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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

“La grande Foresta”: per la stagione di Teatro di Figura a Gorizia.

“La grande Foresta”: per la stagione di Teatro di Figura a Gorizia.

Gorizia – “La grande foresta”, Premio Eolo Awards 2013 come migliore novità teatrale, è il penultimo spettacolo in cartellone per la Stagione di Teatro di Figura 2013 – 2014 del CTA Gorizia – Pomeriggi d'inverno, giunta alla 15^ edizione. Uno spettacolo dall’atmosfera incantata, una narrazione commossa e commovente per teatro e oggetti che andrà in scena sabato 15 febbraio, alle 16.30 al Kulturni Center Bratuž, sipario sulla rappresentazione prodotta da Coop. Thalassia, uno spettacolo di Francesco Niccolini e Luigi D'Elia su musiche originali di Alessandra Manti con una canzone di Antonio Catalano.

Uno spettacolo dall’atmosfera incantata, una narrazione commossa e commovente per teatro e oggetti, una pièce che evoca la parola anziché rappresentarla, riverberando così emozioni e tenerezze, in un mondo che sta perdendo il contatto con la “ straziante bellezza del creato” … E dove la colpa non è sempre  del lupo. In scena il pubblico ritroverà la storia dell'ultimo lupo, di un nonno, di un bambino e di una grande foresta scomparsa. Ma con lentezza un bosco parla a chi lo sa ascoltare ... Tutto comincia in un piccolo paese senza nome, dove un bambino cresce fra scuola, casa e un grande bosco. Il bimbo ogni mattina corre a scuola, vuole crescere in fretta e diventare un cacciatore, come suo nonno. Suo nonno invece gli impone la lentezza, la scoperta del bosco e delle sue regole, di un mondo che si sta estinguendo, ma che – per chi lo sa guardare con pazienza – è immensamente più bello di quello che stiamo costruendo.  “La grande foresta”  non è solo uno spettacolo, è anche un libro edit da Titivillus, Collana I diavoletti, e si affianca a un progetto di forestazione per laboratori di comunità.

Il cartellone di Pomeriggi d'inverno 2013/2014, come sempre curato dal CTA Gorizia, è diretto da Roberto Piaggio e Antonella Caruzzi, ed è promosso con il sostegno del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, della Provincia e del Comune di Gorizia, della Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia, del Credito Cooperativo Cassa Rurale ed Artigiana di Lucinico Farra e Capriva.

La biglietteria aprirà alle 16. Abbonamenti e biglietti presso CTA, t. +39 0481 537280 www.ctagorizia.it  ctagorizia/facebook.com  Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Pomeriggi d'inverno 2013 – 2014 trova inoltre il sostegno di Atf - associazione teatri di Figura/Agis, e la collaborazione del Teatro Comunale Giuseppe Verdi di Gorizia, del Kulturni Center Bratuž di Gorizia, dell'Ert - Ente Regionale Teatrale del Friuli Venezia Giulia e dell'Associazione Puppet Fvg, oltre alla collaborazione di Biolab, Misurafamiglia, Biomio e Natura.

“Il discorso del re” con Luca Barbareschi e Dini al Teatro Verdi di Pordenone.

“Il discorso del re” con Luca Barbareschi e Dini al Teatro Verdi di Pordenone.

Pordenone - Arriva al Teatro Verdi di Pordenone venerdì 14 febbraio, alle 20.45, e in replica sabato 15 febbraio alle 20.45 e domenica 16 febbraio alle 16 “Il discorso del re”, con Luca Barbareschi e Filippo Dini, vicenda resa celebre, qualche anno fa, dal film premio OscarIl discorso del recon Colin Firth.

La pellicola nasceva da un lavoro teatrale, di David Seidler, che Luca Barbareschi porta brillantemente in scena come regista e interprete, offrendo, insieme a Filippo Dini, interpretazioni imperdibili.

Venerdì, inoltre, giorno di San Valentino, lo spettacolo è inserito in un “pacchetto” per festeggiare la ricorrenza: dalle 19, nel bar del Teatro, è previsto uno speciale happy hour (prenotazioni allo 0434 29009) con sottofondo musicale e a seguire, appunto, le emozioni del teatro con lo spettacolo in sala grande.

“Il discorso del re – spiega Luca Barbareschi- si inserisce per me nel filone dove il teatro resta soprattutto un inno alla voce e all’importanza delle parole. La vicenda è ambientata nel XX secolo, quando i mezzi di comunicazione di massa assumevano un’importanza capitale per il vivere quotidiano del cittadino, quando poche parole del Re via radio potevano donare un briciolo di rassicurazione alla povera gente, specie durante i conflitti bellici.

Tutta la vicenda è costituita da una incessante partitura dialettica che ricorda la necessità di adoperare le giuste parole da parte del potere, e forse proprio in questa epoca storica è una lezione che andrebbe ripetuta sovente, anche perché una storia acquista maggior valore se tramandata ai posteri attraverso un persuasivo impianto oratorio”.

La commedia è ambientata in una Londra surreale, a cavallo tra gli anni ‘20 e ‘30, ed è centrata sulle vicende di Albert, secondogenito balbuziente del Re Giorgio V. Si parte dai fatti storici per addentrarsi in un dramma personale, senza abbandonare mai la Storia, che non è fondale sottofondo ma è presenza imprescindibile di ogni istante della commedia al fianco dei protagonisti.

Recentemente ne è stato fatto un film di grande successo pluripremiato con gli Oscar ma in origine nasce come testo teatrale. “Il discorso del re” sfrutta l’aspetto psicofisico della disarticolazione verbale per raccontare il rapporto tra il Paese colono e l’Impero per cui sacrifica i propri figli in guerra e dimostra come aneddoti nascosti nelle pieghe della Storia possano elevarsi alla potenza dell’epica, se narrati con perizia e ritmo.

Il merito è dello sceneggiatore David Seidler (Un uomo e il suo sogno di Francis Ford Coppola), che nella sua vita ha sofferto di balbuzie. Una commedia umana, sempre in perfetto equilibrio tra toni drammatici e leggerezze, ricca di ironia ma soffusa di malinconia, a tratti molto commovente, ma capace anche di far ridere. Non di risate grasse o prevedibili, ma di risate che nascono dal cervello e si trasmettono al cuore. Così come le lacrime non nascono da un intento ricattatorio ma dall’empatia, da una condivisione sentimentale di difficoltà umane.

INFO: www.comunalegiuseppeverdi.it, 0434 247624.

“Elephant man” porta la bellezza non convenzionale sul palco del Teatro Bobbio.

“Elephant man” porta la bellezza non convenzionale sul palco del Teatro Bobbio.

Trieste  - Un nuovo classico del cinema arriva al Teatro Bobbio, venerdì 14 febbraio alle 20.30 Elephant Mandebutta alla Contrada, dove resterà in scena fino a mercoledì 19 febbraio. Ivana Monti, Daniele Liotti, Rosario Coppolino, con la partecipazione di Debora Caprioglio, saranno impegnati a dare vita alla storia che ha appassionato milioni di spettatori sul grande schermo.

The Elephant man è il racconto di una esistenza difficile, quella di Joseph Merrick, noto come l’uomo elefante. Diverso dagli altri perché affetto da una sindrome rarissima che ne alterava l’aspetto fisico e per questo utilizzato nei “freak show” in voga a Londra alla fine dell’Ottocento, Merrick era considerato un oggetto da chi lo esibiva come un fenomeno da baraccone, ed è stato salvato da un destino da mostro da un giovane chirurgo, Frederick Treves, che decise di studiarne la strana deformità. Trattato finalmente come un essere umano, Merrick rivelò una personalità fragile e un’intelligenza insospettata, capace di regalare agli altri un universo di poesia e di bellezza. Finalmente considerato alla stregua degli altri, finì per attirare comunque l’attenzione dei curiosi, rivelandosi un fenomeno bizzarro  agli occhi di spettatori più abbienti di quelli dei freak show cui era abituato. Un’esistenza semplice e difficile, quella di Joseph, capace di gioire per avere trovato un amico che lo ha accettato così com’era e al quale ha saputo aprire il suo cuore.

La storia di Joseph Merrick ricalca la storia della società moderna, della sua incapacità ad accettare “l’altro da sé”, della sua corsa verso la perfezione senza pensare alle conseguenze. Joseph dimostrerà le difficoltà che incontra una persona diversa nel cercare di farsi amare per quello che vorrebbe poter essere e non per quello che sembra.

Elephant Man arriva per la prima volta nei teatri italiani con un testo di Giancarlo Marinelli che ne firma anche la regia. Ivana Monti, Daniele Liotti e Rosario Coppolino, con la partecipazione di Debora Caprioglio. Con loro Andrea Cavatorta, Francesco Cordella, Serena Marinelli e Simone Vaio.

Le scene sono di Andrea Bianchi, i costumi di Marta Crisolini, le musiche di Angelo Valori e il disegno luci di Daniele Cavino, mentre la maschera dell’uomo elefante porta la firma di Sergio Stivaletti.

Lo spettacolo, che fa parte dei “titoli rossi” debutta venerdì 14 febbraio alle 20.30 e rimane in scena fino a mercoledì 19, con i consueti orari del Teatro Bobbio: serali 20.30, domenica e martedì alle 16.30.

Prevendita dei biglietti, prenotazione dei posti e cambi turno presso la biglietteria del Teatro Bobbio (tel. 040.390613/948471 - orari: 8.30-13.00; 15.30-18.30) o al TicketPoint di Corso Italia 6/C (tel. 040.3498276/3498277 - orari: 8.30-12.30; 15.30-19.00). Prevendita On Line: Circuito VIVATICKET by Charta (vivaticket.it).

Informazioni: 040.948471 / 948472 /390613; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.; www.contrada.it.

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