Con il musical della “Famiglia Addams” al Rossetti non solo humor
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- Pubblicato Mercoledì, 07 Gennaio 2015 09:47
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Trieste – Chi ha sentito parlare della Famiglia Addams? Oserei dire quasi tutti. La sua storia inizia negli anni Trenta sul settimanale The New Yorker, in una serie di vignette umoristiche e si dipana nella storia del cinema coinvolgendo generazione di fan. Ancora oggi suscita interesse l’irriverente e strampalata Famiglia tanto da farne un musical degno di nota che è approdato al teatro Politeama Rossetti di Trieste e resta in scena fino all’11 gennaio, ben otto giorni di repliche, che vedono il tutto pieno.
Lo spettacolo costruito sulle partiture di Andrew Lippa e sui testi di Marshall Brickman & Rick Elice, e divenuto presto un successo a Broadway, dove ha debuttato nel 2009. Cinque anni dopo nasce questa edizione italiana, e sembra proprio avere tutti gli ingredienti per replicare l’esito ottenuto negli Stati Uniti. Musiche e testi restano gli originali, la squadra creativa che si è impegnata nell’adattamento è di tutto rispetto da Stefano Benni, con il suo fine umorismo ha firmato la traduzione e l’edizione del testo per i palcoscenici nazionali, materiale su cui ha poi lavorato con la consueta inventiva ed eclettismo Giorgio Gallione. I costumi a firma Antonio Marras, di grande effetto e bellezza, hanno contribuito a dare spettacolarità al musical. Un corpo di ballo strepitoso ha coniugato la parta cantata e parlata dei famosi protagonisti come Elio, (delle Storie Tese), nel ruolo di Gomez e Geppi Cucciari, nei panni della seducente Morticia.
Bravi anche Pierpaolo Lopatriello nei panni dello Zio Fester, Giulia Odetto, Mercoledì, figlia di Gomez e Morticia, Emanuele Ghizzinardi nei panni di Pugsley, fratello di Mercoledì.
Satira di costume, umorismo nero, sono rimasti fedeli allo loro mission originale, quella di sbeffeggiare tutte le idiosincrasie e i comportamenti borghesi dell’America di quei tempi, e se ora il bersaglio non è più solo la borghesia, anzi, travolgono tutti nella loro richiesta di lealtà e moralità, con il loro “assurdo” gioco scenico del “Fuori Tutto”. La reazione del pubblico è di totale ilarità e coinvolgimento proprio come uno spettacolo perfettamente riuscito, qual è.
Le repliche serali si tengono alle 20.30 da domani 8 gennaio, 9, 10 gennaio. Le pomeridiane con inizio alle 16 sono invece in programma domenica 11 gennaio. I posti ancora disponibili si possono acquistare presso tutti i punti vendita dello Stabile regionale, i consueti circuiti e accedendo attraverso il sito www.ilrossetti.italla vendita on line. Ulteriori informazioni al tel 040-3593511.
Danza e teatro al servizio della solidarietà
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- Pubblicato Lunedì, 22 Dicembre 2014 08:45
- Scritto da Fabiana Dallavalle
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L’arte si sdoppia a favore della solidarietà.
Come consuetudine, la scuola di danza Axis ha infatti organizzato, col patrocinio del Comune di Udine, due serate unite dal filo rosso dell’intento benefico e dedicate a due linguaggi espressivi diversi: la prima al balletto e la seconda al teatro. Il primo appuntamento il 20 dicembre al Teatro Palamostre di Udine con “Natale in Danza”, doppio evento interamente incentrato sull’arte tersicorea: sul palco, infatti, si sono esibiti i ballerini, giovani e meno giovani, appartenenti alle 5 sedi Axis (Udine, Tricesimo, Majano, Monfalcone e Gradisca d'Isonzo) che, con molteplici performance, hanno dato prova della loro tecnica nei differenti stili del balletto, dal classico, al fusion, dal moderno al musical e all’hip hop.
Nel corso del pomeriggio/serata sono stati proposti due spettacoli diversi: uno alle 18 e uno alle 21, entrambi per la direzione artistica di Federica Comello.
Sempre il 21 dicembre è andato in scena “L’Odissea di un pescivendolo” , commedia in tre atti che vede protagonisti un tirannico capocomico e un giovane e ambizioso drammaturgo, in un fatiscente teatro del XVIII secolo. Lo spettacolo, scritto da Dario Paolo D’Antoni e Alessandro di Pauli, per la regia di Claudio Mezzelani, ha visto in scena la Compagnia della Brocchetta, impegnata in un lavoro teatrale di buon livello, curato in tutti gli aspetti, dalla recitazione alla scenografia, ai costumi.
All’aspetto artistico, Natale in Danza e Natale a Teatro si sono aggiunte la solidarietà con il sostegnao all'associazione Aisla Fvg che assiste i malati di Sla (Sclerosi laterale amiotrofica).
Lo Schiaccianoci illumina Gorizia grazie al Ballet of Moscow
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- Pubblicato Mercoledì, 17 Dicembre 2014 17:10
- Scritto da Timothy Dissegna
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Gorizia - Dicono che il Natale è la festa più bella dell'anno. Sicuramente, dopo aver assistito al balletto dello Schiaccianoci, portato in scena ieri sera al Teatro Verdi dal Ballet of Moscow - National Russian Ballet, è la più magica e suggestiva che esista. Merito del talento della celebre compagnia russa, fondata nel '98 dai coreografi Alsou Kondraleevoy e Valery Anuchin e protagonista di numerose tournée in ogni parte del mondo, dalla Russia fino agli USA.
L'attesa per il grande evento ha trovato la propria soddisfazione fin dall'inizio, grazie alla scenografia spettacolare e sensazionale composta da luci e colori magici. Uno sfondo che ha rapito l'attenzione del pubblico, attratto dai numerosi giochi luminosi che si sono mescolati con estrema grazia e armonia ai corpi dei ballerini sul palco. Tanti sono bravi a danzare, ma lo spettacolo mostrato dagli oltre cinquanta personaggi è riuscito addirittura ad andare oltre, dipingendo attraverso i movimenti emozioni antiche di secoli.
La grandezza della musica di Cajkovskij si coglie fin dalle prime note, nell'incanto che ne deriva e attraversa gli anni senza mai smentirsi. Dal primo fino al secondo atto, l'antica favola di Hoffman, una delle più celebri e rappresentate in periodo natalizio, rivive nei gesti, nei passi, nella leggerezza che il Ballet of Moscow compie sul palco come se fossero la cosa più facile di questo mondo. Sfidano così la gravità, con balzi incredibili dei ballerini che ruotano su sé stessi e attorno al palco, senza riprendere mai fiato!
La fiaba la conosciamo tutti: la sera di Natale, agli inizi del XIX secolo, la giovane Clara si addormenta e sogna che un esercito di ratti, guidato dal malvagio Re Topo, la sta assalendo. Viene salvata dallo Schiaccianoci, regalo fattogli dal magico Drosselmeyer, che si anima e sconfigge gli orribili animali. L'eroe, trasformatosi in principe, entra in una foresta innevata, seguito da Clara, e quì danno vita a uno splendido Valzer dei Fiocchi di Neve.
Giunti al palazzo della Fata Confetto, incontrano personaggi provenienti da ogni angolo della terra, che portano sul palco le tradizioni del proprio Paese, in danze sfrenate ed estremamente poetiche. Il tutto si sposa con l'animo cosmopolita della Russia a inizio 1800, epoca in cui l'opera nacque, il cui impero abbracciava popolazioni distantissime tra di loro.
Alla fine, lo Schiaccianoci e Clara, interpretati rispettivamente da Alexander Stoyanov (Primo Ballerino del Teatro dell'Opera di Kiev) e Katerina Kuhar (Prima Ballerina del Teatro dell'Opera di Kiev), si svegliano dal sogno, felici per la grande avventura. E, insieme a loro, anche tutto il pubblico presente. L'unica pecca della serata è stata la poca affluenza di pubblico, che per un evento simile sarebbe dovuta essere eccezionale, mentre in platea risaltavano i posti vuoti. Un problema a cui il Verdi dovrà correre ai ripari il prima possibile.
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