Delitto di Udine, convalidato il fermo per le due 15enni. E adesso spunta un video
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- Pubblicato Giovedì, 11 Aprile 2013 19:15
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Udine - Il gip del tribunale per i minorenni di Trieste ha convalidato il fermo per le due quindicenni che si sono autoaccusate dell'omicidio di Mirco Sacher, il pensionato di 66 anni trovato morto domenica pomeriggio 7 aprile a Udine.
L'accusa contestata è di omicidio preterintenzionale non aggravato. Cadono quindi le ipotesi di reato di omicidio volontario e di furto aggravato, in alternativa alla rapina. Secondo gli inquirenti, quindi, le ragazze non avevano intenzione di uccidere, ma hanno reagito ad un approccio sessuale non gradito: da qui, nasce, l'ipotesi dell'omicidio preterintenzionale.
Le studentesse non andranno in carcere ma in una struttura protetta. Entrambe, sentite separatamente, si sono avvalse della facoltà di non rispondere.
"Il pubblico ministero chiederà che venga effettuato l'esame del Dna" su alcuni reperti, richiesta "che posso già annunciare che la mia assistita accoglierà", ha anticipato l'avvocato Federica Tozel, che assiste una delle due quindicenni. La legale ha spiegato che le ragazze andranno in due comunità distinte.
Fa capolino, intanto, un video che mostra le due amiche in compagnia di Sacher in gelateria. Alcune immagini riprese dalle telecamere fisse di un bar inquadrano l'ingresso domenica scorsa delle due ragazze insieme al pensionato ucciso a Udine, alle 10 e 30 del mattino.
Secondo il racconto delle giovani, sono state loro a telefonare a Mirco Sacher, una sorta di parente acquisito per una delle due, per chiedergli di andare insieme in gelateria. Il video mostra l'ingresso nel locale di Remanzacco.
Delitto di Udine: morte, forse, da soffocamento. Le due 15enni "Era come in un videogame"
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- Pubblicato Giovedì, 11 Aprile 2013 10:24
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Fvg - Mirco Sacher potrebbe essere morto per un'azione combinata di soffocamento e schiacciamento. L'autopsia ha stabilito che il cadavere ha due costole rotte.
Secondo voci raccolte in ambienti investigativi, si ipotizza che delle due 15enni, forse, gli teneva le mani sul collo e l'altra gli e' saltata addosso.
Intanto, elementi interessanti starebbero emergendo dall'indagine dei Carabinieri di Pordenone, supportati dai colleghi del Veneto, sul percorso autostradale delle due ragazzine udinesi. Nonostante il più stretto riserbo degli investigatori, si è appreso che vengono setacciate tutte le aree di sosta e gli autogrill da Udine a Padova, controllando anche ogni singola ripresa della videosorveglianza e raccogliendo testimonianze da parte degli addetti autostradali.
Da quanto è trapelato, già nella giornata di oggi, 11 aprile potrebbero esserci riscontri agli elementi raccolti, così da tracciare un quadro più fedele e individuare l'eventuale presenza di un complice adulto assieme alle due studentesse. Le indagini sono coordinate dal capitano Marco Campaldini, comandante della Compagnia di Pordenone, che ha raccolto le prime dichiarazioni delle ragazze nella notte di domenica.
L'autopsia non ha confermato che Mirco Sacher possa essere morto per soffocamento. Ci sono lesioni plausibili ma va stabilito che danni hanno fatto. Lo si apprende da fonti investigative. Secondo quanto si e' appreso, il quadro clinico riscontrato nel corso dell'autopsia e' complesso e poco chiaro, esito di una dinamica non semplice. Si attendono a questo punto le perizie tossicologiche. Entro trenta giorni dovrebbero essere completate le analisi istologiche. Secondo fonti investigative, l'ipotesi di violenza sessuale perde credito.
Intanto, emergono sempre maggiori particolari sulla serata di domenica 7 aprile. ''Sembrava di essere in GTA, il videogame. Ci siamo sentite come l'eroe del gioco''. E' una delle frasi che le due quindicenni di Udine avrebbero ripetuto, piu' volte, a Sonny Rizzetto e Walter Wisdom, i due giovani di Pordenone che, domenica notte, le hanno convinte a costituirsi ai carabinieri. A raccogliere la testimonianza e' stato il telegiornale dell'emittente ''Tv7 Triveneta'', che andra' in onda questa sera. ''Le abbiamo viste alla stazione di Mestre, erano calme, tranquille e senza soldi - affermano i due giovani pordenonesi -. Quasi ridendo, e comunque non tradendo nessuna emozione, ci hanno raccontato di aver ucciso un uomo, messo in moto la sua auto, attaccando i fili dell'accensione, e di essere fuggite con questa a 150 all'ora in autostrada".
"Ci e' sembrato un racconto strano al punto che volevamo andare a Udine, a vedere se davvero c'era il cadavere. Poi, arrivati a casa, abbiamo avuto conferma dai nostri genitori e abbiamo convinto le ragazze a presentarsi ai carabinieri''. Le due ragazzine erano senza soldi ''e al capotreno del Venezia-Trieste abbiamo detto che erano fuggite da casa e che eravamo andate a prenderle, per riportarle dai genitori, cosi' non ha fatto pagare loro il biglietto; davvero erano senza un euro in tasca''.
In stazione a Mestre, secondo quanto riferito nell'intervista televisiva, le due minorenni ''raccontavano la loro avventura come in preda a una strana euforia e, piu' di una volta, una delle due ha detto che le era sembrato di vivere come nel GTA''. Il videogame, molto famoso tra i giovanissimi, presenta tra gli altri un personaggio che uccide, fugge in auto, ruba denaro, spacca tutto quello che trova sul suo percorso.
Delitto di Udine, le tante incognite di un giallo
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- Pubblicato Mercoledì, 10 Aprile 2013 08:50
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Udine - Un omicidio avvolto ancora nel giallo, quello del pensionato Mirco Sacher: molti gli aspetti ancora poco chiari, nel racconto delle due ragazzine di Udine. Tanti i tasselli del puzzle da ricomporre
LE CAUSE DELLA MORTE - Le ragazze hanno dichiarato di averlo ammazzato insieme strangolandolo; sul corpo, pero', a un primo esame superficiale, non sono stati trovati segni evidenti, tranne alcune escoriazioni sul collo dell'uomo. Sara' l'autopsia a dire la parola definitiva. Non si esclude che nel corso dell'aggressione il pensionato sia stato colto da malore.
IL MOVENTE - Sarebbe un tentativo di violenza sessuale sulle due adolescenti, dicono, il motivo che avrebbe innescato la loro reazione. E sul corpo di una di loro ci sarebbero effettivamente segni di possibile violenza. Sembra si tratti di graffi su un seno la cui presenza potrebbe confermare il racconto della colluttazione con l'anziano. Anche sul cadavere della vittima sarebbe stato rilevato un graffio, ma questo potrebbe essere stato causato dai rovi. Ma perche', si chiede il procuratore dei minori di Trieste Dario Grohmann , ''un uomo che conduce una vita normale, che e' un conoscente della famiglia di una delle ragazze, all' improvviso le aggredisce?''. Del resto non era la prima volta che le accompagnava. E perche' la reazione delle due ragazzine ''non e' stata quella di fuggire?''. Inoltre, mentre le due arrestate parlano di una accesa discussione con l'uomo, dei testimoni riferiscono di averle viste parlare tranquillamente con lui all'esterno dell'auto.
IL LUOGO - Quello dove e' avvenuto l'omicidio ''non e' un posto dove in quell'orario si sarebbe appartata neppure una coppietta regolare'', dice il questore di Udine Antonio Tozzi. ''Domenica era una bella giornata e a quell'ora c'era tanta gente nella zona''. Possibile che l'anziano abbia scelto proprio quel luogo per tentare il suo approccio?
CHI LE HA AIUTATE? - E' possibile che le due adolescenti abbiano fatto tutto da sole? Il procuratore Groham dice: ''non abbiamo riscontro della presenza di una persona maggiorenne nella vicenda. Non possiamo ne' affermarlo ne' negarlo, non ci risulta''. Si cerca, pero', la persona che ha dato un passaggio alle due dalla stazione di servizio in provincia di Padova a Vicenza.
CHI HA GUIDATO L'AUTO? Gli investigatori vogliono capire se e' vero che una delle due minorenni abbia guidato l'auto della vittima per ore fino a Limenella. E intendono farlo effettuando una 'prova di guida' e una ricognizione dei luoghi insieme alle indagate. Tra gli accertamenti in corso c'e' anche la posizione delle telecamere in autostrada e lungo il tragitto.
I BUCHI NERI - Trascorre un'ora e mezza dal momento in cui le adolescenti lasciano il campo di via Buttrio e la registrazione del passaggio dell'auto al casello sud di Udine della A23. Che cosa e' successo in questo tempo? Le due dicono di aver vagato alla ricerca di una strada che le portasse all'imbocco dell'autostrada. E' cosi?
CELLULARI - Con chi hanno parlato le ragazze dopo la morte di Sacher? Gli inquirenti lo scopriranno con degli accertamenti sui cellulari delle due arrestate e della vittima. Sul telefono di quest'ultimo sarebbe stata inserita la scheda di una delle due arrestate, il cui cellulare era scarico. Verranno anche verificati i tabulati per capire se vi siano state chiamate anche verso i due ragazzi di Pordenone.
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