Bosnia: “Ricerca d’identità”
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- Pubblicato Martedì, 13 Novembre 2012 17:54
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Trieste – Continua fino al 2 dicembre l’esposizione fotografica “Ricerca d’identità” di Ziyah Gafić al Magazzino delle Idee, inaugurata sabato 10 novembre alla presenza del presidente della provincia di Trieste Bassa Poropat, presentata dal curatore Fabio Amodeo, con la presenza della regista Sabrina Morena, nell’ambito del progetto “Bosnia 20 anni dopo – il lavoro al tempo della globalizzazione” all’interno della rassegna di S/paesati, eventi sul tema delle migrazioni. Con questa mostra si commemora la guerra in Bosnia attraverso le immagini degli oggetti che sono stati ritrovati nelle fosse comuni.
Ziyah Gafić celebre fotografo bosniaco, vincitore di diverse edizioni dell’ World Press Photo, ha fotografato ogni oggetto esumato dalle fosse comuni al fine di creare un archivio visivo che restituisse un nome ai corpi rinvenuti e che i sopravvissuti potessero consultare con facilità. “Il suo scatto, - come ci racconta - questa volta vuole essere documentativo, voglio far riflettere lo spettatore”. “Vorrei con questa mostra - continua – creare empatia fra me e lo spettatore, e con questo spero e credo di esserci riuscito”.
Ricerca d’identità ritrae oggetti semplici, personali, che le vittime del genocidio in Bosnia hanno portato con se nel loro ultimo viaggio e che dimostrano come non avessero idea di ciò a cui sono andati incontro: uno spazzolino, degli occhiali da vista, un accendino, un orologio che segna l’ora della morte.Un’orazione silenziosa, perché ogni oggetto diventa intimo, unico e comune al medesimotempo, come ricorda Fabio Amodeo.
Oltre all’utilizzo come mezzo di identificazione delle vittime, gli oggetti vengono usati anche come prova forense nei processi in corso per crimini di guerra. I sopravvissuti ai massacri vengono a volte chiamati a tentare di identificare questi oggetti personali, ma si tratta di un procedimento estremamente lento e difficile, inefficace e doloroso.
Quando tutte le persone scomparse verranno identificate, rimarranno di loro soltanto le tombe e questi oggetti quotidiani. In tutta la loro semplicità, questi oggetti sono l’ultima testimonianza dell’identità delle vittime, l’ultima, permanente traccia della loro esistenza.
Orario della mostra: Magazzino delle Idee, Corso Cavour, 2, ingresso lato mare
martedì: dalle 10.00 alle 13.00, mercoledì: dalle 10.00 alle 13.00, giovedì: dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 17.00 venerdì, sabato; domenica: dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 19.00
lunedì: chiuso.Magazzino delle Idee, Corso Cavour, 2, ingresso lato mare.
Realizzata in collaborazione con la Provincia di Trieste nell'ambito del progetto "Bosnia 20 anni dopo - il lavoro al tempo della globalizzazione" e con la Cooperativa Sociale La Collina.