Delitto di Udine: morte, forse, da soffocamento. Le due 15enni "Era come in un videogame"
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- Categoria: Udine
- Pubblicato Giovedì, 11 Aprile 2013 10:24
- Scritto da redazione fvgnotizie
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Fvg - Mirco Sacher potrebbe essere morto per un'azione combinata di soffocamento e schiacciamento. L'autopsia ha stabilito che il cadavere ha due costole rotte.
Secondo voci raccolte in ambienti investigativi, si ipotizza che delle due 15enni, forse, gli teneva le mani sul collo e l'altra gli e' saltata addosso.
Intanto, elementi interessanti starebbero emergendo dall'indagine dei Carabinieri di Pordenone, supportati dai colleghi del Veneto, sul percorso autostradale delle due ragazzine udinesi. Nonostante il più stretto riserbo degli investigatori, si è appreso che vengono setacciate tutte le aree di sosta e gli autogrill da Udine a Padova, controllando anche ogni singola ripresa della videosorveglianza e raccogliendo testimonianze da parte degli addetti autostradali.
Da quanto è trapelato, già nella giornata di oggi, 11 aprile potrebbero esserci riscontri agli elementi raccolti, così da tracciare un quadro più fedele e individuare l'eventuale presenza di un complice adulto assieme alle due studentesse. Le indagini sono coordinate dal capitano Marco Campaldini, comandante della Compagnia di Pordenone, che ha raccolto le prime dichiarazioni delle ragazze nella notte di domenica.
L'autopsia non ha confermato che Mirco Sacher possa essere morto per soffocamento. Ci sono lesioni plausibili ma va stabilito che danni hanno fatto. Lo si apprende da fonti investigative. Secondo quanto si e' appreso, il quadro clinico riscontrato nel corso dell'autopsia e' complesso e poco chiaro, esito di una dinamica non semplice. Si attendono a questo punto le perizie tossicologiche. Entro trenta giorni dovrebbero essere completate le analisi istologiche. Secondo fonti investigative, l'ipotesi di violenza sessuale perde credito.
Intanto, emergono sempre maggiori particolari sulla serata di domenica 7 aprile. ''Sembrava di essere in GTA, il videogame. Ci siamo sentite come l'eroe del gioco''. E' una delle frasi che le due quindicenni di Udine avrebbero ripetuto, piu' volte, a Sonny Rizzetto e Walter Wisdom, i due giovani di Pordenone che, domenica notte, le hanno convinte a costituirsi ai carabinieri. A raccogliere la testimonianza e' stato il telegiornale dell'emittente ''Tv7 Triveneta'', che andra' in onda questa sera. ''Le abbiamo viste alla stazione di Mestre, erano calme, tranquille e senza soldi - affermano i due giovani pordenonesi -. Quasi ridendo, e comunque non tradendo nessuna emozione, ci hanno raccontato di aver ucciso un uomo, messo in moto la sua auto, attaccando i fili dell'accensione, e di essere fuggite con questa a 150 all'ora in autostrada".
"Ci e' sembrato un racconto strano al punto che volevamo andare a Udine, a vedere se davvero c'era il cadavere. Poi, arrivati a casa, abbiamo avuto conferma dai nostri genitori e abbiamo convinto le ragazze a presentarsi ai carabinieri''. Le due ragazzine erano senza soldi ''e al capotreno del Venezia-Trieste abbiamo detto che erano fuggite da casa e che eravamo andate a prenderle, per riportarle dai genitori, cosi' non ha fatto pagare loro il biglietto; davvero erano senza un euro in tasca''.
In stazione a Mestre, secondo quanto riferito nell'intervista televisiva, le due minorenni ''raccontavano la loro avventura come in preda a una strana euforia e, piu' di una volta, una delle due ha detto che le era sembrato di vivere come nel GTA''. Il videogame, molto famoso tra i giovanissimi, presenta tra gli altri un personaggio che uccide, fugge in auto, ruba denaro, spacca tutto quello che trova sul suo percorso.