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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Stagione Junior: secondo appuntamento al Rossetti

Stagione Junior: secondo appuntamento al Rossetti

Trieste - Giunge al secondo appuntamento la rassegna dedicata all’infanzia e ai giovanissimi dal Teatro Stabile regionale in collaborazione con il CTA di Gorizia. Domani, martedì 16 febbraio alle ore 10, è infatti ospite della “Stagione Junior” Il circo delle nuvole scritto e interpretato dall’artista e illustratore Gek Tessaro.

Il protagonista, Giuliano, è il padrone del circo ma è anche l’unico spettatore dello spettacolo che sta per cominciare in pista. Il racconto si anima nel buio della scena su una lavagna luminosa e le musiche determinano il flusso, il ritmo, il timbro delle storie, intrecciate in narrazioni e filastrocche originali. «Il signor Giuliano – si sentirà nel corso dello spettacolo – non è cattivo e nemmeno farabutto / ma per essere felice deve comperare tutto». Quando tutto è già suo, altro non gli rimane che comperarsi il cielo. E in cielo, sopra le nuvole, ci sta un circo, un circo molto speciale, fatto di personaggi bizzarri e poetici, scherzi della natura e creature improbabili… da cui imparerà che non tutto si può comprare.

Gek Tessaro è illustratore e autore di libri per bambini. Ha collaborato con diverse case editrici ed i suoi libri hanno ottenuto importanti riconoscimenti. Tra gli altri “Il salto. Di città in città” (ed. Artebambini) e il “Il circo delle nuvole” (ed. Fanucci) sono stati selezionati tra i 12 migliori titoli italiani rispettivamente del 2005 e del 2008 dalla Biblioteca Internazionale di Monaco.

Nel 2010 ha ricevuto il Premio Andersen quale migliore autore completo. Nel 2011 ha vinto il Premio nazionale Nati per Leggere con “Il fatto è”. Nel 2012 “Il cuore di Chisciotte” ha ricevuto il Premio Andersen come miglior albo illustrato.

Dal suo interesse per “il disegnare parlato, il disegno che racconta” nasce “il teatro disegnato”.

Sfruttando le impensabili doti della lavagna luminosa, con una tecnica originalissima, dà vita a narrazioni tratte dai suoi testi. La sua capacità di osservazione e di sintesi si riversa in performance teatrali coinvolgenti ed efficaci.

Presenta regolarmente i suoi spettacoli in teatri, scuole e biblioteche in tutta Italia. Ha partecipato a numerosi festival e manifestazioni culturali, teatri e orchestre. Fra queste, con “I virtuosi italiani” di Verona illustrando dal vivo, con la lavagna luminosa, “Pierino e il lupo”, “Il carnevale degli animali”, Britten, “Le quattro stagioni”, “Romeo e Giulietta”, “La bisbetica domata”.

Ha realizzato le scenografie dal vivo per l’opera “La bella dormente nel bosco” di Ottorino Respighi prodotta dal Conservatorio di Musica “G. Verdi” di Milano in collaborazione con il Conservatorio Rimskij- Korsakov di San Pietroburgo. Collabora con il Teatro dell’Archivolto di Genova, con Arrivano dal mare e con il CTA di Gorizia.

Da sempre il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia rivolge attenzione al mondo dei giovani: includendo nella propria programmazione appuntamenti che possano essere apprezzati anche dai ragazzi e dalle scuole, sostenendo progetti come quello della scuola di teatro StarTs Lab, che opera in seno allo Stabile, rivolgendo a queste fasce di pubblico formule d’abbonamento ad hoc.

Dal 2016 – grazie all’avvio di una preziosa collaborazione con il CTA di Gorizia – quest’attenzione si arricchisce di una “Stagione Junior” dedicata ai più piccoli: l’ultimo appuntamento mercoledì 16 marzo, sarà la nuova produzione del Teatro Distinto, Verso casa: due protagonisti in scena – due personaggi anziani, teneri e buffi, capricciosi e comici, forse due nonni – si confrontano attraverso percorsi reali e metaforici, fino a stemperare le loro distanze e divisioni. Il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia invita le scuole e gli insegnanti interessati a contattare la signora Greta Petronio per informazioni e prenotazioni: questi i contatti tel 040-3593537, e-mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Successo al Teatro Comunale di Cormòns per "Slurp" di Marco Travaglio. La fotogallery

Successo al Teatro Comunale di Cormòns per

Cormòns (Go) -  Teatro pieno con aggiunta di posti sul palco per accogliere persone in più venerdì 5 febbraio, alle 21 al Teatro Comunale di Cormòns, per il nuovo recital teatrale "Slurp" di e con Marco Travaglio e con l'attrice Giorgia Salari, per la regìa di Valerio Binasco, in tour per l'Italia.  

Si comincia con un confronto fra renzi e Mussolini, dove si accostano i "lati migliori" dei due autoeletti premier. Se pensate ad un attacco diretto contro il potere , vi sbagliate. Travaglio fa di meglio: attacca la i giornalisti al soldo del "capoccia" di turno e lo fa mettendo a confronto quanto scritto da "certi giornalisti" e quanto in realtà è successo.

La lettura di Travaglio è in chiave satirica, così le quasi due ore di show non si rivelano noiose e nessuno rischia di addormentarsi.  

Tra risate pure e applausi di fondo, Marco Travaglio, assieme all'attrice Giorgia Salari, racconta gli ultimi scandalosi trent'anni della politica italiana, dove la volgare sete di potere dei nostri baldanzosi per-niente-eletti-dal-popolo sono riusciti a distruggere un intero Paese e la Costituzione migliore al mondo.

Marco Travaglio denuncia quella che per lui è una falsa democrazia, corroborata da una macchina giornalistica presa per il collo al solo scopo di divulgare false realtà e depistare il popolo italiano.  

Per anni - sostiene il giornalista nello spettacolo - la democrazia scritta dentro la Costituzione è rimasta solo sulla carta e sostituita da montagne di menzogne che ne hanno distrutto le basi. Corruzione altissima e caccia alle sedie del comando senza esclusione di colpi hanno ingrassato mafia e multinazionali, portando la nazione più invidiata al mondo sul baratro, senza possibilità di poter fermare l'insana avidità di politici senza scrupoli e senza coscienza.  

Alla fine, con una lista dei "cinque migliori giornalisti", il duetto Marco e Giorgia ha chiesto al pubblico  quale fosse la sola cosa ragionevole da fare per protestare contro i giornali: magari non acquistarli, perché si fermi lo scandalo dei "lecchini" devoti al potere.           

Anche se sembra rinnegare la sua categoria, Travaglio si dice fiducioso della carta stampata, sostenendo che esistono giornalisti che ancora sono a caccia della verità rendendo così la vita difficile agli sporchi giochi di potere e ai maledetti interessi personali.

Un calorosissimo applauso finale con ritorno al palco ha chiuso questo spettacolo al limite della mezzanotte.  Marco e Giorgia continueranno lo show fino al 2 aprile toccando altre città italiane e portando lo stesso anche all'estero.

Qui la fotogallery dello spettacolo:

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Giorgia Salari si diploma nel 2005 all'Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio D’Amico”. Segue diversi laboratori di danza e recitazione tra i quali: "Amleto" diretto da Bruce Meyers presso l’Università di Roma “La Sapienza”, “Teatro Povero”, stage diretto da Mamadou Dioume su atti unici di Cèchov;"Romeo e Giulietta" diretto da Nicolaj Karpov; Laboratorio di danza contemporanea diretto da Daniela Capacci, presso l’Università di Roma “La Sapienza”. Si esibisce nei più importanti teatri italiani: Teatro Piccolo di Milano, Teatro La Pergola di Firenze, Teatro nuovo di Napoli, Teatro Vittoria, Teatro Vascello e Teatro Globe di Roma. Viene diretta dai registi più prestigiosi della scena nazionale: Luca Ronconi, Gabriele Lavia, Piero Maccarinelli, Attilio Corsini. Ha debuttato, recentemente al Teatro Verdi di Milano, con il Riccardo III diretta da Massimo Ranieri. Per il cinema è stata diretta da Mario Martone ne "Il giovane favoloso".

Attorno al tavolo della vita quattro attrici raccontano l'eterno rapporto madri-figlie

Attorno al tavolo della vita quattro attrici raccontano l'eterno rapporto madri-figlie

Cormòns (Go) – Ogni generazione è solita pensare che la propria vita sia più ricca di quella dei propri genitori, specialmente i figli di un determinato sesso verso il proprio “alter ego”, paterno o materno a seconda dei casi. Paola Rota ha portato ieri sera sul palco del Teatro Comunale questo specchiarsi tra passato e presente, con lo spettacolo “Due partite” scritto da Cristina Comencini.

Due salotti, in due momenti storici distinti, gli anni '70 e l'oggi, e due generazioni a confronto: da una parte quattro madri, giovani donne di famiglia che si ritrovano insieme ogni giovedì per giocare a carte, e dall'altra le loro figlie, diventate a loro volta adulte e alle prese con vite frenetiche e costantemente bisognosse di significato. A interpretare entrambe le “categorie” è stato un cast da applausi: Giulia Michelini, Paola Minaccioni, Caterina Guzzanti e Giulia Bevilacqua.

La trama di queste storie, che si intrecciano e si snodano in un giorno (anzi due) come tanti, sono le stesse che tessono la quotidianità di madri e figli talmente simili da non assomigliarsi. O che sono così identiche da distinguersi per piccoli frammenti, come se ciò fosse una momentanea interruzione a un'emulazione generazionale che si realizza nonostante tutto e tutti: come la Guzzanti-madre avrà bisogno di due case per poter amare qualcuno, così sarà la figlia, seppur per motivi diversi. E così via.

Amori e tradimenti, passioni e paure emergono piano piano sullo sfondo di due Italie apparentemente distanti negli anni, ma forse più simili di quanto non sembrino. A volte in modo paradossale: negli anni '70, segnati dalle proteste dei movimenti femministi, una delle protagoniste recita “Se ci hanno lasciato a noi donne il compito di partorire, forse non è così importante”, tra lo sgomento di tutte. Mentre l'oggi è pervaso da un sentimento quasi nostalgico verso la “donna del focolare”, nelle menti delle quattro amiche.

Il testo della Comencini parla al profondo del genere femminile, senza boccarsi difronte a ostacoli di età: donne erano anche le nostre mamme, nonne, bisnonne come lo sono oggi le nostre amiche, fidanzate, mogli, figlie. E proprio il legame tra queste e le loro genitrici è quello più antico in assoluto tra gli esseri umani: ospitare nel proprio corpo un altro essere umano, per poi darlo al mondo e accudirlo. O almeno tentare di farlo, combattendo con le proprie paure anche quando a tutti pare che tu non tema niente. E invece basta guardarsi allo specchio per tremare.

I particolari svolgono un ruolo importantissimo all'interno della pièce: a partire dalla scenografia, colorata nel passato e più grigia nel presente, mentre le bellissime canzoni italiane d'amore cantate da voci come Mina e Rita Caselli portano la mente lontano. E i versi di Rilke, attesi per tutto lo spettacolo, incoronano un'opera che non si schiera mai in modo sforzato verso uno sfrenato femminismo anti-uomini, ma anzi celebra la suggestiva imperfezione femminile che può degenerare nella solitudine.

La partita di carte del titolo è, sì, reale ma anche metaforica, giocata con le carte del destino che nessuno si è scelto: sfoltendo la loro mano, le madri lasciano il posto alle figlie, che a loro volta hanno già nei propri pensieri l'idea di un bambino nel grembo. Perché nonostante la vita spesso non vada come vogliamo e si imbocchino strade che non augurerremo a nessuno di imboccare, non è che “tutto alla fine va male”, per usare le parole di una delle protagoniste: l'amore che è in noi si potrà sempre salvare. Anche da noi stessi.

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