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Mar11262024

Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Concluso “I Mille Occhi”- Festival Internazionale del Cinema e delle Arti: il punto di vista di uno spettatore

Concluso“I Mille Occhi”- Festival Internazionale del Cinema e delle Arti: il punto di vista di uno s

Si è conclusa la XIII edizione del festival “I Mille occhi”, festival Internazionale del Cinema e delle Arti, che si è  tenuto a Trieste dal 12 al 16 settembre  presso il teatro Miela ed era la prima volta che mi capitava di assorbirne il sapore nella sua interezza,   tanti i film proposti, manifesto di qualità e ricerca cinematografica.

Un ricchissimo programma suddiviso in nove sezioni tematiche, diverse, ma tutte legate da un filo conduttore unico: I misteri dell’organismo.

Molti i registi italiani d’eccellenza come Michelangelo Antonioni, Raffaello Matarazzo, Roberto Rossellini, Luca Comerio, Vittorio Cottafavi, Sergio Corbucci e altri ancora.

Uno su tutti mi ha colpito I lupi dentro, che narra per immagini la realtà di un gruppo di persone emarginate che visse randagio sulle rive del Po. Matti e artisti al contempo tra i quali Andreassi individua Ligabue, famoso pittore naïfs, sul quale poi realizzerà due documentari.

Ogni singolo filmato è il tangibile risultato di una felice combinazione tra profonda cultura cinematografica, passione per la ricerca e cura meticolosa della  storia cinematografica, intesa come documento artistico e culturale, quale specchio di una società in continuo divenire.

Assistere ai festival I 1000 occhi è appassionante e non meno interessante. Tutto, ogni volta, è scoperta. Film, che per la maggior parte son stati realizzati nei primi sessant'anni del secolo scorso, rivelano un'idea di rappresentazione molto diversa da quella attuale.

Colpisce l'uso della telecamera, sostanzialmente fissa sui protagonisti, ad enfatizzare la drammaticità dei rapporti umani, i dialoghi, dai quali emerge un eloquio curato,  conflittuale con la realtà spesso povera e sub cultural, i costumi,  puliti e curati anche nelle situazioni più disagiate.

Tutti elementi indispensabili per affermare con forza quel che è giusto, pulito, corretto, da quello che non lo è.  Il bello e il brutto, il giusto e l'ingiusto, il bianco e il nero. Senza sfumature, senza incertezze. Virile, intero. Comme il faut. Unica eccezione, la commedia italiana e in particolare Il giorno più corto di Corbucci (1963) che è proprio la spassosa caricatura dei classici cliché sociali.

Emozioni autentiche, invece, arrivano violente dai filmati dei primi anni del Novecento. In particolare quelli che mettono lo spettatore nelle trincee, in prima linea, nel mezzo dell'assurdità della guerra.  La prima guerra mondiale, già presente nelle scorse edizioni, quest'anno, in occasione del centenario, occupa un'intera sezione del Festival con i documenti straordinari di Luca Comerio e i film ambientati in quel periodo. Pellicole restaurate e altre da restaurare di assoluto interesse.

Cinque giornate dentro il teatro Miela, in un tempo altro, sulla linea di confine tra il vedere e il considerare, tra lo stupore di oggi e la tenerezza per l'ingenuità di ieri, hanno lasciato nel pubblico un sentimento di riconoscenza per chi, nonostante ogni difficoltà, continua a voler raccontare la storia per immagini. Quella storia che ha senso solo attraverso la partecipazione emotiva collettiva e che il cinema ha il pregio di rendere infinita. Siamo già in attesa della XIV edizione.

 

Vince il regista algerino Tariq Teguia con il film “Thwara Zanj “

Vince il regista algerino Tariq Teguia con il film “Thwara Zanj “

Trieste - Si è svolta martedì la serata finale della tredicesima edizione di I MILLE OCCHI Festival Internazionale del Cinema e delle Arti Il Premio Anno uno consegnato al regista algerino Tariq Teguia per il suo Thwara Zanj

Si è concluso al Teatro Miela di Trieste la XIII edizione di I Mille occhi – Festival Internazionale del Cinema e delle Arti.

Il Premio Anno uno è andato quest'anno al regista algerino Tariq Teguia per il suo ultimo lungometraggio Thwara Zanj (Zanj Revolution),film che riconosce nella storia del mondo arabo una culla delle rivoluzioni a venire, ibridando fiction, documentario e ricognizione storica.

I Mille occhi si chiudono con l'intenso incontro che ha visto protagonisti il Premio Anno uno Tariq Teguia e il numeroso e appassionato pubblico di martedì sera.

Il direttore Sergio M. Germani, sottolineando come ci sia nella volontà del festival il desiderio di evidenziare accostamenti tra film del passato e il cinema di oggi, ha citato la vicinanza tra il premiato Thwara Zanj e AQuestion of People di Rossellini, come due film capaci di intrecciarsi liberamente a distanza di tempo dando entrambi la sensazione di come “la storia sia un luogo di direzioni assolutamente impreviste”.

A questo riguardo Teguia  ha ricordato come in Italia i suoi film siano stati da subito particolarmente apprezzati.

“Sicuramente nel mio cinema una fonte di ispirazione sono i grandi registi italiani, come Rossellini e il cinema degli spazi di Antonioni” ha dichiarato “La verità è che le culture sono diverse, ma il cinema le può unire tutte”.

Dopo Trieste il regista proseguirà il suo tour di presentazione del film in altre città italiane, tra cui Milano, Torino e Roma. “Abbiamo pensato di provare a scardinare le regole del gioco cinematografico e di attraversare il paese con un film che racconti  le rivolte che negli ultimi anni sono esplose in quasi tutti i paesi che si affacciano sul mediterraneo” affermano Fulvio Baglivi e Donatello Fumarola “non è quindi una 'distribuzione' di Zanj Revolution ma un modo di rilanciare il cinema, di farlo viaggiare e di portarlo in luoghi che vogliono accoglierlo nella sua scomodità provocatoria, pronti a farlo deflagrare”.

Baglivi ha inoltre definito I Mille occhi come il festival più autoriale in Italia, grazie al suo direttore Germani, a suo parere uno dei maggiori esperti europei e tra i grandi conoscitori, appassionati e visionari del cinema. “Sono contento di vedere sempre più persone attratte dal festival, penso sia un'ottima cosa soprattutto per Trieste e significa che la città ha coscienza di quanto di positivo e importante avviene qui” ha concluso.

A precedere la visione del film vincitore è stato proiettato un breve estratto del film Belluscone. Una storia siciliana, regalato ai Mille occhi dal regista Franco Maresco, a conferma di come il festival, con il suo dialogo continuo tra cineasti, autori e intellettuali, presenze fisiche e non, in campo e fuori campo, rafforzi sempre più lo scambio tra pubblico e artisti, nella consapevolezza dell'essenzialità del cinema nella nostra epoca. 

La serata  è stata anche l'occasione per trarre un bilancio di questa edizione del festival. Il direttore Germani ha ringraziato le Istituzioni, i partners, gli sponsor e tutti i collaboratori che hanno reso possibile la realizzazione della manifestazione e si è detto soddisfatto di come I Mille occhi si confermi un evento lontano dai canoni delle kermesse più tradizionali, proponendo una formula personale e inedita di festival cinematografico animata dalla ricerca dell'essenza più autentica del cinema. L'edizione 2014 ha rappresentato un nuovo viaggio tra cinema del presente e del passato, attraverso anteprime assolute ed esclusive, ritrovamenti eccezionali e incontri con autori, emergenti o da riscoprire, tenendo sempre una finestra aperta sul rapporto tra il cinema e le altre arti.

 

 

Cervignano Filmfestival: Cinema del limite e del confine

Cervignano Filmfestival: Cinema del limite e del confine

Cervignano del Friuli (Ud) – Torna dal 23 al 28 settembre il cinema del confine e del limite: il Cervignano Film Festival. L’idea del Centro Giovanile di Cultura e Ricreazione Ricreatorio San Michele nasce dalla volontà di supportare la creatività dei giovani con l’intento di valorizzare, promuovere e divulgare le forme minori della narrazione audiovisiva e cinematografica come forme espressive particolarmente efficaci e attuali a livello mediatico, sociale e culturale.

La rassegna, che il Ricreatorio San Michele organizzata in stretta collaborazione con il Comune di Cervignano, si sviluppa attraverso una riflessione sui nuovi limiti e confini linguistici, tecnici e poetici delle forme “minori” del cinema contemporaneo – cortometraggi, documentari e videoclip – e assegnerà il Premio Cervo d’Oro all’opera in concorso che attraverso vari codici stilistici, tra finzione e documentario, affronta meglio la problematicità nello stabilire limiti e confini precisi di genere e di format.

Le 25 opere in concorso, scelte tra le oltre 400 che hanno partecipato alla selezione, provengono dal Belgio, dall’Italia, dall’Iran, dalla Spagna e dagli Stati Uniti. Saranno valutate da una giuria presieduta dal critico cinematografico Beatrice Fiorentino e composta dai registi Alberto Fasulo, autore di scuola documentaristica, e Lorenzo Bianchini, importante esponente della scena cinematografica horror indipendente. Fuori concorso, una speciale finestra sarà dedicata alle opere prodotte in Friuli Venezia Giulia.

Ilcinema del confine e del limite presenta inoltre una rarità assoluta nel panorama dei festival cinematografici in Italia: il concorso nazionale riservato ai videoclip musicali. Più di 100 le opere arrivate da tutta Italia per aggiudicarsi questo premio, non a caso intitolato a Michel Gondry, regista ma anche autore di numerosi videoclip musicali realizzati per Madonna, Bjork e molti altri. La sezione intende promuoverein Friuli Venezia Giulia la cultura del videoclip, del tipo non convenzionale, genere trascurato in tutta Italia e di fatto espressione cinematografica a tutti gli effetti. La giuria che selezionerà il vincitore è composta dal direttore artistico della sezione, il dj e promoter Michele Poletto, e da Alessandro Seravalle e Mario Mariani. Il concorso si svolgerà in due serate, la prima riservata alle opere provenienti da tutta Italia, la seconda ai videoclip prodotti in Fvg.

Per sottolineare ulteriormente il rapporto tra cinema e musica, due i concerti evento: il primo di Mario Mariani, compositore di colonne sonore per pubblicità e film, pianista eclettico e ironico, che attraverso strumenti inusuali e il pianoforte proverà a indagare il rapporto che intercorre tra le immagini in movimento e la musica, presentando una surreale e divertita rilettura pianistica di alcune pagine memorabili della storia delle colonne sonore cinematografiche. Il secondo nome sarà una sorpresa che verrà svelata nei prossimi giorni.

E ancora, tra gli eventi speciali, la proiezione della copia in 35mm restaurata de Il Vangelo secondo Matteo di Pier Paolo Pasolini, presentato da Giuseppe Zigaina in occasione dal cinquantesimo anniversario dalla realizzazione del capolavoro del poeta di Casarsa.

«Il film, com’è noto – spiega il direttore artistico Piero Tomaselli – è una riproposizione molto fedele del Vangelo secondo Matteo in cui vengono ripercorse le tappe della vita di Gesù Cristo: la nascita, Erode, il battesimo di Giovanni Battista fino ad arrivare alla morte e alla resurrezione. La proiezione avverrà nell’unico cinema friulano intitolato a Pasolini, ed essendo un film che indaga e riflette sui confini e i limiti linguistici del cinema, presentandosi come un testo audiovisivo in bilico tra documentario e finzione, é perfettamente in sintonia con il tema del festival, il cinema del confine e del limite».

Infine, un’ulteriore sezione, quella dedicata alle scuole, con la proiezione di sei opere tra le quaranta pervenute dagli Istituti dislocati su tutto il territorio nazionale. I lavori saranno giudicati da una speciale giuria di operatori didattici, presieduta dalla professoressa Loredana Marano, e permette così un rapporto di continuità con la prima edizione del Cervignano Film Festival, dedicata alle produzioni giovani, istituzionalizzando questo percorso grazie anche all’utilizzo nelle scuole delle più moderne tecnologie che permettono di realizzare a costi zero dei prodotti di notevole interesse.

Durante il festival, anche tre matinée cinematografiche rivolte alle scolaresche che proporranno altrettanti capolavori della storia del cinema incentrati sulla Prima Guerra Mondiale – di cui quest’anno ricorre il centenario – e workshop che prevedono la realizzazione di uno spot in stop motion per Udinese Channel. Info: www.cervignanofilmfestival.it

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