Mostre: La grande Trieste... difficile da capire
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- Pubblicato Martedì, 17 Febbraio 2015 20:21
- Scritto da Roberto Calogiuri
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TRIESTE – Il 1891, in Italia, fu l’anno dell'attenzione al sociale, dell’enciclica “Rerum Novarum” e dell’istituzione del 1° maggio come festa dei lavoratori. A Trieste fu l’anno dell’abolizione del porto franco e del lancio della città nell’orbita internazionale degli Asburgo.
Fu così che si avviò un periodo di prosperità economica, culturale e demografica che in Europa si era iniziato circa vent'anni prima, che fu etichettato come Belle Époque e che si sarebbe concluso tragicamente per tutti nel 1914 con l’inizio della Grande Guerra.
Questi sono gli estremi che racchiudono la parentesi felice considerata nella mostra 1891-1914 La grande Trieste, allestita nell’ampio spazio dell’ex Pescheria Centrale - ora Salone degli Incanti - e aperta fino al 3 maggio.
L’esposizione si snoda – attorno a una serie di teche centrali - su un percorso strutturato di 10 padiglioni che hanno l’ambizione di indagare e illustrare quali furono i fattori che hanno reso il capoluogo giuliano una città animata da tensioni sociali, fermento economico e fervore culturale.
Ambizione che, tuttavia, rimane tale. Lo scopo, semmai, è raggiunto solo parzialmente perché, come affermano gli stessi curatori con disarmante candore, una mostra non può far capire una città e “nel caso di Trieste, questo è ancor meno possibile”.
Se non bastasse questo per interrogarsi sul perché di questa operazione (non meno che sui relativi costi), vi si può addizionare la perplessità dei visitatori stranieri.
Per costoro, infatti, il proposito di comprendere il senso della mostra si fa ancor più arduo, impegnati come sono a chiedersi perché non vi sia una traduzione in lingua inglese né dell’opuscolo distribuito all’entrata, né delle didascalie che illustrano gli oggetti esposti e tanto meno delle citazione letterarie, tra le altre, di Saba, Cergoly, Slataper o Joyce. Alcuni, pur disorientati, si provano a tradurre le didascalie nel tentativo - più o meno riuscito - di spiegarsi e spiegare quanto si offre al loro sguardo.
In effetti la mancanza di orientamento è l’impressione prodotta da una mostra, pur linda e ordinata, che raccoglie - con notevole sforzo - il materiale dei Musei Civici, delle Biblioteche cittadine, della Comunità slovena, dell’archivio storico delle Assicurazioni Generali, di esempi del patrimonio pittorico, fotografico e archeologico.
Muovendosi tra i padiglioni, si fatica a trovare il filo rosso che colleghi l’esemplare imbalsamato dell’alligatore del Mississippi al Distributore automatico di polizze infortuni (diavoleria peraltro dovuto al genio milanese). Difficile invocare la solita giustificazione del crogiuolo di razze e popoli, di crocevia di ingegni e intelligenze. E qualora tale filo rosso ci fosse, risulta difficile capire – come annunciato dai curatori – come questo possa produrre nel visitatore una qualche idea di grandezza che è l’oggetto della mostra.
Indubbia, tuttavia, rimane la qualità e la quantità del materiale fotografico e iconografico esposto, che soddisfa -se non i dubbi dei turisti forestieri - perlomeno la curiosità locale di vedere com’era la città alle soglie della prima guerra mondiale, di immaginare un tempio romano in pieno centro città, i concerti nei numerosi teatri, la vita quotidiana delle persone comuni e quella degli uomini di cultura.
Tra le attrazioni della mostra non si può tacere dei due dipinti di Vito Timmel – il pittore mezzo tedesco e mezzo friulano e nobile per parte di entrambe i genitori – tele che gli furono commissionate dall’Associazione delle Compagnie triestine di libera navigazione quando aveva ventisette anni, e che rappresentano una tappa importante della sua evoluzione artistica. La definizione dei curatori come ”sostanzialmente inediti” non permette di valutare la vera entità della presentazione.
Se Timmel testimonia il legame tra Vienna e Trieste, l’album – composto di trentasette disegni e un’incisione - dedicato al patriota e irredentista Felice Venezian esprime in modo eloquente come fermento estetico e politico si mescolassero nella creatività di alcuni artisti nati o attivi a Trieste all’inizio del ‘900.
In conclusione: qualcosa di importante c'è, ma è difficile spiegarne il motivo.
Forse poco per giustificare un simile allestimento.
La mostra rimane aperta fino al 3 maggio 2015
Salone degli Incanti / ex Pescheria
Riva Nazario Sauro, 1 – Trieste
Orari:
da lunedì a giovedi: 11.00 -19.00
venerdì e sabato: 11.00 – 21.00
domenica e festivi: 10.00 – 19.00
Visite guidate: tutte le domeniche ore 11.00
(In apertura: interni della mostra. In basso: una delle due tele di Vito Timmel)
[Roberto Calogiuri]
“Live in Trieste 2015”: programma pieno di sorprese
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- Pubblicato Martedì, 17 Febbraio 2015 19:11
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Trieste – Annunciato oggi, martedì 17 febbraio, il calendario “Live in Trieste 2015”, programma dei grandi eventi estivi. Sono quattro gli appuntamenti di rilievo: da Paolo Nutini icona rock planetaria a Fedez, riferimento del rap italiano e noto personaggio televisivo, da i Volo, vincitori del Festival di San Remo al triestino Pintus, comico più amato e uomo dei record 2014 con 150 repliche e 220mila spettatori in Italia.
Significativa la scelta della venue che ospiterà tutto il calendario da fine giugno a metà luglio, Piazza Unità d’Italia a Trieste, location fra le più rappresentative e suggestive d’Europa, che torna ad essere quindi il salotto ideale per ospitare grandi eventi di livello internazionale.
Entrando nel dettaglio la prima grande star musicale in cartellone è un’icona consacrata in tutto il mondo grazie all’eleganza, alla profondità e alla limpidezza del suo talento, Paolo Nutini, capace di conquistare i festival d’Europa e del mondo, accenderà Piazza Unità con la sua voce inconfondibile il prossimo 23 giugno per un unico concerto nel Nordest.
Dalla grande musica al meglio della comicità con Angelo Pintus, in arrivo il prossimo venerdì 3 luglio con lo spettacolo dei record: “50 Sfumature di… Pintus, sarà protagonista di una meravigliosa serata di risate sotto le stelle, nella città che lo ha visto nascere e che è sempre presente all’interno dei suoi irresistibili spettacoli.
Il successivo appuntamento di “Live in Trieste” vede protagonista l’artista simbolo della scena underground italiana, Fedez,sarà live, per un imperdibile concerto, il prossimo venerdì 10 luglio a Trieste.
Le star del pop lirico “Il Volo”, dopo il trionfo al Festival di Sanremo, chiuderanno il programma di “Live in Trieste 2015”, con il concerto che li vedrà sul palco di Piazza Unità, accompagnati dall’orchestra, sabato 11 luglio. La vittoria di Sanremo è solo l’ultimo di tanti record accumulati in carriera, sono stati i primi italiani nella storia a sottoscrivere un contratto con una major americana e gli unici artisti italiani invitati da Quincy Jones a “We Are The World for Haiti”, hanno duettato con artisti del calibro di Anastacia, Placido Domingo, Laura Pausini, Barbra Streisand, vinto il prestigioso Latin Billboard Award e ora si preparano a conquistare letteralmente l’Italia.
Gli eventi avranno inizio tutti dalle ore 21.30.
I biglietti per tutti gli appuntamenti di “Live in Trieste”, organizzato da Zenit Srl, in collaborazione con il Comune di Trieste, la Regione Friuli Venezia Giulia e l’Agenzia TurismoFVG, saranno in vendita a partire dalle ore 10.00 di venerdì 20 febbraio, online su Ticketone.it e nei punti autorizzati.
Per lo spettacolo di Paolo Nutini i biglietti saranno in vendita anche sui circuiti austriaci e sloveni Oeticket.com e Eventim.si. I tre concerti in programma sono inoltre inseriti nel pacchetto “Music&Live”, che permette a chi soggiorna in Regione di ricevere il biglietto per i grandi concerti a prezzo eccezionale (www.musicandlive.it). Tutte le informazioni su www.azalea.it.
A Pordenone "Un attimo di pace": diocesi e commercianti in un'iniziativa per la Quaresima 2015
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- Pubblicato Martedì, 17 Febbraio 2015 11:11
- Scritto da Redazione Ilfriuliveneziagiulia
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Pordenone - Nutrimento per il corpo ma anche per lo spirito, con un pensiero a chi non ne ha: questo il fine dell'iniziativa "Un attimo di pace" promossa dalla diocesi di Concordia Pordenone e l'Ascom-Confcommercio e presentata il 16 febbraio presso la sede Ascom alla presenza del vescovo mons. Giuseppe Pellegrini e dei vertici dell'Associazione.
Durante tutto il periodo della Quaresima nei negozi aderenti saranno esposte delle locandine e sarà distribuita, assieme alla spesa, una cartolina con una Parola di vita sul tema del nutrimento, filo conduttore di quest'anno 2015, legato anche all'Expo.
La frase che si troverà nella cartolina sarà ogni giorno diversa, per ricordare - come scrive papa Francesco nel Messaggio quaresimale - che "Dio non ci chiede nulla che prima non ci abbia donato.... Ognuno di noi gli sta a cuore, ci conosce per nome, ci cura e ci cerca quando lo lasciamo. Ciascuno di noi gli interessa; il suo amore gli impedisce di essere indifferente a quello che ci accade".
Mentre siamo provvisti di cibo materiale, la Parola dovrebbe richiamare al fatto che "L’indifferenza verso il prossimo e verso Dio è una reale tentazione anche per noi cristiani. Abbiamo perciò bisogno di sentire in ogni Quaresima il grido dei profeti che alzano la voce e ci svegliano".
L'idea di "distribuire" una Parola al giorno viene dalla diocesi di Padova, dove già da un paio d’anni chi lo desidera riceve nella sua casella di posta elettronica una meditazione per ogni giorno dell'anno.
A Pordenone, don Flavio Martin, parroco di Borgomeduna, ha ripreso questo stile nella sua parrocchia ed ora coordina l'iniziativa a livello diocesano: "Sarà creato un portale, una newsletter, è stata creata una pagina Facebook e ci sarà un’app" ha spiegato.
L'iniziativa ha trovato il pieno appoggio dei commercianti, che potranno "personalizzare" la distribuzione di cartoline.
Nella videointervista realizzata da Maurizio Pertegato il vescovo Giuseppe Pellegrini e don Flavio Martin illustrano le motivazioni e lo stile dell'evento.
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