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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Parte da Conegliano "L'anima vola Tour" di Elisa. L'album ha già venduto più di 60mila copie

Parte da Conegliano

Conegliano (Tv) - La cantante triestina Elisa, dopo il successo dell’ultimo album “L’anima vola”, già disco di platino (per le oltre 60.000 copie vendute) e da 18 settimane stabile nella top 10 dei dischi più venduti, torna a esibirsi dal vivo con “L’anima vola Tour” che inizia venerdì 7 marzo alla Zoppas Arena di Conegliano (Treviso).

Elisa sarà poi in concerto al PalaFabris di Padova sabato 8 marzo e, nel suggestivo contesto della Company Arena, a Piazzola sul Brenta, venerdì 25 luglio. I biglietti sono già in vendita.

“L’anima vola tour” è un spettacolo innovativo e pieno di suggestioni, che fonde le due anime del concerto, quella sonora e quella visiva, attraverso nuove tecnologie e la ricerca di un contatto ravvicinato col pubblico.

La voce di Elisa è accompagnata sul palco dalla nuova band: Andrea Rigonat (chitarra), Curt Schneider (basso), Victor Indrizzo (batteria), Cristian Rigano e Gianluca Ballarin (tastiere), Lidia Schillaci, Roberta Montanari e Bridget Cady (cori).

“L’anima vola” è il primo disco di Elisa composto da brani interamente scritti in italiano. La produzione artistica ne è stata curata da Elisa stessa, con la collaborazione di Davide Rossi, Andrea Rigonat e Christian Rigano.

L’artista è ancora una volta autrice di musica e testi dell’album, con alcune importanti eccezioni: “A modo tuo”, brano scritto interamente da Ligabue, il brano “E scopro cos’è la felicità”, con la firma ed un incontro vocale con Tiziano Ferro, “Ancora Qui”, testo scritto da Elisa sulla musica del Maestro Ennio Morricone (incluso nella colonna sonora di “Django Unchained” di Quentin Tarantino) ed “Ecco che”, testo di Giuliano Sangiorgi su musica di Elisa e scelto da Giovanni Veronesi per il film “L’ultima ruota del carro”, di cui Elisa ha scritto l’intera colonna sonora.

L’Ep “l’anima vola – The remixes”, che contiene 3 remix del brano di Elisa “L’anima vola” realizzati da Gabry Ponte, Fish e Latino Pellegrini, è disponibile su tutte le piattaforme streaming e di digital download.

I biglietti per la data di Conegliano sono in vendita a partire da € 37 online al sito www.zedlive.com e www.fastickets.it e presso la cassa della Zoppas Arena.

Ligabue con “Mondovisione Tour Piccole Città 2014” a Latisana.

Ligabue con “Mondovisione Tour Piccole Città” a Latisana.

Latisana (Ud) - Si conosce finalmente anche la location prescelta per la data in Friuli Venezia Giulia che sarà il Palasport di Latisana  a ospitare lo show di Ligabue, il prossimo venerdì 4 aprile 2014, nell’evento organizzato da F&P Group e Azalea Promotion, in collaborazione con la Regione Friuli Venezia Giulia e il Comune di Latisana.

I biglietti per i concerti del “Mondovisione Tour Piccole Città” potranno essere acquistati, posto unico al prezzo di €43.50 più diritti di prevendita, esclusivamente presso la biglietteria predisposta all’interno del truck “Liga-Village” che stazionerà nelle città che ospiteranno gli eventi, 3 giorni prima rispetto alla data del concerto stesso (modalità, luoghi e orari precisi verranno pubblicati su www.ligachannel.com e su www.fepgroup.it). Per questa occasione, infatti, gli organizzatori hanno preferito non utilizzare i canali di vendita online, ma tornare, per una volta, ad effettuare la vendita direttamente sul posto, volendo raggiungere proprio il pubblico che solitamente resta fuori dal circuito dei concerti di questa portata.

«Ho proprio voglia di portarlo in giro questo “Mondovisione” – ha commentato così lo stesso Ligabue – Per cui comincio da qui, da Correggio - con un concerto nel palasport in cui ho cantato più di vent’anni fa – per poi suonare in altri piccoli palazzetti in altre piccole città. Per poi passare agli stadi. E poi andare in Europa e nel mondo. A presto».

I biglietti per il concerto di Latisana del “Mondovisione Tour – Piccole Città 2014” saranno in vendita a partire da martedì 1 aprile 2014 in Piazza Matteotti, dalle ore 11 alle ore 18 secondo le seguenti modalità: con la prenotazione dei biglietti aprirà alle 8.00 del 1 aprile nel Truck del “Liga Village”, sempre in Piazza Matteotti a Latisana, e sarà effettuata tramite il ritiro di un tagliando cartaceo numerato attestante il numero di prenotazione che servirà per regolamentare la fila d’acquisto. La prenotazione proseguirà sino ad esaurimento dei tagliandi, ma terminerà, in ogni caso, alle ore 16 dello stesso giorno. La prenotazione è gratuita, unica per ogni persona e da diritto all’acquisto di massimo due biglietti.

O con l’acquisto che potrà avvenire solo ed esclusivamente da parte dei possessori dei tagliandi di prenotazione, i quali avranno diritto di recarsi presso la biglietteria all'interno del “Liga-Village” a partire dalle ore 11.00 di martedì 1 aprile per effettuare l’acquisto.Al possessore di un tagliando di prenotazione è garantito l’acquisto esclusivamente di due biglietti.

Il 2014 si annuncia come l’anno di Ligabue dunque, dei giorni scorsi è la pubblicazione del nuovo video di “Per Sempre”, terzo singolo estratto dal fortunatissimo decimo album, “Mondovisione”, certificato cinque volte platino e (dati e certificazioni FIMI/GFK Retail and Technology Italia.

Per maggiori informazioni:

Azalea Promotion tel. +39 0431 510393www.azalea.itQuesto indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

Ha cent'anni ma non li dimostra. Butterfly commuove sempre (anche con un po' di Mazinga)

Ha cent'anni ma non li dimostra. Butterfly commuove sempre (anche con un po' di Mazinga)

Trieste - “La farfallina volerà” scrisse Giovanni Pascoli a Giacomo Puccini per confortare il maestro del clamoroso fiasco alla prima della Butterfly. Tra di loro, impressionisti della penna e della nota, si capivano e di musicalità se ne intendevano. Infatti l’amabile augurio non tardò ad avverarsi. Cosicché a cent’anni dalla prima triestina, “Madama Butterfly” continua a incantare con la sua musica e nondimeno, come volle lo stesso Puccini, con il suo ritmo “senza interruzioni, serrato, efficace, terribile”.

Queste sono state le linee interpretative che il maestro Donato Renzetti ha impresso all’orchestra del “Verdi” nel terzo appuntamento della stagione lirica triestina. Equilibrati i tempi e i chiaroscuri. Buona anche l’attenzione al palcoscenico. Caratteristiche che l’ispirata ed esperta bacchetta di Renzetti – e ieri sera, in alcuni momenti, anche emozionata - è solita offrire al pubblico del capoluogo giuliano.

Pubblico che, dalle voci raccolte e dagli applausi non proprio roventi, è sembrato gradire molto la partitura e la sua esecuzione, meno l’allestimento andato in scena ieri sera giovedì 27 febbraio.

Nel complesso le scene di Pier Paolo Bisleri sono molto appropriate per toni e disegno, ispirate al teatro e alla pittura tradizionale giapponese e di sicura efficacia narrativa, evidenziata anche dalle luci di Claudio Schmid che vi aggiungono eleganza e leggerezza.

I costumi, ancora di Bisleri, sono delicati, cromaticamente seducenti e centrati tranne il caso dello Zio Bonzo che, tanto nell’abito che nell’acconciatura, più che un sant’uomo ricorda Mazinga Z. Pur ammettendone la liceità, essendo anche Mazinga una creazione del genio giapponese, rimane il dubbio sulla confusione (voluta?) tra monaco buddista – per quanto molto offeso - e truce samurai.

Di conseguenza il personaggio è preceduto da tre sgherri con la katana sguainata che piombano minacciosi e inutili al banchetto nuziale. Né questa è l’unica ridondanza scenica della regia di Giulio Ciabatti. Anch’egli riprende certa abitudine secondo cui F.B.Pinkerton getta una mancia in denaro a Suzuki: per quanto ripugnante e vile possa essere lo “yankee”, se Puccini lo avesse voluto anche volgare non lo avrebbe dotato di una musica ardente e appassionata e, nel primo atto, anche sentimentalmente equilibrata con l’amore puro e infantile di Cio-Cio-San.

Un tanto per tacere delle figuranti che si muovono all’inizio come a una sfilata di moda surreale; delle maschere ninja con lumini che vogliono significare “stelle”; del cilindro indossato da Yamadori a complemento del costume tradizionale a significare - come per Paperon de' Paperoni -  "americanizzazione" e "ricchezza", e dello sbandieratore che, chissà perché, lo precede; della figura che attraversa due volte la scena nel secondo atto e non si sa né si intuisce il perché. Indovinato il modo in cui Cio-Cio-San numera le specie dei fiori con le dita: iniziando dal mignolo – all’americana – e non dal pollice, indica quanto l’amore l’abbia ormai soggiogata anche nei modi. Però alla fine fa harakiri con il taglio della gola e non all’addome - secondo l’autentico uso giapponese riservato alle donne. Poco coerente dal punto di vista simbolico ed evocativo, l’atmosfera di fiabesca teatralità rimane lontana dal realismo del dramma e in certi punti dalla partitura.

Quanto al cast, ottima è stata la prova del tenore Luciano Ganci che offre un Pinkerton misurato sebbene disinvolto nella recitazione, con un’emissione squillante, generosa e potente. La voce è sempre ben sostenuta dalla respirazione, gli acuti forti e sicuri, fluidi i passaggi di registro. Il tutto favorisce una buona dizione ma inibisce la duttilità nelle smorzature, raggiunta la quale Ganci sarà un perfetto tenore pucciniano.

Amarilli Nizza (Cio-Cio-San, soprano) fornisce un’immagine ardente e intensa del personaggio e la recitazione soddisfa in modo credibile la sua evoluzione drammatica e psicologica dalla sposa-bambina all'eroina suicida. Tuttavia, pur efficace nel vibrato, buona nel volume e discreta nelle rare messe di voce, l’emissione è pressochè monocolore e opaca negli acuti che escono stimbrati  e privi di smalto a detrimento della dizione.

La mezzosoprano Chiara Calli è una Suzuki dalla voce morbida e suadente, dal volume non enorme ma buono in tutti registri, come buona è la recitazione che asseconda le sfumature registiche sia nelle parti cantante che in quelle mimate. Il tenore Gianluca Sorrentino è abbasanza strisciante e servile nella parte di Goro, ma la sua linea vocale difetta nel volume e nel registro medio basso.

Il basso Filippo Polinelli è Sharpless, che canta con un bel timbro rotondo e un’emissione educata. Un po’ impacciato sulla scena, è efficace nel rendere la piccola metamorfosi del personaggio da supponente a compassionevole, tuttavia con un volume non energico, in particolare nel registro grave. Ma se il volume di Polinelli non è energico, non ci sono eufemismi per significare l‘esecuzione di Pietro Toscano (Lo zio bonzo, basso) che rasenta l’afonia e quella di Makoto Kuraishi (Il principe Yamadori, tenore) di poco superiore ma non meno imbarazzante.

Completano il cast con decoro Silvia Verzier (Kate Pinkerton, mezzosoprano), Giuliano Pelizon (Il commissario imperiale, basso) e Giovanni Palumbo (L’ufficiale del registro, basso). Come al solito corretto e intonato il Coro istruito dal M° Paolo Vero.

Repliche: 28 febbraio, ore 20.30 turno E. 2 marzo, ore 16.00 D. 4 marzo, ore 20.30 B. 6 marzo, ore 20.30 C. 8 marzo, ore 20.30 S.

Nelle giornate del 28/2 e 2/3  i ruoli di Cio-Cio-San, F.B. Pinkerton e Goro saranno sostenuti rispettivamente da: Mina Yamazaki, Luis Chapa e Munenaga Terada.

Prossimo appuntamento 21 marzo 2014 con “La traviata” di Giuseppe Verdi.

(In apertura una scena di "Madama Butterfly". Sotto: Amarilli Nizza e Luciano Ganci. Foto Parenzan)


[Roberto Calogiuri]

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