I superpoteri delle donne comuni diventano spettacolo entusiasmante in "Wonder Woman"
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- Categoria: Teatro
- Pubblicato Giovedì, 05 Novembre 2015 10:46
- Scritto da Timothy Dissegna
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Monfalcone (Go) - Tre grandi attrici per due serate, in un debutto a dir poco importante: Marta Cuscunà, Antonella Questa e Giuliana Musso hanno dato il via ieri sera alla stagione 2015/16 del Teatro Comunale di Monfalcone, con la prima regionale del loro spettacolo "Wonder Woman. Reading su donne, denaro e super poteri".
Andato in scena sia martedì 3 che mercoledì 4 novembre come primo appuntamento di "contrAZIONI", le tre noti interpreti del teatro contemporaneo italiano si sono unite per un'opera unica. Scritto e diretto da loro stesse, peraltro, partendo dall'eroina per eccellenza dei fumetti: Wonder Woman, nata dalla mente del psicologo comportamentista William M. Marson.
In realtà, l'idea a monte è ben più realistica: l'indipendenza economica del genere femminile, da sempre sfruttato, mal pagato, deriso e tenuto lontano dai lavori che contano. Nonostante, lo dicono le stesse interpreti sul palco, un'inchiesta di Goldman Sachs abbia svelato già da tempo come l'occupazione femminile aiuti tutti, incrementando il PIL fino al 13% in Europa.
Attraverso gag, spezzoni, riflessioni e dati alla mano, il trio ha raccontato quell'universo femminile che non si rende conto di essere ogni giorno delle Wonder Woman: portando i figli a scuola, facendo la spesa, lavorando, sopportando mariti misogini e facendo quel milione di piccole cose che appaiono come insignificanti, ma sono gigantesche.
Se, però, tra tutto questo le riesce bene anche il lavoro, ecco allora i malumori dei compagni. Tanto da diventare quasi una colpa l'essere brava fuori dalle mura domestiche, non totalmente meritata da parte di una donna che, in fondo, "ha tutto". Possedere una coscienza di sé diventa troppo, un lusso che la mente retrograda di molti maschi non concepiscono.
In un'ora e mezza di spettacolo Cuscunà (per lei un esordio casalingo, essendo monfalconese), Musso e Questa danno vita a pregiudizi e li abbattono con l'arma disarmante dell'ironia. Prendendosi continuamente in giro, portando lo spettatore a interrogarsi se anche lui, in fondo, non ha qualche colpa in tutto ciò.
Con zero scenografia e una sceneggiatura d'oro, questo gruppetto rosa ha saputo convincere con un grande teatro politico. Lanciando un seme nelle menti del pubblico: una società dove maschio e femmina siano finalmente uguali. Una missione che deve smettere di essere solo nei fumetti, ma diventare impegno concreto che frantuma la quarta parete tra palco e platea.