Cultura
Arianna Ciccone a Vicino/Lontano per parlare di giornalismo e informazione: "Bisogna essere attivisti"
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- Categoria: Eventi
- Pubblicato Lunedì, 11 Maggio 2015 13:55
- Scritto da Timothy Dissegna
Udine – Ha ideato uno degli eventi più importanti in Italia, lo organizza nella piccola Perugia da 15 anni e ti coinvolge subito con il suo impegno attivo per il giornalismo: è Arianna Ciccone, la fondatrice, insieme al compagno di vita e lavoro Christopher Potter, del Festival Internazionale del Giornalismo, che domenica 10 maggio, alle 15, è stata ospite di Vicino/Lontano digital nell’ex chiesa di San Francesco per l’appuntamento “Giornalismo. La battaglia per essere liberi”.
Introdotta dal giornalista Fabio Chiusi, Arianna Ciccone ha iniziato l’incontro tenendo una profonda e dettagliata lezione su cosa significhi informare e cosa questo comporti, per reporter di professione ma, soprattutto, per “semplici” cittadini.
Ecco allora una lista di alcuni nomi che quest’anno sono stati ospiti a Pertugi, nell’edizione numero IX svoltasi dal 6 al 10 aprile: dal blogger del Bahrein Ali Abdulemam, arrestato e torturato in patria fino a quando non è riuscito a scappare, fino ad arrivare al noto Edward Snowden, colui che divulgò qualche tempo fa documenti top-secret dei servizi segreti americani e fece scoppiare il Datagate.
Ma molti altri ancora, come la giornalista russa Marina Akhmedova che ha ricevuto minacce di morte dal governo russo per le sue denunce in Ucraina e la collega messicana Anabel Hernandez, fuggita dalle persecuzioni a causa delle sue inchieste. Tutti nomi che spesso l’opinione pubblica sente di sfuggita o ignora proprio, se non in rari casi eclatanti, ma che, dimenticati dal mondo, portano avanti le proprie campagne per informare e non cedere di fronte alla violenza delle minacce.
“Essere giornalista significa essere attivisti” è il motto dell’ospite, che di fronte a una platea scarna ma accogliente, ha raccontato il panorama dell’Italia, e del mondo intero in generale, per quanto riguarda l’informazione: il nostro Paese è collocato, dalle più autorevoli organizzazioni internazionali che si occupano di libertà di espressione, nella fascia “semi-libera” e nell’ultimo anno ha perso parecchie posizioni, finendo al 73esimo posto tra Moldavia e Nicaragua. Basta ricordare l’episodio di qualche anno fa al Tg1, quando l’allora direttore Minzolini diede la notizia dell’assoluzione dell’avvocato di Silvio Berlusconi, Donald Mills, nell’omonimo processo, quando invece il tutto finì con la prescrizione.
Per avere un’informazione pulita, però, è necessario fare continuamente “check-in” sulle fonti, cosa che molti utenti su internet non fanno. E infatti una ragazza del pubblico ne approfitta per porre il suo dubbio: è compito unicamente del singolo confrontare le informazioni?
Perché, ammette, si ammette a vere e proprie nevrosi di fronte a notizie completamente diverse tra loro. La Ciccone dice che sì, è compito del cittadino, ma si può far affidamento a testate o giornalisti di cui ci si fida particolarmente. Ma sicuramente è un processo lungo e complesso.
Alla fine dell’incontro, il pubblico presente ha avuto la possibilità di fare un viaggio all’interno del complesso sistema dell’informazione che ci circonda ogni giorno.
Per questo l’invito dell’ospite è sempre quello di schierarsi come attivisti per la libertà d’informazione, in modo da abbattere ogni distorsione e censura e avere un servizio sano da parte dei media. Sarà forse utopia, ma bisogna iniziare a crederci per cominciare a capire cosa significa, armandosi tutti di senso critico.
A maggio Palmanova si trasforma in "città della lettura" con brani dedicati all'amore
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- Pubblicato Lunedì, 11 Maggio 2015 12:57
- Scritto da Redazione Ilfriuliveneziagiulia
Palmanova - Per due giorni, a maggio, Palmanova si trasformerà in “città della lettura”. Tutte le persone che amano leggere e ascoltare potranno partecipare sabato 16, a partire dalle ore 17.30, a una “staffetta letteraria”: in tre stazioni di Piazza Grande si potranno ascoltare brani tratti da testi classici sul tema dell’amore.
Domenica 17 invece, dalle 18,00, persone note del giornalismo, della letteratura, dell’imprenditoria e della politica presenteranno e leggeranno presso la Loggia della Gran Guardia, le loro “letture per la vita”. Saranno ospiti Edgarda Florini, imprenditrice, Antonella Sbuelz, scrittrice, Andrea Doncovio, giornalista, Francesco Martines, sindaco di Palmanova.
La manifestazione, denominata Lector in Palma, è organizzata dall’associazione culturale LiberMente di Palmanova assieme all’amministrazione comunale, con la collaborazione di altre associazioni, e costituisce la prima fase di un progetto dedicato alla lettura ad alta voce.
L’intento è quello di far condividere il piacere di questa modalità di lettura che, facendo emergere il valore sonoro della parola, riesce a evocare suoni ed emozioni. Ma Lector in Palma si pone anche l’obiettivo di animare la città fortezza, di valorizzarne gli spazi rendendoli luoghi speciali dove sarà possibile incontrare le parole degli scrittori.
Programma:
Sabato 16 maggio ore 17.30
Staffetta letteraria in Piazza Grande
Letture di brani sul tema dell'amore
Domenica 17 maggio
Letture per la vita, i libri più amati
coordina e presenta Gianpaolo Carbonetto
ospiti:
Edgarda Florini, imprenditrice
Antonella Sbuelz, scrittrice
Andrea Doncovio, giornalista
Francesco Martines, sindaco di Palmanova
"Il Grande Califfato", il rapporto tra cristianesimo e islam in Medio Oriente raccontato a Vicino/Lontano
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- Pubblicato Domenica, 10 Maggio 2015 13:46
- Scritto da Timothy Dissegna
Udine - L'undicesima edizione di "Vicino/Lontano" volge oggi al termine, continuando ad alimentare i dibattiti culturali e sociali più caldi di quest'ultimo periodo. Tra questi ovviamente quello legato al terrorismo dello Stato Islamico e a parlarne sono stati il giornalista e inviato Riccardo Cristiano (in sostituzione dell'inviato della Stampa, Domenico Quirico) e Stefano Allievi, professore di Sociologia all'Università di Padova, nell'ex chiesa di San Francesco alle 10.
Il dialogo, intitolato "Il Grande Califfato", era incentrato ovviamente sulla situazione in Medio Oriente, con particolare riferimento alla situazione delle minoranze cristiane che in quei Paesi convivono con gli islamici, come hanno sempre fatto per secoli. Ma, ha subito chiarito Allievi, "l'Isis ha fatto più vittime tra i musulmani stessi" e, anzi, quando gli uomini armati arrivano nei villaggi, gli imam locali difendono quei "vicini e amici". Venendo uccisi anche loro.
Cristiano, che ha iniziato l'incontro definendo un onore e non un ripiego il poter parlare al posto del collega Quirico, ha poi continuato raccontando quanto il Medio Oriente sia frammentato per storia e cultura. Da una parte, infatti, c'è Istanbul e il suo passato bizantino, aperto al mondo, ma dopo la sua caduta prese piede un'altra sponda, quella dei beduini arabi, che avevano nella propria tradizione il saccheggio come mezzo per sopravvivere. "Già gli antichi greci lo documentarono" ha spiegato l'inviato.
Il pensiero che una società simile sia "malata" di violenza, quindi, potrebbe venire spontaneo. "In sociologia - chiarisce Allievi - il conflitto non è una patologia" bensì un meccanismo intrinseco e ineliminabile: è presente anche nella nostra, sottoforma di elezioni politiche o altri casi simili. E, comunque, basare il presente soltanto su questo è troppo riduttivo: il Levante, infatti, ha una lunga tradizione di integrazione tra cristianesimo e islam, ha detto Cristiano, e infatti la Bibbia fu tradotta in arabo grazie anche a dotti musulmani.
La lunga storia di quel mondo a noi apparentemente lontano, ma in realtà molto vicino, è estremamente affascinante e i due ospiti la raccontano, analizzandone cause ed effetti. Perché, in fondo, "ebraismo, cristianesimo e islam sono nati in uno sputo di terra piccolo così" ha detto Allievi, anche se oggi abbiamo occidentalizzato le prime due confessioni, dimenticandoci da dove sono arrivate realmente. E laggiù, durante il Medioevo, si concentravano le vere megalopoli dell'epoca: centri culturali aperti a tutti, come Baghdad.
Il tempo fugge e, dopo aver raccontato del piccolo Libano come posto dove le differenze convivono, non si può non parlare dell'impatto che ha l'Isis su chi decide di arruolarsi. Spinti dal dibattito del pubblico, Cristiano e Allievi ne hanno messo in luce la grande influenza che hanno sui giovani, che non necessariamente conoscono l'Islam ma cercano un pretesto per partire. Affascinati dalla propaganda che invita a lottare per una causa, una specie di "socialismo realizzato" religioso e che mette in palio il Paradiso: "nemmeno Stalin poteva promettere tanto" ha ironizzato il sociologo.
Giunti alla conclusione dell'evento, l'auspicio del docente veneto è stato quello che lo stesso mondo mediorientale si ribelli alla violenza terroristica, come avvenne in Italia alla fine con le Brigate Rosse. Per il giornalista, invece, quello di poter ascoltare dal vivo, a Vicino/Lontano l'anno prossimo, le parole di padre Dall'Oglio, da molti mesi rapito in Siria: un augurio condiviso da tutto il pubblico presente.
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