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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

"Operetta eterno amore", al Bobbio di Trieste un'elegante antologia di arie celebri

Trieste – Chiamato a raccolta dopo una magra stagione estiva, il popolo dell’operetta accorre al Teatro Bobbio per appagare un piacere rimasto insoddisfatto. Una “Vedova allegra” in giugno è stata una snella consolazione per un pubblico abituato a gustare ben di più nella stagione calda.

E ora, ad autunno inoltrato, si rifà con “Operetta, eterno amore”, uno spettacolo rappresentato in prima nazionale - firmato da Gianni Gori e Alessandro Gilleri che ne cura anche la regia – in replica il 1 novembre alle 16.30.

Gianni Gori è valente critico musicale, scrittore poliedrico, docente di storia della musica e riconosciuto esperto di operetta di cui ha organizzato alcune rassegne come direttore di produzione del teatro “G. Verdi” di Trieste. Alessandro Gilleri è ora direttore di produzione presso il medesimo teatro. Cresciuto a pane e operetta, dato che suo padre Fulvio fu l’inventore del festival triestino di questo genere musicale, tiene alto l’onore della famiglia.

Doppia firma per uno spettacolo doppiamente pregiato: da una parte un progetto pieno di verve per rievocare i fasti della lirica leggera francese, austriaca e italiana tra ‘800 e ‘900. Dall’altro, un cast che spicca per duttilità, estro e temperamento, indispensabile per un genere definito in cartellone songspiel, alla maniera di Kurt Weill, per intendere la contaminazione tra musica colta, popolare, danza, canzonette, recitazione. Insomma: il “teatro totale” che esige e offre qualità, professionalità e divertimento di livello.

Il tutto ruota attorno a un’idea semplice ed efficace e a un messaggio quanto mai attuale e rovente: un brillante capocomico, passato a miglior vita negli anni ‘60, è inviato sulla terra a correggere le consuetudini di una società ormai moralmente degradata. La sua missione sarà di riportare alla frugalità chi pasteggia di solito a “ostriche e champagne”, ovvero chi ingarbuglia la vita reale con le fantasie incantate del palcoscenico, disonorando la memoria di un nobile genere teatrale facendosi apostrofare col titolo deplorevole di “personaggio da operetta”.
 
Queste le premesse satiriche con cui si inizia la parata delle situazioni sceniche più celebri. E non a caso ad aprire le danze è Jaques Offenbach, corrosivo fustigatore degli usi e costumi del suo tempo. Sullo sfondo dei maggiori avvenimenti storici, scorrono la sensualità, la malinconia, la gioia e l’allegria dei più noti motivi di Lehàr, Kàlmàn, Abraham, Benatzky-Stolz, Lombardo, Ranzato, Pietri, Costa. Una trentina di arie e duetti accompagnati al pianoforte - e arricchiti da proiezioni di immagini d’epoca che conferiscono la giusta atmosfera - si sono susseguiti per circa un’ora e mezza.

 Peccato che il sarcasmo e l’ironia iniziale, che promettevano un gioco di riferimenti attualizzanti e polemici, si smorzino presto in programma introduttivo e illustrativo dei brani, pur condotto con garbo, profonda conoscenza della tradizione musicale e, soprattutto, una grande interpretazione degli attori e cantanti.
 
Stelle indiscusse della serata e dominatori assoluti del palcoscenico sono stati Daniela Mazzucato, soprano lirico e soubrette tra le più acclamate in Europa per versatilità, simpatia, intelligenza scenica e doti canore. E Gennaro Cannavacciuolo, attore fantasista, cantante e ballerino, ultimo erede della scuola di Eduardo, che recita con arte straordinaria e coinvolgente.

Il resto della compagnia è stato all’altezza della fama: Max Renè Cosotti, legato a Mazzucato non solo dalla professione, tenore lirico-leggero di fama internazionale e simpatia innata e Andrea Binetti spigliato e disinvolto baritono. Bravissimo Marco Scolastra, solista affermato che è stato l’ottimo, preciso ed energico accompagnatore al pianoforte.

Eleganti i costumi di Manuela Peressutti che debutta in quest’occasione. Luci suggestive di Claudio Schmid e video proiezioni di Andrea Giacomin. Simpatica e anonima la figurante che ha completato il cast in alcune scene.

Successo di pubblico, applausi e bis scontati e meritati. Così equipaggiato, lo spettacolo salperà verso i principali teatri italiani, in una tournée già definita, tra la fine del 2012 e il 2013.

Roberto Calogiuri

"I migliori amici", spettacolo per i più piccoli alla Contrada

Trieste – Con lo spettacolo di domenica 4 novembre alle ore 11, “I migliori amici”, s’inaugura la XXIIa edizione di Ti racconto una fiaba, la rassegna di spettacoli per le famiglie che la Contrada organizza da oltre vent’anni nelle mattinate festive invernali.

“I migliori amici” è uno spettacolo di animazione non verbale interpretato da Giulio Settimo, recente acquisto della squadra di attori del Settore per l’Infanzia e la Gioventù della Contrada. Questo spettacolo nasce dalla vera storia dell’amicizia fra l’italiano Giulio Settimo e il croato Peđa Gvozdić, che pur non conoscendo l’uno la lingua dell’altro sono diventati grandi amici durante gli studi all’Accademia d’arte drammatica e teatro di figura di Osijek.

Lo spettacolo parla del valore dell’amicizia, che non conosce confini, differenze, lingua: “Imigliori amici” è una storia non verbale, arricchita dalla musica di Tin Tonković, si ritorna quindi all’infanzia, rivivendo mondi a noi vicini per trasmetterli ai più piccoli.

Il biglietto unico è di 7 euro. “Card Teatro Bobbio” per 5 ingressi a 25 euro. “Card Teatro Bobbio” per 8 ingressi a 36 euro. Gli ingressi delle due Card sono non nominali e usufruibili per tutti i titoli di Ti racconto una fiaba.

Informazioni: 040.390613; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.; www.contradateatroragazzi.it.

Nella foto alcuni momenti dello spettacolo.

My-Ysteria, la follia della poesia e la poesia della follia

My-Ysteria, la follia della poesia e la poesia della follia

Trieste – Originale spettacolo quello che va in scena domenica 4 novembre alle ore 21.00 al Teatro Miela dal titolo “My-Ysteria”. Questo spettacolo-evento vuole mostrare al pubblico che anche nella contemporaneità è ancora possibile esprimere pensieri e forme d'arte che possano operare grande suggestione e impatto emotivi. Non c'è follia senza mistero, e la mente umana ne è l'emblema, così come non c'è mistero senza una recondita o palese follia, la vita stessa lo insegna anche attraverso il suo diretto opposto. Fa da sfondo un progetto allo spettacolo teatrale My-Ysteria dal carattere multidisciplinare, imperniato sulla particolare commistione tra immagine-parola-suono-movimento, nel segno della contemporaneità e della sua qualità espressiva in tutte le sue forme artistiche. Il nucleo fondante del progetto è qui rappresentare dall’(h)ysteria, che è appunto quella follia oltre-umana che muove ogni energia creativa verso una forma d'arte, rappresentando allo stesso tempo anche un insondabile mistero. Tale rappresentazione è strutturata partendo dall’interazione tra immagini e testi poetici, a questi linguaggi si affiancano i suoni e i corpi dei danzatori-performer che si contrappongono alla ricerca di un flusso dinamico e vitale e che porti lo spettatore ad un esclusivo incontro con la scena contemporanea. La proiezione di fotografie di due autori contemporanei: Luca Lupi e Lidia Giusto, in aperta dialettica tra i loro mondi espressivi sarà a tutto schermo, in fondo allo spazio scenico. Ad ogni immagine sarà abbinata una poesia di Milo Rossi, letta dalla voce di Maria Rita Montagnani. Foto e poesie saranno suddivise in quattro grandi nuclei tematici, nei i passaggi tra questi quattro momenti ci saranno momenti di danza. Sulle medesime tematiche,infatti, interagiranno i danzatori-performer e il componimento musicale live, a segnare un passaggio tra immagine-parola e suono-movimento. Proiezione di 20 immagini fotografiche con rispettive poesie e 4 "quadri" di musica e danza. Regia curata dall’artista visiva Letteria Giuffrè Pagano, da anni impegnata nel teatro contemporaneo e nella ricerca di nuovi linguaggi.

Il progetto è di Maria Rita Montagnani, poesie di Milo Rossi, fotografie di Luca Lupi e Lidia Giusto con Maria Rita Montagnani (voce recitante) e le danzatrici Ambra Cadelli, Giovanna Cavan,Ombretta Miccoli musiche originali di Davide Coppola
regia di Letteria Giuffrè Pagano.

Ingresso € 5,00 http://www.miela.it/default.asp?pag=evento&id=3684

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Capo redattore: Tiziana Melloni
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