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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

"Il Grande Califfato", il rapporto tra cristianesimo e islam in Medio Oriente raccontato a Vicino/Lontano

Udine - L'undicesima edizione di "Vicino/Lontano" volge oggi al termine, continuando ad alimentare i dibattiti culturali e sociali più caldi di quest'ultimo periodo. Tra questi ovviamente quello legato al terrorismo dello Stato Islamico e a parlarne sono stati il giornalista e inviato Riccardo Cristiano (in sostituzione dell'inviato della Stampa, Domenico Quirico) e Stefano Allievi, professore di Sociologia all'Università di Padova, nell'ex chiesa di San Francesco alle 10.

Il dialogo, intitolato "Il Grande Califfato", era incentrato ovviamente sulla situazione in Medio Oriente, con particolare riferimento alla situazione delle minoranze cristiane che in quei Paesi convivono con gli islamici, come hanno sempre fatto per secoli. Ma, ha subito chiarito Allievi, "l'Isis ha fatto più vittime tra i musulmani stessi" e, anzi, quando gli uomini armati arrivano nei villaggi, gli imam locali difendono quei "vicini e amici". Venendo uccisi anche loro.

Cristiano, che ha iniziato l'incontro definendo un onore e non un ripiego il poter parlare al posto del collega Quirico, ha poi continuato raccontando quanto il Medio Oriente sia frammentato per storia e cultura. Da una parte, infatti, c'è Istanbul e il suo passato bizantino, aperto al mondo, ma dopo la sua caduta prese piede un'altra sponda, quella dei beduini arabi, che avevano nella propria tradizione il saccheggio come mezzo per sopravvivere. "Già gli antichi greci lo documentarono" ha spiegato l'inviato.

Il pensiero che una società simile sia "malata" di violenza, quindi, potrebbe venire spontaneo. "In sociologia - chiarisce Allievi - il conflitto non è una patologia" bensì un meccanismo intrinseco e ineliminabile: è presente anche nella nostra, sottoforma di elezioni politiche o altri casi simili. E, comunque, basare il presente soltanto su questo è troppo riduttivo: il Levante, infatti, ha una lunga tradizione di integrazione tra cristianesimo e islam, ha detto Cristiano, e infatti la Bibbia fu tradotta in arabo grazie anche a dotti musulmani.

La lunga storia di quel mondo a noi apparentemente lontano, ma in realtà molto vicino, è estremamente affascinante e i due ospiti la raccontano, analizzandone cause ed effetti. Perché, in fondo, "ebraismo, cristianesimo e islam sono nati in uno sputo di terra piccolo così" ha detto Allievi, anche se oggi abbiamo occidentalizzato le prime due confessioni, dimenticandoci da dove sono arrivate realmente. E laggiù, durante il Medioevo, si concentravano le vere megalopoli dell'epoca: centri culturali aperti a tutti, come Baghdad.

Il tempo fugge e, dopo aver raccontato del piccolo Libano come posto dove le differenze convivono, non si può non parlare dell'impatto che ha l'Isis su chi decide di arruolarsi. Spinti dal dibattito del pubblico, Cristiano e Allievi ne hanno messo in luce la grande influenza che hanno sui giovani, che non necessariamente conoscono l'Islam ma cercano un pretesto per partire. Affascinati dalla propaganda che invita a lottare per una causa, una specie di "socialismo realizzato" religioso e che mette in palio il Paradiso: "nemmeno Stalin poteva promettere tanto" ha ironizzato il sociologo. 

Giunti alla conclusione dell'evento, l'auspicio del docente veneto è stato quello che lo stesso mondo mediorientale si ribelli alla violenza terroristica, come avvenne in Italia alla fine con le Brigate Rosse. Per il giornalista, invece, quello di poter ascoltare dal vivo, a Vicino/Lontano l'anno prossimo, le parole di padre Dall'Oglio, da molti mesi rapito in Siria: un augurio condiviso da tutto il pubblico presente.

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Direttore: Maurizio Pertegato
Capo redattore: Tiziana Melloni
Redazione di Trieste: Serenella Dorigo
Redazione di Udine: Fabiana Dallavalle

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