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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Con Kemp Dances in un mosaico di invenzioni e reincarnazioni al Rossetti

Con Kemp Dances in un mosaico di invenzioni e reincarnazioni al Rossetti

Trieste - Sarà una serata da ricordare, quella di martedì 10 novembre: ad inaugurare alla Sala Assicurazioni Generali del Politeama Rossetti la Stagione Danza del Teatro Stabile regionale, sarà infatti un vero mito vivente, come Lindsay Kemp.

Kemp Dances - che andrà in scena solo domani, martedì 10 alle ore 20.30 – è in qualche modo una summa dell’arte di Lindsay Kemp, un ponte fra il suo sfavillante passato e il suo splendido presente.

Se nel 1992 fu protagonista - sempre per la stagione dello Stabile – di un memorabile spettacolo, Flowers, anche in questo suo ritorno regalerà al pubblico incredibili emozioni. Come evidenzia bene ad esempio, il critico de «(…) Stavolta, tutto è scarno, semplice, senza infingimenti, affidaton alla magia naturale dei gesti di Kemp, che di per sé sostiene lo spettacolo con la sua sola presenza… a un mostro sacro bastano pochi gesti per stupire e commuovere. (…) Il finale è un trionfo annunciato: Kemp nei panni dell’Angelo trascina il pubblico nella sua danza circolare, come un derviscio etereo vestito di trascendenza. Il pubblico risponde con un’ovazione in piedi».

Kemp Dances è una serie di “invenzioni e reincarnazioni”, un mosaico di nuove creazioni del Maestro alternate a brani classici, rivissuti alla luce dell’oggi. Un mix eclettico di musiche e illuminazioni oniriche offrono l’ambientazione più adatta all’incanto del gesto di Lindsay Kemp e di quattro suoi collaboratori in scena oltre allo storico collaboratore David Haughton.

Scaturiscono così dal buio del palcoscenico, in una dimensione di rara essenzialità personaggi e racconti fantastici. E come sempre con questo saltimbanco dell’anima, tutto è in divenire: insieme a elementi fissi c’è sempre anche una reinvenzione costante di ogni racconto e di ogni gesto.

Kemp Dances offre al trasformismo del Maestro quattro suggestivi e differenti personaggi: un’onirica identificazione melodrammatica con Violetta e Maria Callas in Ricordi di una Traviata, la semplicità estrema ma profonda de Il Fiore. C’è poi il commovente viaggio dentro la pazzia mistica di Nijinsky, leggendario ballerino de Les Ballets Russes, e alla fine, ne L’Angelo, la storia di un’anima che trascende ogni identità per diventare un simbolo dell’essenza umana, della rinascita e della speranza.

Completano il programma Mi Vida, creato dal grande coreografo belga Luc Bouy, e La Femme enRouge coreografato invece da Kemp: Daniela Maccari – coreografa collaboratrice e ormai “musaballerina” di Kemp – e l’attore-ballerino Ivan Ristallo ne sono gli interpreti.

Oggi come allora la magia irraggiungibile degli spettacoli di Kemp ruota soprattutto intorno al suo personalissimo carisma di interprete e alla sua poesia gestuale.

Kemp Dances è uno spettacolo creato e interpretato da Lindsay Kemp. Con Daniela Maccari, Ivan Ristallo, Alessandro Pucci e James Vanzo. Le coreografie sono di Lindsay Kemp, Luc Bouy, Daniela Maccari. L’organizzazione artistica e tecnica è curata da David Haughton. Firmano luci e fonica: Fabio Spinelli, Nicola Signorini, Francesca Geri.

In abbonamento per il cartellone Danza, Kemp Dances va in scena per un’unica serata martedì 10 novembre alle ore 20.30. Per acquistare abbonamenti e i posti ancora disponibili o per prenotazioni ci si può rivolgere presso tutti i punti vendita dello Stabile regionale, i consueti circuiti o accedere

I superpoteri delle donne comuni diventano spettacolo entusiasmante in "Wonder Woman"

I superpoteri delle donne comuni diventano spettacolo entusiasmante in

Monfalcone (Go) - Tre grandi attrici per due serate, in un debutto a dir poco importante: Marta Cuscunà, Antonella Questa e Giuliana Musso hanno dato il via ieri sera alla stagione 2015/16 del Teatro Comunale di Monfalcone, con la prima regionale del loro spettacolo "Wonder Woman. Reading su donne, denaro e super poteri".

Andato in scena sia martedì 3 che mercoledì 4 novembre come primo appuntamento di "contrAZIONI", le tre noti interpreti del teatro contemporaneo italiano si sono unite per un'opera unica. Scritto e diretto da loro stesse, peraltro, partendo dall'eroina per eccellenza dei fumetti: Wonder Woman, nata dalla mente del psicologo comportamentista William M. Marson.

In realtà, l'idea a monte è ben più realistica: l'indipendenza economica del genere femminile, da sempre sfruttato, mal pagato, deriso e tenuto lontano dai lavori che contano. Nonostante, lo dicono le stesse interpreti sul palco, un'inchiesta di Goldman Sachs abbia svelato già da tempo come l'occupazione femminile aiuti tutti, incrementando il PIL fino al 13% in Europa.

Attraverso gag, spezzoni, riflessioni e dati alla mano, il trio ha raccontato quell'universo femminile che non si rende conto di essere ogni giorno delle Wonder Woman: portando i figli a scuola, facendo la spesa, lavorando, sopportando mariti misogini e facendo quel milione di piccole cose che appaiono come insignificanti, ma sono gigantesche.

Se, però, tra tutto questo le riesce bene anche il lavoro, ecco allora i malumori dei compagni. Tanto da diventare quasi una colpa l'essere brava fuori dalle mura domestiche, non totalmente meritata da parte di una donna che, in fondo, "ha tutto". Possedere una coscienza di sé diventa troppo, un lusso che la mente retrograda di molti maschi non concepiscono.

In un'ora e mezza di spettacolo Cuscunà (per lei un esordio casalingo, essendo monfalconese), Musso e Questa danno vita a pregiudizi e li abbattono con l'arma disarmante dell'ironia. Prendendosi continuamente in giro, portando lo spettatore a interrogarsi se anche lui, in fondo, non ha qualche colpa in tutto ciò.

Con zero scenografia e una sceneggiatura d'oro, questo gruppetto rosa ha saputo convincere con un grande teatro politico. Lanciando un seme nelle menti del pubblico: una società dove maschio e femmina siano finalmente uguali. Una missione che deve smettere di essere solo nei fumetti, ma diventare impegno concreto che frantuma la quarta parete tra palco e platea.

Ale & Franz in esclusiva regionale al Teatro Verdi di Pordenone

Ale & Franz in esclusiva regionale al Teatro Verdi di Pordenone

Pordenone - E’ un omaggio al teatro canzone di Gaber e Iannacci e alla “loro” Milano lo spettacolo che Ale & Franz portano al Teatro Verdi di Pordenone, anche grazie al sostegno dell’Amico del Teatro Peressini, in esclusiva regionale, venerdì 6, sabato 7 alle 20.45 e domenica 8 novembre  alle ore 16.

“Gaber, Iannacci, Milano e noi”, questo il titolo,è unomaggio ai due grandi artisti milanesi e insieme una riflessione sul percorso artistico di Ale & Franzper l’occasione sul palco accompagnati da una trascinante band musicale.” Il punto di partenza, le tappe di un percorso, l’ambizione di una condivisione. Gaber e Iannacci sono tutto questo per noi". Così la pensano una delle coppie più amate del cabaret italiano, oltre cheduo comico più forte del momento, in bilico fra il surrealismo di Cochi e Renato, di cui sono probabilmente i più degni eredi e una modernità che detta loro tempi velocissimi e una continua inversione del ruolo della spalla.

 “Gaber e Jannacci sono la scintilla da cui vedere l’uomo come il centro di tutto. Conoscere il suo mondo. Vederlo mentre ci gira intorno. Un mondo, sofferto e gioioso, colorato e grigio, assolato e buio. Ma, sempre e comunque, un mondo vero, reale. Gaber e Jannacci sono soprattutto la capacità di farci vedere che chi si muove e ci vive accanto, chi cammina nelle strade, chi respira la nostra stessa aria, sono uomini, persone, uguali a noi. Perché un amore andato male è un storia che abbiamo sentito mille volte, e mille volte ancora sentiremo. Perché le emozioni non finiscono mai. Tutto questo porteremo con noi, sul palco. La voglia di mostrare come un percorso tanto profondo come quello di Jannacci e Gaber abbia a sua volta aiutato e guidato la riflessione di tanti altri artisti. Mostrare al pubblico come in quei pensieri, in quelle parole, in quelle note, ci sia anche il punto di partenza della nostra storia. Vorremmo raccontarvi la fortuna di aver potuto respirare la stessa aria che Gaber e Jannacci respiravano. L’aria di Milano".

Gaber, Jannacci. Il racconto di un mondo visto dalla parte di chi ha il coraggio, con le proprie idee, di vedere dentro la vita di ognuno.” Raccontare le piccolezze, le sconfitte, le paure che ci accompagnano. Il coraggio di vivere storie non sempre vincenti. La forza di trasmettere emozioni vere: i fallimenti di una vita, la delusione degli ideali, la conoscenza profonda di sentimenti penetranti, come l’amore. La gioia della vita”.

Cosa hanno insegnato ad Ale & Franz maestri come Gaber e Iannacci? "Sono la scintilla che ti fa vedere l'uomo come il centro di tutto, il coraggio di raccontare storie non sempre vincenti, la forza di trasmettere emozioni vere. Cerchiamo di farlo anche noi. Ci dicono che siamo astratti, in verità siamo molto concreti. I nostri pezzi nascono dalla strada, dall'osservazione diretta delle cose e delle persone".

Info: 0434 247624, www.comunalegiuseppeverdi.it

 

 

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