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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Al Verdi di Pordenone "Le cirque invisible", unica data in FVG dello spettacolo di Victoria Chaplin e Jean Baptiste Thierrée

Al Verdi di Pordenone

Pordenone - “Magia” è probabilmente il termine più appropriato per definire "Le cirque invisible", spettacolo senza tempo che torna in Italia in sole tre piazze, cominciando da Pordenone, dall’1 al 4 dicembre, dove è uno dei grandi eventi internazionali della programmazione 2012-2013 del Teatro Verdi (il 7 e l’8 sarà al Teatro Duse di Bologna, dall’11 al 23 dicembre al Parco della Musica di Roma).

Rappresentato nei teatri di tutto il mondo, ideato da due artisti di caratura mondiale quali Jean Baptiste Thierrée e Victoria Chaplin, coloro che hanno dato vita a ciò che è diventato un vero e proprio genere teatrale - le nouveau cirque - è uno spettacolo straordinario e magico, un circo poetico, visionario, surreale, funambolico e stupefacente, dove tutto si svolge in apparenza senza fatica, in modo naturale e spontaneo ma che, in epoca di effetti speciali, suscita l’incanto con un’arte fatta di pochi oggetti e immensa bravura e precisione.

Un circo venato di surreale, creato da due personaggi unici che riescono ad incantare con la loro arte essenziale e tanta poesia.
Quando si spengono le luci della platea e si accendono i riflettori sul palco, tutto quello che lo spettatore deve fare è dimenticare la razionalità e lasciarsi trasportare dalla leggerezza e dalla bravura di questi due artisti straordinari.

Jean Baptiste Thierrée affascina con i suoi modi di bambino vecchio, con la sua esperienza che è messa al servizio di una continua parodia dei tradizionali spettacoli di prestigio...i trucchi ci sono, ma non sono essenziali come la complicità che si crea tra "attore" e spettatori.

Victoria Chaplin si presenta agli antipodi del suo compagno di giochi: come lui è istrionico e fracassone, così lei si presenta sulla scena silenziosa, con uno sguardo stupito e un po' spaventato, ammantata in vestiti che si trasformano in pochi attimi in un fantastico zoo immaginario.

Nei loro numeri, i due artisti sono aiutati da marchingegni astrusi che vengono montati sulla scena, da valigie coloratissime dal contenuto più vario e da una frotta di conigli, colombe, papere che sembrano non essere a disagio sul palcoscenico. Allo spettatore non resta altro che dimenticare, per poche ore, di essere cresciuto.

La biglietteria è aperta da lunedì a venerdì, dalle 14.30 alle 19, al sabato dalle 16 alle 19. Info: www.comunalegiuseppeverdi.it, tel. 0434 247624

Al Giovanni da Udine l'adattamento teatrale di "Rain Man" con la regia di Saverio Marconi

Al Giovanni da Udine l'adattamento teatrale di

Udine - Da giovedì 29 novembre a sabato 1 dicembre alle 20.45 e domenica  2 dicembre alle ore 16.00 al Teatro Nuovo Giovanni da Udine, la Compagnia della Rancia si cimenta nella prosa con l’adattamento teatrale di Rain Man, celebre film con Dustin Hoffman e Tom Cruise, vincitore di 4 premi Oscar.

La versione italiana è diretta da Saverio Marconi e vede come interpreti Luca Lazzareschi, Luca Bastianello e Valeria Monetti nel ruolo che fu della Golino.

La scenografia rende efficacemente il viaggio in auto dei protagonisti, trasformandolo in un percorso affettivo e psicologico, pieno di onirici elementi geometrici, così importanti per la mente degli autistici. Lo spettatore può entrare in questo modo nella testa di Raymond e comprendere, con rispetto, “un mondo visto con occhi differenti”.

Venerdì 30 novembre alle ore 15.00 presso l’Università di Udine – Aula 11, via Margreth 3, si terrà la conferenza "I 90 ‘sì’ dell’uomo della pioggia", dove gli studenti dei corsi di Educatore professionale e Scienze motorie avranno la possibilità di incontrare la Compagnia dello spettacolo Rain Man, in un dialogo coordinato da Carlo Pascoletti, docente di Psicologia clinica per l’età evolutiva.

Gli studenti dell'Ateneo potranno assistere allo spettacolo acquistando il biglietto al prezzo speciale di 5,00 euro grazie alla convenzione con l'Erdisu.

Si ricorda che in occasione dello spettacolo pomeridiano di domenica 2 dicembre, in convenzione con la Fondazione Filippo Renati, il Teatro ha attivato un servizio gratuito di baby-sitting per accogliere i bambini degli spettatori la domenica pomeriggio. Il servizio è attivo per i bambini dai 3 ai 10 anni che saranno accolti spazi attrezzati della Fondazione Renati (via San Valentino, 23/25). Le prenotazioni si effettuano in Biglietteria, al momento dell’acquisto del biglietto per lo spettacolo scelto. Le prenotazioni saranno possibili fino alle ore 19.00 del sabato precedente lo spettacolo.

Il viaggio nell’inconscio di Macbeth al Teatro Rossetti la regia di Andrea De Rosa

Il viaggio nell’inconscio di Macbeth al  Teatro Rossetti la regia di Andrea De Rosa

Quando si rappresenta Shakespeare si pensa alla tradizione, al teatro per eccellenza, alla Drammaturgia perfetta che viene voglia di scrivere con la D maiuscola. Tradurre il testo shakespeariano sul palcoscenico vuol dire riportarlo fedelmente nei suoi dettagli o reinventarlo completamente. Bianco o nero. Senza possibilità di grigi.

Andrea De Rosa firma una regia in cui il Macbeth si ricontestualizza nella psicosi contemporanea e approda al Rossetti con una produzione del Teatro Stabile di Torino e del Teatro Stabile del Veneto “Carlo Goldoni”, lasciando il pubblico attonito. Completamente rapito o del tutto sconcertato. Senza possibilità di grigi.

Un cast straordinario fa rivivere la tragedia  muovendosi in una scenografia che sembra l’immagine stessa dello spazio dell’inquietudine. Giuseppe Battiston  interpreta questo nuovo Macbeth con una potenza emotiva straordinaria, affiancato da una Lady Macbeth, interpretata da Frédérique Lollée, di cui colpisce soprattutto la presenza scenica. Riempiono la scena anche Riccardo Lombardo, un Macduff dalla voce avvolgente, quasi una voce narrante che annuncia il finale, e Ivan Alovisio nei panni di Banquo, capace di catturare l’attenzione anche quando è spettro silenzioso alla tavola del re traditore.

È la scelta dell’organizzazione degli spazi, dei costumi e degli accessori di scena, più che le variazioni rispetto al testo originale – non molte, a dirla tutta – a trasformare il Macbeth. La degenerazione morale diventa decadimento, la perdita di ogni scrupolo in nome dell’arrivismo diventa perdita di lucidità , il rimorso diventa compassione di sé.

Il luogotenente Seyton diventa il lato oscuro di Macbeth; le rivelazioni delle streghe – totalmente assenti dalla scena eppure incredibilmente presenti, nei panni dell’ossessione per la nascita e la procreazione che De Rosa ha letto nel testo shakespeariano – diventano germinazione di Lady Macbeth che fisicamente “partorisce”, nutre e fa crescere ogni profezia. Si tratta di follia? Di un’allegria sfacciata e sinistra frutto dell’ebbrezza?

L’unica certezza è che il Macbeth, da tragedia dell’ambizione spietata, diviene un viaggio nell’inconscio, nell’inconscio dell’uomo di oggi, tanto più fragile quanto più vuole salvare le apparenze, tanto più destabilizzante quanto più vuole essere forte. Colpiscono diverse scene di forte impatto visivo ed emotivo, tali da risultare quasi cruente ma assolutamente coerenti con il senso di psicosi e disagio che viene dato alla tragedia in questa lettura così moderna.

Un “però” nell’entusiasmo che a ragione la regia di De Rosa ha suscitato tuttavia c’è: oltre a lasciare inspiegati certi particolari fondamentali nel testo di Shakespeare e che ci si sarebbe aspettati di vedere – in una scenografia così curata e così visionaria, il bosco che si avvicina al castello annunciando la fine di Macbeth non era un dettaglio eludibile – questa chiave di lettura è forse poco fruibile da chi non conosce molto bene il testo shakespeariano.

Eppure è prova del genio assoluto di Shakespeare, ancora vivo, attuale, ancora capace di parlare dell’oggi come nessun uomo del nostro tempo saprebbe fare.

Il Macbeth sarà in scena fino al 25 novembre a "Il Rossetti" Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia.

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