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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Appuntamento con la comicità a teatro con Paolo Rossi, i Papu ed altri attori satirici del Nordest

Appuntamento con la comicità a teatro con Paolo Rossi, i Papu ed altri attori satirici del Nordest

Pordenone - Sarà l'attore satirico Paolo Rossi, il 22 gennaio, con la conferenza burlesca "2 risate – In caso di crisi" ad avviare l'esperimento di comicità teatrale ideato dal Teatro Verdi di Pordenone. Lo affiiancheranno dieci attori, espressione del Nordest, affermati a livello nazionale, per la prima volta insieme: I Papu (Andrea Appi e Ramiro Besa), Pupkin Kabarett (Alessandro Mizzi, Stefano Dongetti, Laura Bussani), Mirko Artuso, Andrea Pennacchi, Laura Magni, Diego Carli e Anna Marcato. Dopo un mese, il 26 febbraio, di nuovo tutti sul palco per il nuovo spettacolo, originale, e travolgente: "2 risate – E il resto manca", che potrà anche attingere liberamente da testi e autori insospettabili.

Il progetto è stato presentato il 7 gennaio presso il teatro Verdi di Pordenone. Emanuela Furlan, direttore organizzativo e consulente artistico per la stagione di prosa, ha spiegato: "I due appuntamenti di quest’anno hanno in comune un tema, oltre che la squadra. E volendo restare legati alla contemporaneità, non potevamo che partire dal raccontare la crisi, o meglio le crisi, sociale, politica, economica, culturale, di coppia. Due appuntamenti che sono un rimedio certo, perché si sa che l’ironia, la battuta fulminante, la satira, insomma, il saper ridere dei cortocircuiti del vivere quotidiano, ha ormai una conferma scientifica del valore terapeutico".

“È importante – ha detto ancora Emanuela Furlan - sottolineare il termine progetto perché il percorso che precede i due appuntamenti sul palcoscenico è l’elemento fondante, il cardine, il segno distintivo dell’iniziativa, originale, se vogliamo ambiziosa, innovativa. Tutto nasce dalla valutazione che gli spettacoli legati al comico per la gran parte ricalcano gli schemi televisivi e sono costruiti con sketch dai tempi molto serrati e dall’uso quasi esclusivo dei tormentoni, una comicità quasi usa e getta. Per il palcoscenico tale formula diventa poco efficace; per il palco c’è la necessità di un testo, di una scrittura drammaturgica che regga non i solo i tre minuti di uno sketch, e naturalmente c’è la necessità del lavoro dell’attore e di una regia".

"Questa esigenza – prosegue - è diventata quindi il primo obiettivo del progetto: un recupero delle radici del comico, con l’artigianalità alta del Teatro, un recupero innestato sul quotidiano e la contemporaneità. Ma l’elemento di assoluta novità è che questo obiettivo non è una mera dichiarazione d’intenti, ma rappresenta, per chi partecipa, un impegno, lo scopo. I dieci artisti coinvolti non sono  gli scritturati per una produzione, ma sono componenti partecipi, attivi, propositivi e si stanno misurando con un percorso di crescita che richiede condivisione, scambio di esperienze e di lavoro, volontà di sperimentare e mettersi in gioco anche in questo periodo non facile. Una sfida ambiziosa - conclude - che punta ad affinare e raffinare, alla qualità insomma, una sfida che vogliamo vincere e far crescere nel tempo”.

Biglietti (a 12 euro, ridotto 10) e abbonamenti (18 euro, ridotto 15) in vendita in Teatro dall’11 gennaio.

La Compagnia di Arti e Mestieri debutta a Roma con "La commedia delle donne"

La Compagnia di Arti e Mestieri debutta a Roma con

Pordenone - Al teatro Millelire di Roma, in via Ruggero di Lauria 22, debutta dal 27 dicembre al 1 gennaio, compresa Festa di Capodanno, "La Commedia delle donne" di Bruna Braidotti, pluripremiata drammaturga (Premio “Donne e Teatro” Roma 2007 con il testo Italia e Premio “La scrittura della differenza”, Capri 2008 con il testo Il racconto del mulino), direttrice della Compagnia di Arti e Mestieri di Pordenone e promotrice a livello nazionale ed internazionale del teatro delle donne.

Lo spettacolo, interpretato dalla stessa Braidotti e da Bianca Manzari, esplora i difficili e allo stesso tempo comici equilibrismi delle donne, fra desideri artistici, figli, affetti, rancori, invidie e desiderio di maternità. Donne che vogliono realizzare se stesse, creative ed ambiziose, brave e coraggiose, ma ingarbugliate nei loro rapporti affettivi sbagliati, reduci da fallimenti amorosi, in continuo equilibrio o disequilibrio per tenere insieme figli, desideri e sopravvivenza. Donne che invece di solidarizzare si feriscono per ripicca, per rancori mai sopiti. Donne che subiscono senza elaborarla la scelta o la non scelta della maternità, trovandosi quando è troppo tardi con un desiderio troppo grande da ammettere. Donne concrete che nonostante tutto questo hanno fiducia nelle loro risorse per vivere felici.

Tutto questo emerge durante le prove dello spettacolo La casanova di Goldoni, dove anche le donne del ‘700 si fronteggiavano con invidie, desideri, rancori.., sul filo dell’ironia e della comicità. Anche il teatro e le vicende delle compagnie teatrali sono oggetto di disamina impietosa del testo che racconta della determinazione necessaria al giorno d’oggi per riuscire ad emergere in campo teatrale soprattutto per le donne.

Con questo testo Bruna Braidotti vuole affrontare le difficoltà delle attrici, che più di altre professioniste ed artiste pagano il prezzo dell’ardua conciliazione fra carriera e famiglia, più condizionate delle altre dal ricatto di questa società che contrappone realizzazione artistica e mondo degli affetti e della vita personale.

Bruna Braidotti è regista, drammaturga ed attrice, i suoi testi si sono incentrati in questi anni su temi relativi all’ambiente, alla storia ed alle donne. E’ promotrice in Italia di iniziative, progetti ed occasioni per valorizzare la creatività artistica femminile in teatro ed è referente per l’Italia delle Women Playwrights International.
Dirige una Compagnia teatrale, Compagnia di Arti e Mestieri, che ha un’ampia attività di formazione produzione ed organizzazione in Friuli Venezia Giulia. (Testi e spettacoli in repertorio: Luisa, Storie di fiume, Il Racconto del Mulino, Italia, La Commedia delle donne, Barba Zhucon).

Musica, piroette ed ironia per festeggiare in leggerezza. A Trieste “Natale in Danza”

Musica, piroette ed ironia per festeggiare in leggerezza. A Trieste “Natale in Danza”

Trieste - “Aspettavamo che la profezia dei Maya si avverasse, e quindi non ci siamo preparati!”. La quarta edizione di “Natale in danza” andata in scena domenica 23 alla Sala Tripcovich di Trieste si apre all’insegna del gioco e dello scherzo e introduce un’ora e mezza di spettacolo fresco e divertente, messo in scena con la serietà e l’autoironia che sono gli ingredienti necessari ad ogni rassegna di discipline amatoriali.

Presenta la serata il direttore di ArteffettoDanza, Corrado Canulli, bravo e simpatico nel dichiarare, sdrammatizzando, il clima di attesa dell’evento natalizio e i piccoli inconvenienti che rendono imprevedibile ogni grande manifestazione.

Allieve e allievi di tutte le età delle migliori scuole di danza del territorio triestino (Muggia 80, scuola di danza Lucia Pecorari, il Salice Verde, Centro Studi Coselli, Toc Toc, Danza Di.e.Ci., Il Ventaglio) sono state riunite da ArteffettoDanza in un felice consorzio festivo per dare vita ad una serata di intrattenimento spiritoso, fatto di trascrizioni coreutiche del più classico immaginario natalizio (le luci della notte, i fiocchi e i pupazzi di neve, il pattinaggio) ma anche di smitizzazioni dei buoni sentimenti che di norma inflazionano il clima delle feste: dalla frenesia gioiosa dello shopping (interpretata con gusto e malizia dalle allieve anche giovanissime di Maria Luisa Turinetti e Silvia Califano) all’insorgere di qualche non troppo insano desiderio di trasgressione dopo un’overdose di bontà coatta, trasposto nel trascinante finale della classe di Modern Advanced di ArteffettoDanza sulle note di “Cell block tango”, liberamente ispirato al pluripremiato musical “Chicago”. Il tutto accompagnato da una colonna sonora che non dimentica di omaggiare la tradizione delle Christmas Carols, della musica sacra barocca e della pop music, ma che si apre con creatività anche nel contemporaneo e nel repertorio dei musicals.

Belle nella loro varietà di proposte le apparizioni delle scuole ospiti: dallo stile moderno di Muggia 80 alla rassegne più accademiche delle brave allieve di classico delle scuole di Lucia Pecorari, Danza Di.e.Ci e il Centro Studi Coselli, passando per le esplorazioni della danza di carattere nelle colorate coreografie di Salice Verde al brillante numero di tip-tap della scuola Toc Toc. Danno lezioni di piacere e divertimento le simpaticissime allieve “esperte” di Flamenco della scuola Il Ventaglio, che hanno fatto vedere come il gusto di muoversi e sognare in musica non passa proprio con l’età.

E se Natale è famiglia, non poteva mancare nella festa di Arteffetto la “reunion” degli allievi che hanno portato in giro per l’Italia il “marchio di fabbrica” della casa madre: nella seconda parte dello spettacolo ballano dei begli “assolo” Valentina Cantori, Jacopo Grabar, Aisha Narciso e Michaela Colino, brillante solista appena acquisita dal corpo di ballo dell’Arena di Verona.

Torna a Trieste per festeggiare il Natale con gli appassionati di danza anche Davide Calabrese, attore, ballerino e mimo della scuderia comica degli Oblivion, che negli intermezzi scherza ancora una volta su miti e riti del Natale: reinventando con giochi di parole una Natività che mette al mondo un Re Nato Zero visitato e adorato dai grandi nomi del giornalismo e della politica italiana o aggiornando l’arte dei mangiafuoco in un pasto pubblico di luminarie natalizie.

(Foto per gentile concessione di Visual Art –Trieste)

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