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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

La Contrada per Estate 2014 con “Sciantose, eccentriche e dive del microfono" a Trieste.

La Contrada per Estate 2014 con “Sciantose, eccentriche e dive del microfono. Storia di Canzonette e

Trieste - “Sciantose, eccentriche e dive del microfono” sarà in scena in Piazza Verdi a Trieste, mercoledì 30 luglio alle 21, all’interno del cartellone di Trieste Estate 2014.

Un incontro fuori dal tempo. La nuova produzione de La Contrada-Teatro Stabile di Trieste, è un evento nell'evento.

"Sciantose, eccentriche e dive del microfono- Storia di canzonette e di Guerre Mondiali" già dal titolo lascia intravedere una passeggiata molto inusuale nel mondo della musica ai tempi della Grande Guerra e non solo. È anche il primo incontro, su un palcoscenico, di una grande attrice e prima donna come Ariella Reggio con Le Sorelle Marinetti.

Nell'anno del centenario dall'inizio della prima guerra mondiale, un conflitto che ha segnato pesantemente l'umanità, ecco un racconto di quegli anni che parte da un punto di vista poco comune. Dalla Belle Epoque all' epopea dello swing, attraverso le canzoni del tempo, ed ecco quindi "Fili d'oro" di Di Capua su versi di Giovanni Capurro, che fa da contraltare alle hit radiofoniche dell'immediato dopoguerra, come "Ultimissime", "Non me ne importa niente" e altri cavalli di battaglia delle Marinetti.

Chiacchiere e canzoni, ma anche tante testimonianze letterarie, per parlare di un mondo in cambiamento, di un mondo in cui le città vivevano ovviamente di giorno ma anche fino a notte fonda, con i Caffè Concerto, luoghi di ritrovo ma anche palcoscenici che hanno portato alla notorietà, non sempre per meriti squisitamente artistici, molte ragazze.

Uno scambio di opinioni tra ragazze di tempi diversi, divise dal conflitto che, con fare subdolo e a volte silenzioso, si portava via gli uomini con una facilità estrema e in un modo cosí spietato da lasciare senza fiato chi restava. Turbina, Scintilla e Mercuria dialogheranno con Ariella con fare scherzoso e con la levità che le caratterizza, portando il pubblico attraverso la musica a confrontarsi con un mondo di cento anni fa, che non sembra poi così lontano.

Uno spettacolo di Giorgio Umberto Bozzo con la collaborazione ai testi di Marco Barocci che si avvarrà della direzione musicale del M. Christian Schmitz, che sarà in scena al pianoforte.

In scena una straordinaria Ariella Reggio, Nicola Olivieri ( Turbina Marinetti), Andrea Allione (Mercuria Marinetti) e Marco Lugli ( Scintilla Marinetti).

"Il giardiniere" in scena a Villa Manin con Fabiano Fantini, Glauco Venier, Luigina Tusini

Domenica 27 luglio alle ore 19 (l’ingresso sarà libero e, in caso di maltempo, lo spettacolo si terrà nelle barchesse di Villa Manin) a Villa Manin di Passariano di Codroipo è in scena Il giardiniere di Villa Manin di Amedeo Giacomini.

Il romanzo dello scrittore e poeta di Varmo ha ispirato, in una performance artistica insolita e multidisciplinare, tre artisti molto apprezzati della nostra Regione: l’attore Fabiano Fantini, il pianista Glauco Venier e l’artista visiva Luigina Tusini.

Prodotta in sinergia fra CSS Teatro stabile di innovazione del FVG, Azienda Speciale Villa Manin e Progetto Integrato Cultura del Medio Friuli, la performance sarà replicata – sempre con ingresso libero - anche sabato 13 settembre, alle ore 19, nel Parco di Villa Giacomini a Varmo (in caso di maltempo, Villa Giacomini).

Poco prima di andare in pensione, un giardiniere affida alle pagine di un diario, a una prosa delicata e serena, la memoria degli ultimi giorni di lavoro, ricordi e aneddoti che illuminano una intera esistenza dedicata alla cura di un luogo magico e pieno di Storia, il magnifico parco di Villa Manin, la villa veneta che è oggi fra i siti fra i più conosciuti e frequentati del turismo e della cultura regionale. Sotto gli enormi alberi del parco della Villa, i tre artisti daranno vita alle pagine del diario del Giardiniere di Villa Manin, attraverso la recitazione, la pittura e la musica, alla ricerca di quella capacità di entrare in sintonia con la natura che abita in ognuno di noi. I viali del parco, le maestose architetture della Villa che dialogano con il territorio circostante, diventano spazi mentali, luoghi dell’anima in cui i tre artisti interagiscono nella concretezza della realizzazione scenica.

Uno spartito di azioni in cui il lavoro fisico dei performer, le parole, la musica, le immagini, siano mediazione, un divenire di senso ed emozioni che ripercorrono la storia della villa, i fasti e la decadenza, persone e atmosfere, come la straordinaria vita del parco, degli alberi e degli animali che ci vivono.

Lo spettacolo è una produzione CSS Teatro stabile di innovazione del FVG / Azienda Speciale Villa Manin / Progetto Integrato Cultura del Medio Friuli un ringraziamento a pianoforti Di Marco Informazioni: Azienda Speciale Villa Manin, +39. 0432.821211, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.; CSS Teatro stabile di innovazione del FVG, +39.0432.504765, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.; Progetto Integrato Cultura del Medio Friuli, +39. 0432. 824681, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

A Trieste lo spettacolo “San Michele. Cronache dal giardino”

A Trieste lo spettacolo “San Michele. Cronache dal giardino”

Trieste - Debutta venerdì 25 luglio lo spettacolo “San Michele. Cronache dal giardino” alle ore 21, inserito nel programma Trieste Estate 2014, location l'interno dello stesso giardino e proseguirà con le repliche fino al 3 agosto.

Mercoledì 30 luglio pausa. Le altre repliche a pagamento con entrata a 12 euro e riduzione under 25 a 8 euro. Informazioni e prenotazioni al 370 3252356. L’entrata al giardino avverrà esclusivamente dal cancello superiore di via Cattedrale e non da via san Michele.

Abbiamo chiesto a Maurizio Zacchigna, attore e coproduttore dello spettacolo alcune particolarità dello spettacolo e non solo.

Nuova produzione per il C.T.A. (Casa del Lavoratore Teatrale) con “San Michele. Cronache dal giardino”, cosa ci puoi dire  senza svelare troppo i contenuti …? 

Innanzitutto questa è la seconda tappa di un percorso teatrale che abbiamo iniziato lo scorso anno allestendo “L’onda dell’incrociatore” tratto dall’omonimo romanzo di Quarantotti Gambini. Infatti l’anno scorso abbiamo voluto a tutti costi rappresentare lo spettacolo esattamente nel luogo della vicenda: la Sacchetta. Quindi continuiamo con un altro luogo simbolo della città. Un giardino costruito nel ’53 dalla SELAD, la cooperativa promossa dagli americani per dar lavoro ai disoccupati triestini, tantissimi nel dopoguerra. La stessa costruì anche il giardino di piazzale Rosmini. Stavolta la vicenda è inventata, addirittura si tratta di un vero e proprio techno thriller.  C’è molta suspenese, tensione, in mezzo ad una situazione che all’inizio appare serena, quotidiana. La vita del giardino e dei suoi due operatori viene sconvolta dall’arrivo di due strane figure che immediatamente annunciano qualcosa di terribile. Gli operatori perciò si trovano in una emergenza: salvare il giardino e anche la propria vita.  All’interno di questa sinossi originale abbiamo però inserito ad arte episodi salienti della storia del giardino in un rapporto utile tra finzione e realtà. Come fa un certo cinema. 

"Lo spettacolo è l’occasione per riflettere ancora sull’importanza della memoria storica". Questa è la nota a cui tende lo spettacolo.  Raccontaci da dove nasce l 'idea di questo spettacolo?

L’idea è stata quella di raccontare una parte della storia del San Michele come occasione per far riflettere in generale  sull’importanza della memoria storica intesa come strumento di continua emancipazione dell’uomo, di crescita della sua consapevolezza.

Come sempre il contesto e Trieste sono la nota dominante del vostro lavoro, a segno di appartenenza al territorio. Esclusiva o prerogativa?

Direi prerogativa anche se non esauriente di tutta la nostra attività. Trieste è ricca di storie, eventi e dei luoghi che le hanno ospitate. Attraverso la narrazione di questi luoghi noi intendiamo portare in superficie ciò che si è sedimentato, ciò che tanti non ricordano più o addirittura non hanno mai saputo. E’ un modo per vivacizzare il passato rendendolo nuovamente fruibile, per favorire una coscienza cittadina più ricca, fornendo strumenti di analisi e conoscenza. 

Quindi dal particolare all'universale. Quale messaggio rende  la piece teatrale universale?

Quello sull’importanza appunto di conservare e proteggere la memoria storica non solo attraverso le celebrazioni, che danno per scontato il loro contenuto morale, ma mediante la catarsi vivificante del teatro che permette ancora di suscitare emozioni personali, in tempo reale e in più condivise con quel gruppo estemporaneo che definiamo “il pubblico”. 

 

Cosa vorreste che gli spettatori portassero a casa di “San Michele. Cronache dal giardino”?

La consapevolezza dell’importanza di essere i cittadini di una città molto particolare come la nostra. Una città che merita di essere narrata e che la sua “narrazione" trovi i canali per essere “esportata”. Il teatro potrebbe e dovrebbe fare molto in questo senso. la città incarna molti paradigmi significativi. Faccio un solo esempio: nella nostra storia viene citato il comando Olivares. Questo era uno dei due comandi dell’ispettorato speciale di Pubblica sicurezza nel ’44. L’altro fu quello di Gaetano Collotti. Ebbene, solo Trieste ospitò un simile distaccamento di polizia. Il suo capo, tale Sigfrido Mazzuccato, fascista della prima ora, fu addirittura arrestato dalla SS e mandato a Buchenvald (verifica la correttezza) in quanto i suoi metodi risultarono imbarazzanti persino per loro.

Ci auguriamo che il pubblico triestino replichi l’eccezionale risposta data la scorsa estate. Per noi, che siamo una compagnia indipendente sorretta dalle proprie gambe, cercare di creare un pubblico fidelizzato è una strategia irrinunciabile. Per questo l’impegno creativo e professionale devono essere sempre al primo posto. Ci auguriamo che delle nostre fatiche si accorgano anche le istituzioni valutandone con più attenzione le potenzialità.

Lo spettacolo è una produzione di Maurizio Zacchigna e Gaetano Longo. Regia di Maurizio Zacchigna. Ricerche storiche di Laura Flores. Musiche di Carlo Moser. Luci di David Fischer. Fonica di Carlo Visintini.  Con Massimiliano Borghesi, Elke Burul, Adriano Giraldi, Nikla Petruska Panizon, Paola Saitta Maurizio Zacchigna.

 

Chi siamo

Direttore: Maurizio Pertegato
Capo redattore: Tiziana Melloni
Redazione di Trieste: Serenella Dorigo
Redazione di Udine: Fabiana Dallavalle

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