“Scandalo”: spaccato di costellazioni familiari al Rossetti fino al 1° novembre
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- Categoria: Teatro
- Pubblicato Venerdì, 30 Ottobre 2015 11:00
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Trieste – Sarà in scena al Rossetti, Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, lo spettacolo “Scandalo” fino a domenica 1o novembre. Questa è la prima produzione dell'attuale direttore dello Stabile, Franco Però.
In scena oltre a due enormi nomi del teatro e del cinema italiani, quali Franco Castellano e Stefania Rocca, si esibiscono, per la prima volta a Trieste, i membri delle Compagnia Stabile, voluta dallo stesso Però. Il testo è un'opera inedita di Arthur Schnitzler, medico, scrittore e drammaturgo austriaco.
Il testo, datato, si distingue felicemente per l'attualità delle argomentazioni. La vicenda ci mostra lo spaccato di vita di una famiglia borghese: un gioco a volte crudele, a cui assistono, appena fuori scena, gli stessi personaggi, prima di divenire essi stessi parte della storia. La tragica morte di uno dei figli, da avvio alla vicenda, come se una porta si spalancasse sull'ignoto. Hugo, morente, rivela agli altri membri della famiglia di avere una compagna illegittima, dalla quale ha anche avuto un figlio. Chiede ai suoi familiari di accogliere questi due sconosciuti, a lui tanto cari. Cosa succede all'uomo quando è costretto a fare i conti con il senso di appartenenza? Questa è la principale domanda che pone al pubblico, questo testo, nella versione inscenata da Però per la Compagnia dello Stabile.
Nell'elegante scenografia curata da Antonio Fiorentino, gli attori lavorano tutti al di qua di una parete, che metaforicamente li separa dal mondo esterno. La casa diventa il contenitore di tutte le idiosincrasie dei protagonisti.
Il regista sembra volerci mettere davanti ad un minestrone di umanità, dove non si può stare troppo a giudicare: o mangi questa minestra, o salti questa finestra. Lo spettacolo rimanda senza appello a ciò che in questi giorni avviene proprio al di fuori delle nostre porte di casa. Ci mostra che la paura dell'invasione e della contaminazione da parte di chi è diverso da noi, ci abita innanzitutto in quanto esseri umani.
A fare da sottofondo a tutto questo tracimare di umanità ci sono le musiche originali di Antonio Di Pofi, che coloriscono, sottolinenandolo, lo spaesamento tanto del pubblico quanto degli attori, di fronte alle scelte obbligate. Viene da domandarsi, che cosa non si farebbe per amore di un figlio. Viene da domandarsi se sia davvero impossibile smettere di perpetrare gli errori dei padri. Viene da domandarsi se da centocinquant'anni a questa parte non sia cambiato proprio nulla. Franco Però e la sua compagnia portano in scena tutto questo.
Lo fanno con spirito, senza timore. La volontà mostrata è quella di tenere in piedi la quarta parete, come a dire, che non ci sono solo i muri visibili a segnare le nostre esistenze. Più pericolosi e più subdoli possono essere quelli invisibili: solo l'attore Franco Castellano, sfida la parete invisibile e ci raggiunge, in un unico istante, per venir a interloquire direttamente con chi abita nell'ombra. É un'allegoria questo spettacolo, della pochezza e della bassezza alle quali siamo soliti assoggettarci. La tragica fine dello spettacolo cala sugli spettatori come un'annunciazione. Mirabile il lavoro di Lara Komar, che non lascia nulla al caso nella sua interpretazione di Franziska. Tutto, nei gesti e nell'incedere, nel ritmo della parola, illustra e spiega l'animo del suo personaggio. La sua interpretazione scende dal palco, e sussurra di amore e dolore alle orecchie di tutti i presenti. Lo spettacolo è una produzione del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, Artisti Riuniti e Mittelfest 2015.
Lo spettacolo sarà in replica alla Sala Assicurazioni Generali con il medesimo orario, 20.30, eccettuato la replica pomeridiana di domenica 1o novembre, prevista per le ore 16.
Per abbonamenti e per i posti ancora disponibili ci si può rivolgere presso tutti i punti vendita dello Stabile regionale, i consueti circuiti o accedere alla vendita online attraverso il sito www.ilrossetti.it