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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

A dicembre a Trieste l'anteprima nazionale del film di Salvatores "il ragazzo invisibile"

A dicembre a Trieste l'anteprima nazionale del film di Salvatores

Trieste - "Il ragazzo invisibile", il film di Gabriele Salvatores ambientato a Trieste, sarà in anteprima nazionale il 9 dicembre proprio nel capoluogo del Friuli Venezia Giulia.

L'annuncio è stato dato il 7 novembre a Trieste nel corso di un incontro organizzato dalla Friuli Venezia Giulia Film Commission, alla presenza della presidente della Regione, Debora Serracchiani. Il valore economico per il territorio della produzione di Indigo Film ha generato un indotto di 2,6 milioni di euro.

Il film, accompagnato da un romanzo e da un fumetto, debutterà nelle sale il 18 dicembre. Ha per protagonista Michele (Ludovico Girardello), un adolescente apparentemente come tanti che vive in una tranquilla città sul mare. Non si può dire che a scuola sia popolare, non brilla nello studio, non eccelle negli sport. Ma a lui in fondo non importa. A Michele basterebbe avere l’attenzione di Stella, la ragazza che in classe non riesce a smettere di guardare. Eppure ha la sensazione che lei proprio non si accorga di lui.

Ma ecco che un giorno il succedersi monotono delle giornate viene interrotto da una scoperta straordinaria: Michele si guarda allo specchio e si scopre invisibile.

"Abbiamo girato tutto il film a Trieste - ha raccontato Gabriele Salvatores in un'intervista pubblicata su "Coming Soon" - che è una città unica, una specie di Vienna sul mare, abituata agli stranieri, surreale, difficilmente identificabile e la base degli Speciali l'abbiamo ambientata nell'Ursus, questa strana chiatta con una torre che loro chiamano la Tour Eiffel di Trieste.
C'era la bora che soffiava a 150 km all'ora e una volta Ludovico nelle scene in bicicletta doveva andare lungo il molo e fermarsi prima del mare ma col vento a favore non riusciva a frenare, tutta la troupe si è messa davanti per fermarlo. Non lo dimenticherò mai!"

"Con questo film - afferma Salvatores - abbiamo messo il dito in una piaga del cinema italiano: perché non si fanno film fantasy e film per ragazzi? Non c'è questa tradizione e bisognava provarci. In Italia siamo cresciuti col concetto di realismo, i nostri due maggiori romanzieri sono Verga e Manzoni, questo ha molto influenzato la nostra cultura, ma i nostri tre sceneggiatori sono cresciuti con altri immaginari e quindi non si può stare fermi, ma bisogna aprire nuove porte".

"Il nostro film appartiene a quello che ormai è un genere come il giallo o il western, quello dei supereroi. L'Odissea per me è il primo romanzo fantasy della storia, nella mitologia ci sono un sacco di supereroi, gli americani sono bravi a prendere le cose e a renderle molto fruibili. Nel nostro caso abbiamo provato a raccontare una storia di supereroi però da italiani, dove l'invisibilità è quasi un potere dell'anima. Credo che tutti abbiamo desiderato o avuto paura di essere invisibili a un certo punto della nostra vita. È l'altro lato del potere".

(Foto di Claudio Iannone da www.ilragazzoinvisibile.it)

Premio Urania d’argento a Alejandro Jodorowsky

Premio Urania d’argento a Alejandro Jodorowsky

Trieste  - Science+Fiction - Festival della Fantascienza è lieto di annunciare che l’ospite d’onore della quattordicesima edizione sarà il regista cileno Alejandro Jodorowsky, in occasione dell’attesissimo ritorno alla regia, dopo 23 anni dal suo ultimo film, con l’autobiografia visionaria La danza della realtà (La Danza de la Realidad, Cile/Francia, 2013).

Ad Alejandro Jodorowsky, icona del cinema underground e della controcultura internazionale degli anni ‘70, autore di film cult come La montagna sacra, El Topoe Santa Sangre, il Festival della Fantascienza di Trieste consegnerà il Premio alla Carriera Urania d'Argento (in collaborazione con la rivista Mondadori Urania), riconoscimento già assegnato nel corso degli anni a personalità illustri che hanno fatto la storia del cinema di genere, come Dario Argento, Roger Corman, Joe Dante, Christopher Lee, Terry Gilliam, George Romero.

Il regista cileno sarà a Trieste il prossimo 31 ottobre e offrirà al pubblico del Trieste Science+Fiction la possibilità di assistere ad una sua conferenza/ spettacolo dal vivo nella tradizione del suo celebre Cabaret Mystique, esilarante e profondo intrattenimento, nuovo tassello per la comprensione e il senso della comédie humaine, che l’autore ha saputo perlustrare anche nei suoi risvolti drammatici. Lo spettacolo si articolerà attorno alla lettura del breve testo poetico “Idioma remoto”, da cui prende spunto l’intero film. Lo spettacolo precederà la proiezione de La danza della realtà, presentato in anteprima a Cannes nel 2013 alla Quinzaine des Réalisateurs e distribuito in Italia da GARABOMBO arte in movimento di Salvatore Pecoraro e Antonio Bertoli.La data triestina fa parte dell’Alejandro Jodorowsky 2014 Italian Tour che avrà inizio a il 26 ottobre a Bari e toccherà alcune tra le principali piazze italiane a Roma il 28, poi Bologna il 29, Firenze il 30 e Genova il 6 novembre infine a Napoli il 21 novembre e in cui Jodorowsky accompagnerà personalmente l’uscita del film.

La presenza di Alejandro Jodorowsky sarà un vero e proprio evento. Scrittore, fumettista, saggista, drammaturgo, regista teatrale, fondatore con Roland Topor e Fernando Arrabal del Movimento Panico, cineastae poeta, ha firmato solo sette film in quarantacinque anni, ottenendo una fama indiscussa. La danza della realtà sarà l’ennesima, sorprendente, esperienza: un’autobiografia immaginaria che rilegge gli anni della sua infanzia in una catena di ricordi e sogni grottesca e straniata. «Essendomi separato dal mio io illusorio, ho cercato disperatamente un sentiero e un senso per la vita». Questa dichiarazione del regista ben definisce il progetto biografico del film: restituire l’avventura e la ricerca che è stata la sua vita.

A completare l’omaggio all’autore, ci sarà l’anteprima nazionale del documentario Jodorowsky's Dune (USA, 2013) di Frank Pavich in collaborazione con Disney Media Distribution: il film racconta il fantastico, incredibile e delirante mondo di Alejandro Jodorowsky e del suo progetto per realizzare un adattamento cinematografico di Dune, il capolavoro di Frank Herbert, in cui Mick Jagger, Orson Welles, Salavador Dalì, Moebius, H.R. Giger, Pink Floyd, Mike Olfield sono solo alcuni dei mancati protagonisti della pellicola che avrebbe cambiato per sempre l’universo della fantascienza.

Per info:

La Cappella Underground +39 040 3220551

http://www.sciencefictionfestival.org

Gran finale delle Giornate del Cinema muto: Luci della città di Chaplin con orchestra dal vivo

Gran finale delle Giornate del Cinema muto: Luci della città di Chaplin con orchestra dal vivo

Pordenone - La 33ª edizione delle Giornate del Cinema muto si conclude nel fine settimana dell'11 e 12 ottobre con City Lights – Luci della città (1931) di Charlie Chaplin, che secondo gli storici del cinema è la pellicola più perfettamente realizzata del regista ed attore londinese.

Il film ebbe una lavorazione lunghissima, 683 giorni totali, di cui 179 per le riprese e i restanti 504 per la preparazione di set e costumi, prove con gli attori, montaggio, lavoro sulla musica. Non furono d’aiuto i malanni dello stesso Chaplin, che dovette affrontare una fatica fisica e psicologica superiore a quella affrontata in tutti gli altri suoi film.

Il capolavoro di Chaplin sarà proiettato sabato 11 ottobre alle ore 20.30 e, in replica, domenica 12 ottobre alle ore 16, sempre al Teatro Verdi di Pordenone, dove si potrà vedere con la partitura originale dello stesso Chaplin, restaurata da Timothy Brock, con la direzione di Günter Buchwald che dirige l’Orchestra San Marco di Pordenone.
 
Le battute conclusive del festival riservano altri momenti di grande interesse. Alle 14.30, sempre al Teatro Verdi, è in programma l’ultima parte dell’ampia rassegna dedicata alle origini del Technicolor, che incrocia la retrospettiva sui Barrymore nel lungometraggio The Mysterious Island (1926) di Lucien Hubbard, con Lionel Barrymore.

La copia a colori presentata alle Giornate è stata preservata dal Národní Filmový Archiv a partire da una copia nitrato con le didascalie in ceco: è l’edizione muta distribuita all’estero, che tuttavia è fondamentalmente uguale alla versione sonora. La copia di Praga manca purtroppo del rullo finale, ma per le Giornate la lacuna è stata colmata mediante il DCP di questo rullo ricavato da una copia 16mm in bianco e nero conservata dalla Cineteca del Friuli.
 
La mattinata al Verdi si apre alle 9 con l’ultimo film della rassegna “Risate russe” proposta dal Gosfilmofond di Mosca, La festa di Sant’Iorgen di Yakov Protazanov, poco conosciuto in occidente ma probabilmente il film sovietico muto più popolare presso il pubblico russo dell'epoca. La festa di Sant’Iorgen fu realizzato nel 1930 e sonorizzato nel 1935, ed è quest’ultima la versione proposta alle Giornate.
 
A seguire, alle 10.30, l’ultimo titolo del “Canone rivisitato”, Die Liebe der Jeanne Ney (Il giglio delle tenebre, 1927) di G.W. Pabst, tratto da L’amore di Jeanne Ney di Ilya Ehrenburg, un romanzo d’amore e di avventura ambientato sullo sfondo dell’Europa dopo la rivoluzione bolscevica.

Il film fu prodotto dall’Ufa sull’onda dell’entusiasmo suscitato in Germania dai temi e dalle forme del cinema sovietico grazie al successo dei film di Eisenstein e di Pudovkin e, più in generale, a ciò che Ehrenburg chiamava ”il fascino esotico della rivoluzione russa.”
 
In un’edizione che si è caratterizzata per i ritrovamenti e le riscoperte, ancora due sorprese chiudono l’intensa mattinata: The Last Edition (1925) di Emory Johnson, girato nell’allora nuovo edificio del San Francisco Chronicle, e il film della Thanhouser The Star of the Side Show (1912) di Carl Louis Gregory.

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