle ed esplode in un vortice di tradizione e originalità, alla ricerca di un'identità, se non diversa quantomeno originale, per questo testo famosissimo.
L'innovazione arriva proprio “dentro” il teatro, dal working progress degli attori che sperimentano e cancellano durante le prove: monologhi che si modernizzano, rime che passano rapidamente dalla poesia shakespeariana al linguaggio di strada, costumi e oggetti di scena che seguono il cambiamento dei tempi e perfino la musica irrefrenabile dei Queen che invade il palco.
L'anima dello spettacolo, quella bisbetica messa alla prova, alla fine stravolge tutto per non stravolgere nulla. Nonostante i toni pop e le irriverenti novità, infatti, quella donna che il grande poeta di Sua Maestà poneva a simbolo del genere femminile da sottomettere non fa nessuna rivoluzione femminista: il suo sguardo arrendevole diventa allora la parete oltre cui il presente non può capovolgere un classico.
Ma basta aprire un attimo gli occhi per scoprire che, forse, è tutto finto. O reale, dipende da dove lo si guarda.
(Foto Messaggero Veneto)
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