Sold out a Londra per il docufilm made in Pordenone “La voce di Peppino Impastato”
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- Pubblicato Giovedì, 24 Luglio 2014 17:13
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Londra - Il cinema “made in Pordenone” sbarca a Londra e fa subito “sold out” ossia tutto esaurito. Al Riversdide Studios, ad Hammersmith in pieno centro lungo il Tamigi, oggi, 24 luglio, verrà proiettato il documentario "La voce di Peppino Impastato", scritto e diretto dal regista sanvitese Ivan Vadori.
L'iniziativa è stata organizzata dal locale e-segretariato dell'Ente Friulano per l'assistenza sociale e culturale degli emigranti (Efasce) in collaborazione con l'Italian Cinema London. Il docufilm ruota attorno una delle più note vittime della mafia siciliana, sottolineandone il coraggio ed il valore nella sua missione di denuncia.
L'evento sarà l'occasione per far incontrate tutti coloro che appartengono al segretariato virtuale presente in Inghilterra ma consentirà inoltre agli spettatori presenti agli Studios di “gustare” un po' di friulanità. La serata verrà infatti allietata da un buffet con prodotti tipici del nostro territorio; a proporli sarà la titolare di Friuliamo Ltd, la maniaghese Alessandra Muin, di recente insediatasi nella capitale britannica con la missione di far conoscere oltre Manica le tipicità enogastronomiche della nostra regione.
L'e-segretariato di Londra è il primo del suo genere che l'Efasce ha creato nel mondo. Rispetto ai tradizionali presenti nei cinque continenti, quello britannico non si basa su una sede fisica; la “casa” degli associati è infatti la rete, attraverso la quale i pordenonesi - che vivono nella capitale - si danno appuntamento per i ritrovi ma anche per un semplice scambio di notizie. La fondazione risale a novembre del 2012 e ad oggi conta circa una cinquantina di “soci virtuali”. Intanto questo fine settimana a Travesio si daranno appuntamento i pordenonesi nel mondo in occasione della 37. edizione del raduno annuale. Tema centrale sarà l'emigrazione e la Grande Guerra.
Friuli Film Festival: l’Oriente d’Italia nell’Oriente del mondo
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- Pubblicato Mercoledì, 09 Luglio 2014 18:55
- Scritto da redazione ilfriuliveneziagiulia
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Udine – Reciprocità: ecco la parola-chiave, la scintilla creativa, da cui ha preso vita il Friuli Film Festival “FRIFF – FRI FILM FESTIVAL”, un progetto che mette in comunicazione diretta l’Oriente d’Italia con l’Oriente del mondo.
Il FRIFF nasce come ideale simmetria del Far East Film Festival di Udine. Nasce, cioè, dalla volontà di esportare un racconto: quello viscerale e intrinseco di un territorio attraverso il suo cinema.
Se il Far East Film, dall’ormai lontanissimo 1999, continua a raccontare l’Asia all’Europa, dunque, il Friuli Film Festival- FRIFF racconterà l’Europa all’Asia. Quel piccolo pezzo d’Europa che si chiama, appunto, Friuli Venezia Giulia e che, anno dopo anno, ha saputo costruire un sistema cinematografico d’eccellenza vedi i Festival regionali, il Fondo Regionale per l’Audiovisivo, la FVG Film Commission, l’Archivio della Cineteca del Friuli.
Un meccanismo, sempre più rodato ed efficiente, che copre l’intero arco del processo operativo, dalla produzione fino alla distribuzione nazionale, con la friulana Tucker Film formata da CEC di Udine che organizza i Far East Film Festival e da Cinemazero di Pordenone che assieme alla Cineteca del Friuli organizza Le Giornate del Cinema Muto.
Cinquei titoli selezionati: Gli ultimi di Vito Pandolfi nella sua versione recentemente restaurata in digitale, Rumore bianco di Alberto Fasulo, L’estate di Giacomo di Alessandro Comodin, Parole povere di Francesca Archibugi con Pierluigi Cappello e The Special Need di Carlo Zoratti. Cinque autentici gioielli che, dall’11 al 16 luglio, saranno proiettati alla Broadway Cinematheque di Hong Kong una delle sale (con tre schermi) più autorevoli della città.
«Vogliamo ricambiare tutto l'amore con cui il Far East Film Festival di Udine, da sedici anni, si dedica alla promozione del cinema asiatico – spiegano gli organizzatori della Camera di Commercio Italiana – e non c’è modo migliore che ospitare, qui ad Hong Kong, alcuni tra i titoli più rappresentativi del notevolissimo catalogo friulano. Veri e propri capolavori del cinema indipendente, acclamati e premiati anche a livello internazionale».
Hong Kong si prepara ad accogliere il Friuli, possiamo dirlo davvero senza retorica, e, con il Friuli, si prepara ad accogliere molti protagonisti della sua primavera culturale: dalla Cineteca del Friuli, grazie alle quale è stata possibile l’opera di recupero, restauro e conservazione de Gli Ultimi fino alla Nefertiti Film, passando per Agherose e Videomante.
Organizzato dalla Camera di Commercio Italiana ad Hong Kong, assieme all’Istituto Italiano di Cultura e in collaborazione con il cinema Broadway Cinematheque.
Per maggiori info: http://madeinitalyfestival.hk/
Maremetraggio 2014: ecco tutti i vincitori. Grande successo di pubblico per film di grande qualità
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- Pubblicato Domenica, 06 Luglio 2014 19:48
- Scritto da Serenella Dorigo
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Trieste – Boom di pubblico all’International ShorTS Film Festival organizzato da Maremetraggio: sedi di proiezione piene per questa quindicesima edizione del festival, con oltre 14000 presenze complessive tra Teatro Miela, dove sono stati proposti lungometraggi, la sezione Rewind, la retrospettiva su Francesca Neri, la prospettiva su Elena Radonicich, eventi speciali come il focus sul Giappone e “Bruno e Gina”, e Piazza Verdi, con il megaschermo all’aperto per la maratona dei cortometraggi ma anche Punto Enel sede degli incontri e delle premiazioni. In otto giorni, più due, dieci le opere prime proposte e 69 i cortometraggi in gara.
Ieri sera, sabato 5 luglio alle 20 in Galleria Tergesteo a Trieste si sono svolte le premiazioni e i saluti finali di questa XV edizione dell’International ShorTS Film Festival, con la consegna dei premi ai registi presenti. Vincono ex-aequo il Premio “Punto Enel” al miglior corto assoluto di 10.000 euro il turco “8 AY” di Hüseyin Aydin Gürsoy e il belga “ROTKOP” di Jan & Raf Roosens.
La giuria della Sezione Maremetraggio, composta dal regista israeliano Benjamin Freidenberg, il casting manager francese Nicolas Ronchi, il fotografo tedesco Dirk Vogel e Monique Catalano, che si occupa di relazioni cinematografiche internazionali e Cinzia Spironello, responsabile distribuzione cortometraggi ha motivato così la decisione per “8 AY”: “per la sua commovente e complessa rappresentazione emotiva della cura di un padre per suo figlio soldato e della sorella che sopporta lacerata sia il cuore del padre che l’assenza di suo fratello, il film rappresenta un punto di vista umano sulla guerra che trasmette a coloro che aspettano i propri cari nuovamente a casa”.
La motivazione per “ROTKOP”: “per la sua forma cinematografica coraggiosa e innovativa raffigurante forti emozioni di amore e odio in immagini. Questa storia di formazione è tradotta in sceneggiatura con parole precise. Questo cortometraggio celebra i suoi protagonisti con compassione in un mondo violento che non ha pietà dei vivi. Così, anche la crudeltà dei personaggi adolescenti, non può vincere su un ragazzo tormentato che si distingue come un figlio premuroso.”
Il Premio “Oltre il muro” al miglio corto italiano va a “Margerita” di Alessandro Grande con la motivazione: “un film intenso con un finale sorprendente che con semplicità racconta coma la musica può cambiare la vita delle persone e far incontrare mondi diversi” per tutti questi motivi la Giuria ha deciso di premiare Margerita di Alessandro Grande: la storia di Efrem, giovane rom e abile borseggiatore che affronta il suo primo furto in appartamento. Un’esperienza che gli cambierà del tutto la vita e “professione”.
E viene assegnato anche a questo splendido cortometraggio novità di quest’anno anche il Premio Enel Green Solution perché “anche in un contesto di disagio sociale un’energia positiva come quella della musica aiuta a rendere possibili rapporti tra persone distanti e apparentemente inconciliabili.”
Il Premio Associazione Montatori al migliore montaggio italiano è stato consegnato a “Il Serpente – nulla è come sembra” di e montato da Nicola Prosatore, vera e propria anteprima in quanto cortometraggio selezionato da una rosa di finalisti esordienti che hanno partecipato a “Un’altra chance” in collaborazione con la rivista Fabrique du Cinema, con la seguente motivazione: “per aver accompagnato la storia con un ritmo interno ben calcolato e vario in ognuna delle situazioni proposte ed aver felicemente contribuito alla tensione drammaturgica in maniera espressiva e sensata allo stesso tempo.”
L’AMC assegna anche una menzione speciale per il montaggio al corto “Ce l’hai in minuto?”, regia di Alessandro Bardani, montaggio di Arzu Volkan “ per sottolineare un montaggio elegante e preciso che aderisce perfettamente alla forma del corto, migliorandone l’efficacia.”
Il Premio del pubblico “Piquadro” al miglior corto va all’animazione “Harald” di Moritz Schneider (Germania) mentre il Premio “Studio Universal” al miglior corto italiano a “reCuiem” di Valentina Carnelutti “per il coraggio di affrontare un tema tabù come la morte con semplicità e profondità di sguardo, grazie ad una messa in scena accurata e precisa, una straordinaria direzione degli attori e un montaggio che, senza effetti, porta le immagini al massimo della resa espressiva.”
“L’appuntamento” di Gianpiero Alicchio vince invece il Premio Rai Cinema Channel.it, premio a sorpresa della piattaforma del Cinema Rai con tutto il cinema di Rai Cinema, di questa edizione.
Vince “Wind” il Premio “Maremetraggio” al miglior corto di animazione di Robert Löbel (Germania) e una menzione speciale va a “Secchi” di Edoardo Natoli.
Infine il Premio Nuove Impronte, rivolto alle opere prime in concorso, selezionato dalla Giuria composta da Carolina Crescentini, dal regista e sceneggiatore Gianluca Tavarelli e dalla produttrice della Bianca Film Donatella Botti va a “Il Sud è niente” di Fabio Mollo perché “un piccolo film ma con una forte regia. Pieno di idee e immagini che lasciano un segno delicato e tagliente.
Una sensibilità particolare nel raccontare il passaggio dall’adolescenza all’età adulta in una realtà sociale difficile e complicata”, la cui attrice protagonista Miriam Karlkvist vince il premio come migliore attrice in quanto “un’attrice diversa con un’emotività speciale e un grande istinto.
Un debutto che verrà ricordato da molti per aver rotto un passivo silenzio” mentre il premio miglior attore va a Luca Marinelli per “Il mondo fino in fondo” di Alessandro Lunardelli “in quanto attore versatile e poliedrico. Portatore di verità. Tutte le volte che lo si trova in scena dona ai suoi personaggi sensibilità e nevrosi come se quei personaggi li avessimo già conosciuti.”
Menzione speciale per “L’arte della felicità” di Alessandro Rak che “con la libertà di animazione ci rapisce tra poesia e filosofia donandoci un film politico che può aiutarci a riflettere sullo stato attuale della società”. Il Premio “PIQUADRO” del pubblico alla miglior opera prima va al più votato “Ci vorrebbe un miracolo” di Davide Minnella.
La Giuria della Critica composta da Maria Pia Fusco (La Repubblica), Massimo Lastrucci (Ciak) e Fabio Ferzetti (Il Messaggero) ha scelto il lungometraggio “L’ARBITRO” di Paolo Zucca spiegando come questo film rappresenta “due punti fermi del carattere italiano, il calcio e il Paese, rivisti in un linguaggio originale e inconsueto nel panorama del cinema italiano. Uno sguardo affettuosamente ironico e surreale che rivela con prepotenza un nuovo talento, capace di coniugare invenzioni stilistiche e humour.”
Menzione speciale della critica a “La mossa del pinguino" di Claudio Amendola, “Un gruppo di poveracci all’inseguimento di un sogno. Nella miglior tradizione della commedia italiana, mix di umorismo e disperazione, un film garbato e fresco, che fa della direzione degli attori e della cura della sceneggiatura i propri punti di forza.”
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