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Mer11272024

Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Iscrizioni on per Maremetraggio alla sua 16 edizione

Iscrizioni on per Maremetraggio alla sua 16° edizione

Trieste  - L’anno scorso ha vinto la Turchia, ex aequo con il Belgio.  Per il 2015 la partita è ancora tutta da giocare, e subito: sono aperte ai registi di tutto il mondo, fino al 28 febbraio, le iscrizioni a ShorTS - International Film Festival.

ShorTS, il festival del cortometraggio di Trieste raggiunge quest’anno il traguardo della sua 16° edizione grazie a una formula di successo, unica in Italia: ShorTS premia il “best of the best” del mondo del cortometraggio, perché tutti i corti che partecipano al festival devono avere già vinto almeno un premio in un qualsiasi altro festival del pianeta nel 2014. Ma da quest’anno abbiamo introdotto una novità con la sezione “Last Chance”, aperta a corti che non abbiano vinto alcun premio e di durata massima di 10 minuti. I dieci scelti in questa sezione entreranno di diritto nella selezione del festival.

E tra questi sarà scelto il “top of the ShorTS”, che riceverà un premio di 10.000 euro, "Riconfermato per l’ennesima volta, nonostante la crisi che colpisce duramente i festival cinematografici, come tutto il comparto culturale italiano – spiega il Direttore Artistico, Chiara Valenti Omero - nella convinzione che valga sempre la pena di premiare i giovani talenti”.

ShorTS, in calendario dal 5 all’11 luglio 2015 a Trieste, offrirà al suo pubblico una carrellata di corti provenienti da ogni angolo del pianeta, per raccontare attraverso le immagini, in pochi minuti, tante storie diverse e per valorizzare un genere, quello del cortometraggio, che spesso non trova spazio in tv e al cinema.

Per iscirversi riferimento al nuovo e rinnovato sito di ShorTS – www.maremetraggio.com.

 

“Corpo a Corpo” con Pippo Delbono: un omaggio alla sua carriera

“Corpo a Corpo” con Pippo Delbono un omaggio alla sua carriera

Trieste - Nella conferenza stampa tenutasi stamattina, martedì 18 novembre al Teatro Miela di Trieste, è stata presentata la rassegna “Corpo a Corpo”, un omaggio alla carriera teatrale e cinematografica di Pippo Delbono, artista dal percorso poliedrico, creatore di spettacoli forti e dirompenti, molto apprezzati anche a livello internazionale.

Tutti i rappresentati delle maggiori realtà artistiche e culturali triestine tra i quali Milos Budin , Presidente del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia,  Breda Pahor, Presidente del Teatro Stabile Sloveno e Francesco De Luca, Direttore del Teatro Miela, si sono espressi con viva soddisfazione per la  collaborazione tra Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, Teatro Stabile Sloveno, Teatro Miela, Casa del Cinema e Kinoatelje, che produce una sinergia non nuova, ma sempre più auspicabile a Trieste anche per il futuro.

La rassegna si apre lunedì 24 novembre alla Sala Bartoli, alla presenza di Pippo Delbono, con i suoi ultimi due lavori cinematografici: alle 19 “Amore e Carne” (2011), una piccola opera di rottura girata con cellulare e videocamera e alle 21 “Sangue” (2013), presentato al festival di Locarno.

Il 25 e 26 novembre la rassegna“Corpo a Corpo”  si trasferisce al Ridotto del Teatro Stabile Sloveno che ospiterà nelle due serate la  rappresentazione teatrale “Orchidee” arricchendole con il lungometraggio “La Paura”, ed a seguire il cortometraggio “Blue Sofa” il martedì 25 alle 19, e con “Grido”, mercoledì 26 sempre alle 19.

Ultimi appuntamenti della rassegna giovedì 27 novembre al Teatro Miela alle 20.30 in programma “Corpo a Corpo” che da il titolo alla rassegna, di Karine de Villers e Mario Brenta, alla presenza dei due autori; un documentario girato dietro le quinte del fortunato spettacolo “Orchidee” che punta ad annullare i confini tra il dentro ed il fuori dal palco, e per finire l'omaggio si conclude con “Guerra” (2003) opera prima del regista premiata con il David di Donatello per il miglior documentario 2004.

L’ ingresso alle proiezioni avrà il prezzo di 5 euro (valido per entrambi i film trasmessi nella stessa serata); il prezzo ridotto per i titolari di biglietti/abbonamenti validi per lo spettacolo Orchidee sarà di 3 euro.

I biglietti per lo spettacolo teatrale Orchidee si possono già acquistare presso tutti i punti vendita dello Stabile regionale, i consueti circuiti e accedendo attraverso il sito www.ilrossetti.it alla vendita on line.

Ulteriori informazioni al tel 040-3593511. La prevendita presso la biglietteria del Teatro Stabile Sloveno è aperta dal lunedì al venerdì con orario 10.00-15.00. Nei giorni di spettacolo anche un’ora e mezza prima dell’inizio. Tel 040 2452616/ numero verde 800214302

La rassegna “Corpo a Corpo” è curata da: Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, Slovensko Stalno Gledališce - Teatro Stabile Sloveno, Bonawentura - Teatro Miela, Casa del Cinema, Kinoatelje.

 

 

Il libro “Il viaggio di Marco Cavallo” diventa un film

Il libro “Il viaggio di Marco Cavallo” diventa un film

Trieste - Esattamente a un anno di distanza, la battaglia di Marco Cavallo partito da Trieste, grazie al sostegno di numerose istituzioni e con una medaglia del Presidente della Repubblica, e che ha attraversato l’Italia in un viaggio di oltre 4.000 km in 16 città italiane (tra le quali le 6 sedi di OPG) per chiedere la chiusura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari, dire no ai mini OPG o manicomi regionali e chiedere l'apertura di Centri di Salute Mentale h24, è diventata un film “Il viaggio di Marco Cavallo”.

La pellicola, della durata di 50 minuti, è stata selezionata al Torino Film Festival per la sezione “Diritti e Rovesci” dove sarà presentata, fuori concorso, in anteprima nazionale lunedì 24 novembre ore 17.30 (Cinema Massimo 2). La proiezione sarà introdotta da Paolo Virzì e da Emanuela Martini, direttore da quest’anno del Festival. Al termine della proiezione il dibattito con il pubblico. La proiezione andrà in replica martedì 25 novembre alle ore 12.30 al Cinema Reposi 5 di Torino. 

“Il fatto che il film vada a Torino è fonte di grande soddisfazione e di entusiasmo per noi – dichiara Aldo Mazza, direttore delle Edizioni alphabeta Verlag. Con le immagini che abbiamo raccolto durante il viaggio, vorremmo raccontare questa straordinaria impresa. Durante il viaggio siamo stati accolti da centinaia di persone, abbiamo incontrato  internati, numerosissimi studenti, operatori, volontari e  cittadini che hanno manifestato con StopOPG il loro dissenso chiedendo la chiusura di queste strutture. In un Paese troppo a lungo disattento a queste questioni, il nostro intento è quello di dare voce e visibilità a tutte queste persone ed alle loro storie. La scelta di produrre questo film sta a segnalare il nostro impegno civile di editori e si inserisce pertanto in un percorso avviato dal 2010 dalla nostra casa editrice con la Collana 180, che muove i suoi primi passi proprio da Trieste per percorrere la vasta rete delle buone pratiche, incontrare la storia del cambiamento delle singole persone e raccontare le straordinarie imprese sociali che si sviluppano intorno alla questione psichiatrica”. 

La pellicola, prodotta dalle Edizioni alphabeta Verlag di Merano - già editore della ormai nota Collana 180 -  Archivio critico della salute mentale  vede alla regia due professionisti: la triestina Erika Rossi, autrice e regista di documentari a carattere sociale tra i quali “Trieste racconta Basaglia” (2012) vincitore del Trieste Film Festival e selezionato in diversi festival internazionali quali Roma, Napoli, Glasgow, Split e Buenos Aires e Giuseppe Tedeschi. La fotografia, invece, porta la firma di Daniel Mazza che documenta, tra i più recenti, “Piccola Patria” (2013) di Alessandro Rossetto, presentato alla 70a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia e all’International Film Festival Rotterdam 2014. Al montaggio Beppe Leonetti, che ha firmato anche alcune opere di Nanni Moretti come “Il diario del Caimano”, “Diario di uno spettatore”, “L’ultimo campionato”, “Palombella rossa: intorno al film”. 

Il film narra la forza indomita di chi non si vuole arrendere davanti all’ingiustizia, con la potenza di un simbolo nato proprio a Trieste quarant’anni fa, Marco Cavallo che continua a mettere a confronto un’anacronistica psichiatria e una vecchia giurisprudenza con l’esigenza di sguardi nuovi e di nuove norme, persone senza voce con persone che non sanno più ascoltare, vecchi e giovani psichiatri, salute e malattia, dentro e fuori. In mezzo a queste dualità ci sono gli internati degli OPG, ormai sotto il migliaio in Italia, relegati dietro quei grandi cancelli, dove sono puniti e curati con la più aberrante delle condanne, ovvero privati della libertà come tutti i comuni carcerati, ma diversamente da loro privati anche della speranza di un futuro. 

Il film segue il percorso del viaggio attraverso l’osservazione diretta del reale: l’esperienza umana che si consuma attorno all’animale di cartapesta è il cuore del racconto. E’ Marco Cavallo a condurci: l’enorme scultura attraversa i cancelli dell’esclusione e con i suoi occhi lo spettatore potrà entrare nelle atmosfere di questi luoghi, dove lo spazio e il tempo si fermano, e la precarietà e l’insensatezza divengono vita reale. I suoni del carcere diventano elemento drammaturgico, colonna sonora della vita all’interno dei manicomi. Il cavallo è un messaggio di speranza: la sua imponente figura colora questi spazi di coraggio e nel film diviene metafora dell’incontro, ma anche delle contraddizioni tra il dentro e il fuori. All’esterno il cavallo è sempre in movimento, percorre chilometri in autostrada, vede piazze, vicoli, strade piene di gente curiosa. Dentro è fermo, solenne, in ascolto e in attesa di un segnale di cambiamento. Il montaggio, anche se cronologico, segue un andamento onirico, a volte irreale, dove lo spettatore è continuamente invitato a pensare, ricordare, capire. 

A tenere le redini del cavalloPeppe dell’Acqua, Direttore della Collana 180 e membro del Comitato nazionale stopOPG che ha promosso il viaggio: “L’obiettivo del film è di far conoscere questa Storia e i risultati concreti raggiunti con il viaggio al maggior numero di persone possibili, cercando di contrastare la disinformazione e i luoghi comuni su una questione tra le più difficili da veicolare. Inoltre, il film continua la campagna avviata lo scorso novembre, soprattutto per vigilare e denunciare le inadempienze che già numerose rischiano di tradire il portato della recente legge approvata a maggio di quest’anno”.

Il lungometraggio su Marco Cavallo conferma l’interesse, negli ultimi anni, del cinema e della televisione, nei confronti della vicenda di Franco Basaglia e dell’abolizione dei manicomi nel nostro Paese. Una Storia che ha attraversato il mondo e che pone Trieste, come punto di riferimento in queste questioni.

 

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