Mittel_Figure realizzato dal Cta prosegue nel cartellone di Mittelfest.
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- Categoria: Teatro
- Pubblicato Lunedì, 21 Luglio 2014 16:20
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Cividale del Friuli (Ud) – Proprio con “Storie di mucche” si è aperta, ieri domenica 20 luglio alle 11 in Piazza Diacono, il nuovo cartellone di Mittel_Figure, realizzato dal CTA nell’ambito di Mittelfest 2014: al festival di Cividale del Friuli e nella patria di Vittorio Podrecca torna dunque quest’anno una sezione organica dedicata al Teatro d’Animazione. Un percorso di “tendenze e tecniche”, rappresentativo dei segnali e delle novità che provengono dal teatro di figura del nostro tempo.
Mittel_Figure proseguirà lunedì 21 luglio, a Palazzo de Portis alle ore 18 Teatro in trambusto presenta “Varietà prestige”. Martedì 22 luglio, sempre alle ore 18, nel Cortile Monastero di scena Laura Kibel con “A piede libero”. Mercoledì 23 luglio, ancora alle 18 nel Cortile Monastero arriva il “Family Theater” di Girovago e Rondella, che presentano “Manoviva”.
Evento notturno giovedì 24 luglio con uno spettacolo di produzione CTA, sempre nel segno di “letteratura & figure”: “Zlateh la capra” è una produzione tratta da Isaac Singer, premio Nobel per la letteratura nel 1978. Realizzato da Antonella Caruzzi e interpretato dall’attrice Duska Kovacevic, l’allestimento è ispirato ad un noto racconto di Singer per voce, figure e immagini. Venerdì 25 luglio, alle 21.30 in Piazza Duomo spazio a Zaches Teatro e a una sorprendente rilettura di “Pinocchio”, per la regia e drammaturgia di Luana Gramegna. Il progetto Pinocchio – proposta a pagamento di Mittel_Figure - nasce dalla volontà di recuperare la storia originale di Collodi data alle stampe nel 1883. Sabato 26 luglio, in via Cavour alle 18 spazio a L’Aprisogni con “Sisto, Miseria e la Creatura 2.0”. Infine domenica 26 luglio, alle 21.30 nella Chiesa dei Battuti, gran finale con una produzione CTA, “Berta è scappata”. Tratta dall’omonimo racconto di Fernando Marchiori pubblicato da Titivillus, la pièce ruota intorno al gioco tanto amato del “campanon”, uno dei più semplici e familiari, al tempo stesso uno dei più praticati da generazioni di giovani di ogni latitudine. La storia si snoda tra vasti paesaggi, giochi d’un tempo, piccoli rituali domestici, ed è un racconto di amicizia, di sentimenti, di solidarietà in una Gorizia ancora divisa dalla frontiera tra l’Europa dell’Est e dell’Ovest.