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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Cultura

I Gioielli di Elena Gentilini

I Gioielli di Elena Gentilini

Trieste – Fino a questa sera alle 20 è possibile visitare l’exibition-temporary  “Art in colours – I bijoux di ArsMusiva” di Elena Gentilini al bar libreria  Knulp in via Madonna del mare.  Un'occasione per conoscere da vicino un'artista che sta conquistando passo dopo passo conferme della sua maestria a livello nazionale e non solo.

Ad Elena Gentilini le mani scorrono veloci nella realizzazione delle sue opere, ed ogni oggetto artistico viene confezionato con cura, non trascurando l’uso di  materiali pregiati in una lavorazione a freddo. Ingegno abbinata ad una buona dose di sensibilità e buon gusto si riconoscono osservando i suoi gioielli, che le hanno fatto conquistare il primo ed il secondo posto alla Estemporanea di Artigianato Vetrario al Museo del Vetro di Piegaro, di Perugia con la motivazione di “aver saputo coniugare, con originalità, artigianato e applicazione  pratica degli oggetti creati, come appunto i gioielli”. Sempre nel 2012, una parure di collana e orecchini ispirata alle Ballerine di Degas è stata selezionata e inclusa in catalogo del concorso “Il Sapere delle Mani”. Alcuni pezzi della Collezione Ars Musiva sono presenti attualmente nel Gift Shop del Fine Arts Museum of Boston,  al Gift Shop del Tate Gallery a Londra e al Gift Shop del Museo di Arte Vetraria di Altare.

Scopriamo da vicino con Elena Gentilini i suoi gioielli.

Da quando hai avviato la tua produzione artistica?

Mi sono avvicinata alla tecnica del mosaico in miniatura di recente, nel 2007 dopo anni di viaggi e visite a musei e luoghi d’interesse artistico, spinta da una forte passione per l’arte in ogni sua espressione, ho deciso di dedicarmi a creare opere  ispirate agli artisti di tutti i tempi, e renderle indossabili. Infatti, da una tecnica muraria, nasce il percorso di Ars Musiva - nome della mia collezione e produzione artistica - che dalle antiche grotte dedicate alle Muse ai decori delle terme romane, ci porta ad avere la possibilità di indossare monili che richiamano colori e stili che hanno rivoluzionato l’arte in ogni tempo. Van Gogh, Mondrian, Matisse, Degas e molti altri ci fanno rivivere su collane ed orecchini, colori, ed effetti visuali in un’ arte da indossare. Come spiego anche nell’introduzione del mio catalogo illustrativo, ho voluto unire nei miei monili arte antica e moderna in una sorta di mosaico contemporaneo. Ne è uscita un’idea originale e unica, cioè oggetti di misura ridotta, manufatti con una tecnica fondamentalmente  muraria ma leggeri da poter essere indossati.  In poche parole “faccio indossare” un’arte in origine nata e concepita per l’architettura.

Nei tuoi gioielli, come hai fato cenno, ti ispiri ad opere d’arte, quali Kandinsky, Klee, Degas, Lempicka e Kahlo, A quali di questi citati ti senti più vicina?

Indubbiamente Frida Kahlo per la sua femminilità, forte personalità, determinazione e creatività. Una donna che mai si è arresa alle avversità della vita e che, anzi, ne ha fatto un occasione di opportunità artistica. Inoltre, mi sento di citare Edgar Degas il quale mi offre di continuo  grande ispirazione nel creare la mia versione delle sue ballerine, mi riporta ai tempi in cui sono stata “piccola ballerina classica” e a quel mondo fatto di scarpette di seta rosa, veli leggerissimi di colori tenui e chignon raccolti in nastri pastello. Insomma, scelte molto autobiografiche.

L’uso dei materiali è molto importante nella realizzazione di un gioiello da indossare, perchè renda l’efficacia dell’oggetto stesso. Ci illustri con quali materiali lavori?

I materiali usati per comporre le forme sono le tessere gemme di Murano, bisazza, pietre dure sia acquistate in giro per il mondo, sia riciclate da vecchie collane trovate in mercatini. Inoltre la mia “arte” non richiede energia elettrica o altro, dato che il processo di lavorazione è a freddo e non necessita, in particolare neanche, di strumenti specializzati dato che lo strumento principale da me usato sono le mani per tutto il ciclo di lavorazione degli oggetti.

Da qui ne deduco che hai dei tempi di realizzazione molto rapidi, ci fai un esempio di come realizzi un pezzo per chi non ti può vedere…

Il mio mosaico è veloce: uso una base in gesso di alabastro o di marmorina a presa rapida, ho quindi tra i 3 e i 20 minuti di tempo per comporre in presa diretta il design, precedentemente studiato e composto in forma libera. I tempi di essiccazione delle fasi totali, base in alabastro, colorazione e vetrificazione ad alcool, sono dalle 3 alle 5 ore .

Ricordiamo che quest’anno, “Ars Musiva” di Elena Gentilini è stata selezionata per prendere parte al concorso “Gioielli in Fermento” di Torre Fornello, e ora i gioielli di questa collezione si trovano esposti insieme ad altri, nelle mete prescelte dall’organizzazione in giro per l’ Italia.

I suoi gioielli si possono guardare su www.arsmusiva.it  o alla pagina Facebook – Arte Da Indossare – Ars Musiva.

 

 

 


Si Chiude “Dedicato a Caterina”:il 18 novembrte la consegna del Premio letterario

Si Chiude  “Dedicato a Caterina” con un convegno e il Premio letterario

Il 18 novembre alle 15, presso l'Abazzia di Rosazzo,verrà consegnato il Premio letterario Caterina Percoto, giunto  alla sua sesta edizione.

Si tratta di un concorso biennale, istituito dal Comune di Manzano, per valorizzare gli scrittori del territorio. Questa edizione, in particolare, è riservata alle sole scrittrici. Presiede la giuria il critico letterario Mario Turello.

 Nel doppio doppio appuntamento di “Dedicato a Caterina”, la manifestazione che il Comune di Manzano ha organizzato per il bicentenario dalla nascita della grande poetessa friulana, originaria di Soleschiano. Il 17 (con inizio alle 10) e il 18 novembre (a partire dalle 9) all'Abbazia di Rosazzo si terrà invece la due giorni dal titolo “Tra impegno di vita e ingegno d'arte”, un convegno che guarderà Caterina Percoto in lingua italiana e friulana.

Obiettivo quello di conoscere la scrittrice dal punto di vista linguistico e letterario, approfondire il suo legame con il territorio e il suo rapporto con il mondo popolare e scoprire la sua scrittura di viaggio e il suo immenso epistolario. Durante il convegno, infatti, sarà presentato il nuovo progetto di ricerca dell'Università di Udine sull’epistolario della scrittrice con il coordinamento delle docenti Fabiana di Brazzà e Anna Abate Storti. Del comitato scientifico fanno parte: i docenti Claudio Griggio e Gianpaolo Gri, Romano Vecchiet della Biblioteca Civica V. Joppi di Udine, il critico Mario Turello e la direttrice dell'Ufficio scolastico regionale, Daniela Beltrame. “Si tratta di un progetto in partenza, spiega la coordinatrice Di Brazzà, che vuole analizzare e recuperare tutte le missive di Caterina Percoto, quelle inviate e quelle ricevute. Purtroppo non siamo in possesso delle centinaia di lettere e durante il progetto vorremmo recuperarle per poi realizzare una pubblicazione. L'obiettivo è quello di indagare una nuova Caterina Percoto, non quella dalla connotazione locale, che già tutti conosciamo, ma quella dal respiro internazionale, in contatto con i grandi intellettuali dell'epoca”.

Tra gli intellettuali interlocutori della scrittrice friulana, infatti, ci furono anche Erminia Fuà Fusinato, Niccolò Tommaseo e Giovanni Verga.

Dopo l'attribuzione del premio letterario,  andrà in scena lo spettacolo scritto da Andrea Carta, "Caterina Percoto pittrice di parole", interpretato da Rita Maffei con la musica inedita dell'ensemble Caterina Percoto. Il testo rievoca una delle ultime notti della scrittrice friulana, che ricorda i momenti più importanti della sua vita.

In contemporanea e fino al 30 novembre, sarà visitabile la mostra, curata da Francesca Tamburlini, dal titolo “Il mondo di una scrittrice. Caterina Percoto dai documenti originali”. Un'esposizione di manoscritti, libri e riviste della Biblioteca Civica “V.Joppi”, in collaborazione con l'Associazione culturale AQA. “Si tratta di documenti che consentono di ricostruire la vita di Caterina Percoto, precisa la curatrice Tamburlini, non solo nella sua dimensione di letterata, ma anche nell'ambito privato di donna che cura gli affari di famiglia, di patriota, di ispettrice delle scuole femminili e di amica”.

Come sarà il futuro della Bosnia?

Come sarà il futuro della Bosnia?

Trieste - Giovedì 15 novembre alle 18, al Magazzino delle Idee, prosegue la rassegna di S/paesati, eventi sul tema delle migrazioni, con un nuovo incontro “Dal passato al presente, come sarà il futuro della Bosnia?”

A vent’anni dalla guerra, la Bosnia Erzegovina vive  una dimensione difficile, tesa a cercare una via economica e culturale per la ricostruzione. Questo dialogo in tre lingue, italiano, sloveno e bosniaco sarà un’occasione per capire le trasformazioni di un paese che fatica a ripartire e per affrontare l’argomento da molteplici punti di vista.

Saranno presenti Azra Nuhefendić (nella foto), giornalista di Sarajevo che ha lavorato presso la Radio Televisione di Belgrado; Christian Elia, giornalista professionista e autore del libro “Oltre il muro, storie di comunità divise” (2010), che si occupa di Medio e Vicino Oriente, Nord Africa e Balcani, e Ervin Hlandik Milharčič, un'icona del giornalismo sloveno, inviato di guerra nei Balcani.  Modera l’incontro il regista e scrittore Marko Sosič.

 

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Direttore: Maurizio Pertegato
Capo redattore: Tiziana Melloni
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