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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

"Captive", film di Brillante Mendoza al The Space Cinema di Pardamano per Cineforum

Il nuovo appuntamento al The Space Cinema di Pradamano con la rassegna del Cineforum, propone venerdì 3 maggio, con inizio della proiezione alle ore 21, il film “CAPTIVE” del regista Brillante Mendoza.

In una località balneare sull'isola di Palawan nelle Filippine, 20 persone, molte delle quali turisti stranieri, vengono rapite dai membri del gruppo Abu Sayyaf (ASG), separatisti islamici in lotta per l'indipendenza di un'altra isola, Mindanao. Nel caos durante il rapimento, l'assistente sociale francese Therese Bourgoine e la sua collega filippina Soledad, rimangono coinvolte e portate via insieme ai turisti, il reale obiettivo del sequestro. Gli ostaggi vengono trasportati con un'affollata barca da pesca nell'isola di Basilan, attraversando centinaia di chilometri nel mare di Sulu per diversi giorni. Durante il viaggio in questo mare pericoloso, vengono uno ad uno interrogati al fine di determinare il prezzo del loro riscatto. Sull'isola di Basilan, il gruppo è immediatamente inseguito dai militari. Dopo un'estenuante camminata nella giungla, in cui sia gli ostaggi che i rapitori devono affrontare una natura estremamente ostile, il gruppo si stabilisce in un campo nel mezzo delle montagne di Basilan. Con i soldati alle calcagna, ostaggi e rapitori sono costantemente in fuga, lasciandosi alle spalle, uno dopo l'altro, i campi temporanei. Therese e gli altri prigionieri cercano di non perdere la speranza, ma si rendono conto che, nonostante la ricerca incessante, l'esercito non sta facendo molto per salvarli. Non sanno che il loro estenuante calvario, fisico e mentale, durerà per più di un anno.Il film del cineforum sarà accompagnato come sempre da una scheda critica che verrà consegnata all’ingresso del cinema mentre la proiezione sarà preceduta da un introduzione del critico cinematografico Gian Paolo Polesini che raccoglierà i commenti del pubblico alla fine della visione.

 

 

 

Film d'epoca sugli Alpini dalla Cineteca del Friuli ad Artegna con canti del Coro Alpino di Gemona

Film d'epoca sugli Alpini dalla Cineteca del Friuli ad Artegna con canti del Coro Alpino di Gemona

Gemona (Ud) - Film rari sugli Alpini, alcuni dei quali inediti, custoditi negli archivi della Cineteca del Friuli a Gemona, saranno proiettati venerdì 26 aprile alle 20.30 al Teatro Mons. Lavaroni di Artegna nel corso di una serata organizzata dall'Associazione Nazionale Alpini di Artegna Montenars. Il Coro Alpino di Gemona diretto da Alberto Antonelli accompagnerà i filmati eseguendo dal vivo alcuni canti del proprio repertorio. Presenta la serata Claudio Zanier.

Il programma comprende La guerra d’Italia a 3000 metri sull’Adamello, un raro film del 1916 del regista e operatore Luca Comerio, autore di alcuni fra i più significativi film e cinegiornali italiani della Grande Guerra. In questo, che narra le fatiche e il sacrificio degli Alpini impegnati sul fronte italiano, la cinepresa li segue – in condizioni estreme – mentre portano in alta quota armi e materiali.

Comerio predilige ampie panoramiche di grande effetto girate dall'alto: le immagini mostrano la lunga fila dei soldati che procede lungo valli ricoperte di neve e pareti rocciose in ascesa verso il ghiacciaio dell’Adamello. Lì, dopo un magro rancio, li aspetta la fatica di tirare su i pesanti obici e scavare le trincee nella neve da cui condurranno l’assalto. Alcune scene sono girate all’interno dei rifugi, bunker fatti di sacchi cementati con il ghiaccio.

Il secondo filmato è di Guido Galanti e documenta il commovente rientro, nel 1954, dopo dieci anni di prigionia, degli ultimi alpini superstiti della campagna di Russia. Le riprese cinematografiche, rimaste sino ad oggi inedite, sono state effettuate alla stazione e davanti al Palazzo Comunale di Udine.

La Cineteca del Friuli sta recuperando tutti i film di Galanti, sia di finzione sia i documentari, all’interno di un progetto di salvaguardia e di valorizzazione di questo prezioso patrimonio affidatole dai nipoti del film maker Elena e Alessandro Piselli.

Il terzo filmato, di autore sconosciuto, è un altro inedito che documenta i festeggiamenti a Tarcento per l'inaugurazione, nel 1958, del Monumento Faro degli Alpini sul monte Bernadia. La copia del film, un 16mm in bianco e nero che si è mantenuto in condizioni perfette, è stata ritrovata da Alice Rispoli in un mercatino delle pulci di Trieste e affidata agli archivi della Cineteca.

La serata prevede anche la proiezione delle scene "alpine", girate a Venzone e a nei dintorni Misurina nel 1957, tratte dal kolossal prodotto da David O. Selznick e firmato da Charles Vidor, "Addio alle armi", con Rock Hudson e Jennifer Jones. A realizzarle fu la seconda unità diretta da Andrew Marton. Alle immagini è stato affiancato uno splendido commento musicale scritto da Mario Nascimbene che riecheggia "O ce biel ciscièl a Udin".

Cineforum al "The Space Cinema" di Pradamano: l'appuntamento è venerdì con "In Darkness"

Cineforum al

Un nuovo appuntamento, venerdì 26 aprile, alle 21.00, al The Space Cinema a Pradamano. L'atteso approfondimento nello spazio del Cineforum, con il critico e giornalista Gianpaolo Polesini , è con il film candidato all'Oscar "In Darkness".

La storia raccontata dalla regista di "Europa Europa", Agnieszka Holland è ambientata dentro i canali di scarico sotterranei della Leopoli occupata dai nazisti nel 1943, dove una decina di ebrei adulti e bambini trascorsero 14 mesi al buio tra acqua, e topi, sfamati da un ladruncolo in cambio di denaro e gioielli di famiglia, con l'ansia continua di venir scoperti. Il che equivaleva a finire uccisi o deportati, come avvenne a quasi tutte le altre centinaia di migliaia di abitanti del ghetto dell'allora città polacca. Quella vicenda fu raccontata nel libro "In the sewers of Lvov" di Robert Marshall, sul quale David F. Shamoon, proveniente dalla pubblicità aziendale e al suo primo film, ha basato la sceneggiatura di "In Darkness". In senso più esteso, le tenebre del titolo per Agnieszka Holland - che sull'Olocausto aveva già realizzato uno dei propri lavori migliori, "Europa Europa" - stanno per la parte oscura dell'umanità che rende ciclici gli stermini ovunque sulla Terra.

In superficie, le follìe di rastrellamenti, esecuzioni sommarie di gruppo, impiccagioni per rappresaglia secondo la regola del "dieci per uno", l'ingresso collettivo a quattro zampe nel campo di concentramento con l'orchestrina che suona per l'ufficiale tedesco.
Nelle cloache, il confronto tra le due figure ambigue e contraddittorie dell'uomo di riferimento della comunità, soprannominato "pirata", e del cattolico, buon marito e padre, furbo e opportunista. In lui, la regista è attenta allo svilupparsi di un sentimento di solidarietà che, nonostante diffidenza e ostilità nei suoi confronti, lo condurrà ad un altruismo che comporta pure rischi, tensioni affettive e rinunce. Più che alla fotogenia, si bada alla levatura - teatralmente tragica – dei personaggi, interpretati per l'appunto da attori per lo più di solida formazione accademica. Le tonalità sono cupe, decolorate, sporche e fortemente contrastate, ma la tensione costante e la morte lasciano spazio anche alle risate, in un'esaltazione dello spirito di sopravvivenza dove si riesce persino a nascere o riscoprire il mondo – come da locandina - affacciandosi da un tombino.

Il film del cineforum sarà accompagnato come sempre da una scheda critica che verrà consegnata all’ingresso del cinema mentre la proiezione sarà preceduta da un introduzione del critico cinematografico Gian Paolo Polesini che raccoglierà i commenti del pubblico alla fine della visione.

 

 

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