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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Gran finale delle Giornate del Cinema muto: Luci della città di Chaplin con orchestra dal vivo

Gran finale delle Giornate del Cinema muto: Luci della città di Chaplin con orchestra dal vivo

Pordenone - La 33ª edizione delle Giornate del Cinema muto si conclude nel fine settimana dell'11 e 12 ottobre con City Lights – Luci della città (1931) di Charlie Chaplin, che secondo gli storici del cinema è la pellicola più perfettamente realizzata del regista ed attore londinese.

Il film ebbe una lavorazione lunghissima, 683 giorni totali, di cui 179 per le riprese e i restanti 504 per la preparazione di set e costumi, prove con gli attori, montaggio, lavoro sulla musica. Non furono d’aiuto i malanni dello stesso Chaplin, che dovette affrontare una fatica fisica e psicologica superiore a quella affrontata in tutti gli altri suoi film.

Il capolavoro di Chaplin sarà proiettato sabato 11 ottobre alle ore 20.30 e, in replica, domenica 12 ottobre alle ore 16, sempre al Teatro Verdi di Pordenone, dove si potrà vedere con la partitura originale dello stesso Chaplin, restaurata da Timothy Brock, con la direzione di Günter Buchwald che dirige l’Orchestra San Marco di Pordenone.
 
Le battute conclusive del festival riservano altri momenti di grande interesse. Alle 14.30, sempre al Teatro Verdi, è in programma l’ultima parte dell’ampia rassegna dedicata alle origini del Technicolor, che incrocia la retrospettiva sui Barrymore nel lungometraggio The Mysterious Island (1926) di Lucien Hubbard, con Lionel Barrymore.

La copia a colori presentata alle Giornate è stata preservata dal Národní Filmový Archiv a partire da una copia nitrato con le didascalie in ceco: è l’edizione muta distribuita all’estero, che tuttavia è fondamentalmente uguale alla versione sonora. La copia di Praga manca purtroppo del rullo finale, ma per le Giornate la lacuna è stata colmata mediante il DCP di questo rullo ricavato da una copia 16mm in bianco e nero conservata dalla Cineteca del Friuli.
 
La mattinata al Verdi si apre alle 9 con l’ultimo film della rassegna “Risate russe” proposta dal Gosfilmofond di Mosca, La festa di Sant’Iorgen di Yakov Protazanov, poco conosciuto in occidente ma probabilmente il film sovietico muto più popolare presso il pubblico russo dell'epoca. La festa di Sant’Iorgen fu realizzato nel 1930 e sonorizzato nel 1935, ed è quest’ultima la versione proposta alle Giornate.
 
A seguire, alle 10.30, l’ultimo titolo del “Canone rivisitato”, Die Liebe der Jeanne Ney (Il giglio delle tenebre, 1927) di G.W. Pabst, tratto da L’amore di Jeanne Ney di Ilya Ehrenburg, un romanzo d’amore e di avventura ambientato sullo sfondo dell’Europa dopo la rivoluzione bolscevica.

Il film fu prodotto dall’Ufa sull’onda dell’entusiasmo suscitato in Germania dai temi e dalle forme del cinema sovietico grazie al successo dei film di Eisenstein e di Pudovkin e, più in generale, a ciò che Ehrenburg chiamava ”il fascino esotico della rivoluzione russa.”
 
In un’edizione che si è caratterizzata per i ritrovamenti e le riscoperte, ancora due sorprese chiudono l’intensa mattinata: The Last Edition (1925) di Emory Johnson, girato nell’allora nuovo edificio del San Francisco Chronicle, e il film della Thanhouser The Star of the Side Show (1912) di Carl Louis Gregory.

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Direttore: Maurizio Pertegato
Capo redattore: Tiziana Melloni
Redazione di Trieste: Serenella Dorigo
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