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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Al Teatro Ristori va in scena Il Telefono di Giancarlo Menotti

Al Teatro Ristori va in scena Il Telefono di Giancarlo Menotti

Appuntamento da non perdere sia per gli appassionati dell’opera e del bel canto, sia per gli amanti della musica da camera: domenica 28 febbraio, al Teatro Ristori di Cividale del Friuli alle ore 18.00, andrà in scena un gioiello del novecento storico, cui è veramente raro poter assistere dal vivo, ossia Il telefono di Giancarlo Menotti, musicista internazionalmente noto anche per essere stato l'inventore e curatore per quasi cinquant'anni del Festival dei Due Mondi di Spoleto.

L'operina da camera, che ebbe come titolo originale L'amour a trois, è di facile e godibilissima scrittura musicale e racconta comicamente gli equivoci e le nevrosi che potevano scaturire dall'uso smodato del telefono, allora moderno sistema di comunicazione di massa.

A completare il programma, sarà un’altra composizione teatrale: Il computer, atto unico composto dal direttore del Ned Ensemble, Andrea Mannucci. L’opera da una parte completa la durata canonica del concerto e dall'altra attualizza i temi cari a Menotti: al centro del canovaccio vi è infatti il nostro attuale idolo sociale, perchè se nel secolo scorso era la comunicazione via cavo ad affermarsi quale unica comunicazione degna di nota, oggi è internet a garantire credibilità, sono i blog a sciorinare le notizie, Facebook, Twitter, Instagram, Whatsapp e Skype a certificare l’esistenza dell’esistente. Il concerto, inserito nella stagione teatrale organizzata dall'assessorato alla Cultura della Città di Cividale del Friuli, è realizzato in collaborazione con l'Associazione Musicale Sergio Gaggia.
Per info: www.cividale.net

“Il sindaco del Rione Sanità” capolavoro di Edoardo De Filippo debutta al Rossetti

“Il sindaco del Rione Sanità” capolavoro dei De Filippo debutta al Rossetti

“Eros Pagni dà una prova magistrale nel ruolo di Don Antonio Barracano, al centro de Il sindaco del Rione Sanità per la regia di Marco Sciaccaluga. Il capolavoro eduardiano debutta al Politeama Rossetti domani, mercoledì 24 febbraio e vi replica fino a domenica 28. Lo spettacolo è ospite – per la prima volta – del cartellone Prosa del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia. Sabato 27 febbraio alle 11.30 un incontro all’Antico Caffé San Marco sarà incentrato sul teatro di De Filippo e sulla presentazione del libro di Italo Moscati Eduardo De Filippo. Scavalcamontagne, cattivo, genio consapevole

Un grande testo del teatro del Novecento – Il sindaco del Rione Sanità di Eduardo De Filippo – e una grande sfida, che soltanto un Maestro della raffinatezza espressiva di Eros Pagni poteva tentare: quella di interpretarne il protagonista pur non essendo napoletano. Lo straordinario Eros Pagni l’ha ha vinta assieme al regista Marco Sciaccaluga e al numeroso cast: il capolavoro eduardiano – che non è mai andato in scena prima allo Stabile regionale e replicherà in abbonamento prosa da mercoledì 24 a domenica 28 febbraio – si è imposto infatti come uno degli spettacoli più applauditi e premiati della Stagione.

Nella vasta opera di De Filippo, Il sindaco del Rione Sanità – che fa parte della Cantata dei giorni dispari ed ha esordito nel 1960 – rappresenta un lavoro originale: «Affonda le proprie radici nella realtà – diceva lo stesso autore – ma poi si sgancia da essa, si divinizza, per dare una precisa indicazione alla giustizia», perché «Don Antonio è qualcosa di assai diverso da quel capo camorra che all’inizio sembrerebbe che fosse: egli è un visionario che cerca di ristabilire nel mondo un ordine andato fuori sesto».

Il protagonista, Don Antonio Barracano, è infatti un personaggio di prestigio nel Rione Sanità dove vive esercitando con il trentennale appoggio dell’ormai disincantato dottor Fabio Della Ragione, una propria personale idea della legge. 

Ciò è chiaro da subito: nella scena iniziale infatti, nella villa in campagna di Barracano, tutta la famiglia si adopera per creare una sala operatoria dove verrà estratta una pallottola ad un picciotto, che in ospedale avrebbe pericolosamente “incuriosito” la polizia… Ma dai dialoghi con il dottore, che intende trasferirsi in America lasciandosi questa vita alle spalle, si comprende che non si tratta di un episodio accidentale. 

Lunga è la serie delle persone che si rivolgono a Don Antonio per le più disparate esigenze, tanto da organizzarle in “udienze” che egli porta a risoluzione rifacendosi al Codice Penale di cui conosce ogni cavillo e ogni possibile raggiro, modellato su quella particolare umanità di povera gente e piccoli delinquenti. 

Un caso complesso è quello di  Rafiluccio che si presenta con la compagna denutrita e in avanzato stato di gravidanza: il padre di lui, Arturo Santaniello, ricco panettiere, lo ha diseredato, mettendoli alla fame. E Rafiluccio si rivolge al Sindaco solo per comunicargli che ucciderà quel padre disumano. 

Don Antonio convoca il panettiere, lo ascolta, tenta una riconciliazione ma il confronto fra padre e figlio, come una sceneggiata, finisce a colpi di coltello. Uno raggiunge Don Antonio, che – in fin di vita – per non dare adito a una lunga scia di sangue e di vendette, sceglie per un ultimo atto di magnanimità: una cena pacificatrice in onore di Fabio Della Ragione (in procinto di lasciare Napoli) a cui inviterà tutti, anche l’assassino. Dovrà essere suggellata ancora una volta dalla connivenza del medico, con un falso referto di morte: non registrerà ferite, ma attribuirà la morte di Don Antonio ad un collasso. Una volta avvenuto il decesso però, Della Ragione dichiara l’omicidio, disobbedendo e praticando la “propria” giustizia, nella speranza di dare inizio ad un nuovo corso. 

Eduardo sembra interrogarsi, assieme allo spettatore, su quale sia alla fine l’eroe: se la giustizia stia con Don Antonio, tiranno e magnanimo o con il medico, critico e ravveduto. Il tempo non ci ha aiutato a sciogliere il quesito.

Lo spettacolo è in abbonamento per il cartellone Prosa, da mercoledì 24 febbraio alle ore 20.30. Replica allo stesso orario giovedì 25, venerdì 26 e sabato 27 febbraio, mentre domenica 28 la recita è pomeridiana con inizio alle ore 16. 

Sabato 27 febbraio alle ore 11.30 all’Antico Caffé San Marco, in collaborazione con Associazione Culturale Amici del Caffè Gambrinus ONLUS e il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia si terrà un incontro dedicato alla figura di Eduardo De Filippo: saranno presenti lo scrittore Italo Moscati – autore del libro Eduardo De Filippo. Scavalcamontagne, cattivo, genio consapevole – ed Eros Pagni, il protagonista dello spettacolo Il sindaco del Rione Sanità. L’incontro sarà condotto dalla giornalista Marina Silvestri e dal direttore dello Stabile regionale Franco Però. Come di consueto l’iniziativa è a ingresso libero.

Per acquistare i posti ancora disponibili per lo spettacolo o per prenotazioni, ci si può rivolgere presso tutti i punti vendita dello Stabile regionale, i consueti circuiti o accedere attraverso il sito www.ilrossetti.it alla vendita on line. Ulteriori informazioni al tel 040-3593511.

Gli strepitosi Oblivion al Teatro Bobbio a Trieste

Gli strepitosi  Oblivion  al Teatro Bobbio a Trieste

Trieste - ­­Sono pronti a tutto e lo dimostreranno da venerdì 19 febbraio alle ore 20.30 al Teatro Bobbio. Gli Oblivion saranno a Trieste, alla Contrada, per sei irresistibili performance del loro nuovissimo “Oblivion: the Human Jukebox”, uno spettacolo che cambia ogni sera. Graziana Borciani, Davide Calabrese, Francesca Folloni, Lorenzo Scuda e Fabio Vagnarelli, si preparano a una entusiasmante sfida in perfetto stile Oblivion.

Cinque contro tutti si trasformeranno in un Jukebox umano, capace di masticare tutta la musica e di digerirla in diretta in modi mai sentiti prima. Questo è “Oblivion: The Human Jukebox”.In questa nuovissima formula i cinque cialtroni più irriverenti del teatro e della Rete vedranno la loro perversa creatività messa alla prova da quella del loro pubblico. Un mix inedito e assolutamente imprevedibile, gli ingredienti perfetti per una serata indimenticabile.

Con all’attivo un repertorio che spazia dai grandi nomi della musica italiana a quelli del panorama internazionale, gli Oblivion sono pronti ad affrontare sfide sempre più impegnative a colpi di cazzotti, mash-up, parodie, duetti impossibili e canzoni strampalate.

Un’esperienza folle ed irripetibile, che ogni sera prende vita davanti agli occhi degli spettatori, che, attoniti, diventano testimoni di un’impresa al limite dell’impossibile, tra note e ritmi sempre nuovi e sempre diversi. Basandosi sulle scelte del pubblico presente in sala, lo spettacolo, inevitabilmente, sarà sempre diverso.

Dai Ricchi e Poveri ai Rapper, da Ligabue ai Cori Gospel, da Morandi ai Queen: tutte le canzoni senza farne nessuna. Oblivion: The human Jukebox è uno schiacciasassi che trangugia e livella Sanremo, X Factor, Albano e Il Volo. È la playlist che nessuno ha mai avuto il coraggio di fare, uno Spotify vivente capace di generare scene di panico, isteria collettiva e innumerevoli richieste di bis!

I testi sono di Davide Calabrese e Lorenzo Scuda, la consulenza registica è di Giorgio Gallione, le musiche sono di Lorenzo Scuda.

Prevendita dei biglietti, prenotazione dei posti e cambi turno presso la biglietteria del Teatro Bobbio (tel. 040.390613/948471 - orari: 8.30-13.00; 15.30-18.30) o al TicketPoint di Corso Italia 6/C (tel. 040.3498276/3498277 - orari: 8.30-12.30; 15.30-19.00). Prevendita On Line: Circuito VIVATICKET by Charta (vivaticket.it) anche attraverso il sito www.contrada.it.

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