Delittto di Udine, sms a sfondo sessuale da vittima a ragazzina
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- Pubblicato Mercoledì, 24 Aprile 2013 09:42
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Udine - Un sms a sfondo sessuale partito dal cellulare di Mirco Sacher verso quello di una delle due quindicenni indagate per la sua morte. Sembrano assumere una direzione diversa le indagini sul caso del pensionato trovato morto in un campo e della cui uccisione si sono accusate due ragazzine. Il rapporto tra il pensionato e le adolescenti, descritto all'esterno da tutti come quello ''tra nonno e nipote'' potrebbe dunque essere stato diverso. Un altra 'tessera' del puzzle e' rappresentata dal fatto che, a quanto si e' appreso, nelle settimane antecedenti il delitto di Sacher, una delle due quindicenni indagate per la sua morte avrebbe incontrato un uomo in una zona di capannoni semi-deserti, poco distante dal campo di via Buttrio. Gli avrebbe sottratto 100 euro e poi sarebbe scappata. Con lei c'era anche un'altra amica, la stessa che pochi giorni prima dell'omicidio era andata con loro a casa di Sacher, in attesa dell'autobus per tornare a casa. La terza giovane risulta comunque estranea ai fatti. Questo elemento, raccontato da alcuni testimoni sfilati davanti agli agenti della Squadra mobile di Udine, unito al messaggio a sfondo sessuale partito dal cellulare della vittima e indirizzato all'altra adolescente, farebbe prendere alle indagini una direzione diversa da quella inizialmente raccontata dalle due ragazze. Alla luce delle novita' emerse con l'analisi dei cellulari, gli avvocati Federica Tosel e Luigi Francesco Rossi andranno in settimana a trovare la ragazza per confrontarsi con lei. Intanto domani, al gabinetto di Polizia scientifica di Padova cominceranno gli accertamenti tecnici irripetibili sui reperti posti sotto sequestro. Probabile che nei prossimi giorni gli investigatori tornino a fare un sopralluogo in casa della vittima.
Banca di Cividale ed estorsioni, confermata la fiducia dei vertici al presidente Pelizzo
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- Pubblicato Mercoledì, 17 Aprile 2013 13:59
- Scritto da Redazione ilfriuliveneziagiulia
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Udine - Gli sviluppi dell’inchiesta della Procura di Udine sul gruppo Banca Popolare di Cividale, che stanno coinvolgendo anche il presidente Lorenzo Pelizzo, anche a seguito di una querela depositata dall’azionista Pierluigi Comelli, hanno indotto lo stesso Pelizzo a convocare per il pomeriggio del 16 aprile un consiglio di amministrazione straordinario per affrontare la critica situazione venutasi a creare.
Lo comunica in una nota lo stesso istituto bancario. Il 16 aprile la Procura di Udine aveva iscritto nel registro degli indagati il direttore generale dimissionario Di Bernardo, il presidente della Banca popolare di Cividale, Lorenzo Pelizzo, e il vicedirettore generale, Gianni Cibin. Le contestazioni fanno riferimento a condotte di natura estorsiva nei confronti di alcuni clienti.
“La solidità della Banca è fuori discussione e sapremo fornire agli inquirenti e alla autorità di vigilanza tutti gli elementi utili a far luce sui fatti oggetto d’indagine”, ha dichiarato il presidente Pelizzo che, da parte sua, assicura la propria totale estraneità ai fatti contestati.
“Mi riservo di intraprendere tutte le azioni necessarie a tutela della mia immagine e onorabilità e di quella della banca che presiedo in tutte le sedi opportune. Inoltre avrò modo di fare massima chiarezza nel corso della prossima assemblea dei soci convocata per il 25 aprile”.
“Nel frattempo – prosegue il presidente - l’operatività dell’istituto, nelle sue articolazioni, prosegue normalmente nella consapevolezza degli impegni assunti con i soci, i clienti e il territorio di riferimento”.
Da parte loro il consiglio di amministrazione e il collegio sindacale della Banca Popolare di Cividale, nel corso della riunione hanno rinnovato la piena fiducia a Lorenzo Pelizzo.
Gli amministratori e i sindaci hanno incoraggiato il presidente a tutelare la banca e se stesso in tutte le sedi da ogni illazione che ne comprometta l’onorabilità e l’immagine. Nel corso della medesima riunione è intervenuto anche il nuovo direttore generale Mario Leonardi, chiamato a guidare l’operatività della banca in questa fase.
Da parte sua il sindaco di Cividale, Stefano Balloch, nel commentare l'accaduto ha dichiarato: “La vicenda ci ha colto tutti di sorpresa. Siamo certi che l’indagine avviata dalla magistratura udinese farà chiarezza su quanto accaduto. Il Gruppo Banca Popolare di Cividale rappresenta da sempre un’istituzione importante per il nostro territorio".
"Negli anni - ha detto ancora il sindaco - la banca si è spesa a favore di numerose e significative iniziative promosse nel Cividalese e non solo, dimostrando una spiccata sensibilità sul fronte culturale, dell’arte, della storia e non solo”.
Anziano imprenditore edile muore durante una ricognizione in cantiere
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- Pubblicato Martedì, 16 Aprile 2013 12:24
- Scritto da Redazione ilfriuliveneziagiulia
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Udine - Un imprenditore edile in pensione, il signor Bruno Voncini, 68 anni, è morto nella mattinata di lunedì 15 aprile a Udine. È stato stroncato da un malore mentre seguiva i lavori in un edificio da ristrutturare in via Paparotti.
Sul posto la polizia e i sanitari del 118, che hanno tentato di rianimarlo, ma invano. Il signor Voncini, residente a Percoto di Pavia di Udine, era conosciuto come grande lavoratore e serio artigiano.
Aveva lasciato da alcuni anni la sua ditta al figlio Luca, dopo essersi ritirato dal lavoro, ma spesso seguiva ancora alcuni cantieri.
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