A Ronchi scende in campo il baseball per ciechi: l'intervista al Presidente dell'AIBXC, Mazzanti
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- Pubblicato Domenica, 13 Settembre 2015 19:12
- Scritto da Timothy Dissegna
Ronchi dei Legionari (Go) – Nel baseball, l'immagine di chi batte la pallina con la mazza e la scaglia alle stelle è ormai un chiodo fisso nella mente di tutti, grazie soprattutto ai numerosi film statunitensi che hanno esaltato uno degli sport nazionali oltreoceano.
Ma non solo negli USA questo sport richiama gli appassionati: anche in Italia, infatti, questa disciplina si è radicata nel corso dei decenni, tanto che proprio in Friuli Venezia Giulia iniziò a diffondersi dopo l'arrivo degli Alleati a Trieste. E dalla città marina poi raggiunse altri punti della regione, tra cui Ronchi, ancora oggi importante punto di riferimento locale e nazionale.
Non è un caso, quindi, se proprio qui sabato 12, dalle 14, al campo di baseball Enrico Gaspardis si è disputata la prima delle due giornate di Coppa Italia per non vedenti, una disciplina tutta italiana che punta a diventare paraolimpica. Un girone da quattro squadre che avrà un corrispettivo a Firenze, e che ha dato modo di vedere quanta forza abbia chi riesce a superare i propri limiti fisici.
Al termine del primo incontro, tra Patrini Malnate e Cus Brescia, abbiamo quindi incontrato il Presidente dell'AIBXC (Associazione Italiana Baseball giocato da Ciechi) onlus, Alberto Mazzanti, un signore avanti con l'età ma con una vitalità disarmante. Nella pausa che anticipava il secondo incontrodell giornata, abbiamo avuto modo di farci raccontare un po' cos'è questo sport.
“È stato inventato a Bologna nel 1994” ci spiega, “e quell'anno ci fu la prima partita dimostrativa”. All'epoca si contavano solo due squadre, oggi otto e sparse in tutta Italia: a Cagliari, Firenze, Roma, Bologna, Brescia, Mannate (in provincia di Varese) e due a Milano. Ma non solo, perché si contano perfino una a Parigi, un'altra in costruzione sempre in Francia ma a sud, e una vicino a Monaco di Baviera.
“Ci sono sia giocatori non vedenti che ipovedenti” continua Mazzanti, spiegando così il perché gli atleti in campo indossio mascherini sugli occhi. È uno degli accorgimenti per non rendere questo sport discriminatorio, perché la sua candidatura ad entrare alle Paraolimpiadi è sul tavolo del Cio, ma “è difficile”, lo ammette lui stesso.
L'AIBXC non si da per vita, però. Perché questo sport piace, in tanti sono venuti a bussare alla sua porta da tutto il mondo: “Emissari negli USA, Giappone, Pakistan” sfoglia l'elenco il Presidente, sperando che da laggiù arrivi l'impegno economico necessario a proseguire. Per avere l'ok del Cio servono, infatti, rappresentative di almeno tre continenti e sei squadre. Non un impegno da poco, insomma.
La domanda sorge spontanea: perché un'idea simile non è nata negli States? “Perché c'è già” ci racconta, “ma non è baseball, è solo un passatempo che esiste da 30/40 anni. Ma non si gioca nel campo da baseball, né si usa la palla regolamentare”, cose che invece, almeno in parte, l'alternativa italiana mantiene.
Il fatto che l'evento sia a Ronchi, lo dice anche Mazzanti, non è casuale: “Abbiamo avuto una prima esperienza a Staranzano qualche tempo fa. Questa è 'terra di baseball' e l'avevamo scelta per un'esibizione, per creare una realtà per ciechi”. E l'intento è ancora quello, di coinvolgere nella cittadina dell'aereoporto regionale possibili giocatori.
“Il pubblico si avvicina per curiosità” conclude l'intervistato, “le prime volte è sempre entusiasmato”. Difficile non esserlo, vedendo le giocate che queste persone riescono a fare in campo: ancora una volta, Ronchi potrebbe legare la propria cultura del baseball a un qualcosa di incredibilmente unico.
Il difficile compito dell’arbitro: ritiro dei giovani “fischietti” di Udine prima del campionato. Le foto
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- Pubblicato Giovedì, 10 Settembre 2015 15:05
- Scritto da Timothy Dissegna
Arta Terme (Ud) - Le squadre ci sono, i calendari sono stati creati, manca ormai solo il fischio d'inizio per l'inizio della stagione di calcio regionale 2015/16. Si, ma... dove sono finiti gli arbitri? Ad Arta Terme, per l'annuale ritiro precampionato.
A scegliere la nota località carnica è stata la Sezione AIA "Gino Nais" di Udine, per il secondo anno consecutivo ospite all'hotel Gortani. Qui, per tre giorni (da venerdì 4 a domenica 6 settembre) gli arbitri a disposizione dell'Organo Tecnico Sezionale si sono preparati all'imminente ripartenza del calcio friulano.
Sotto la guida dei colleghi più esperti e anziani, insieme ai responsabili dell'OTS, infatti, i direttori di gara del Settore Giovanile e Scolastico, Juniores e Seconda Categoria hanno svolto i test obbligatori per essere designati. Il tutto reso ancora più difficile dalla pioggia incessante, soprattutto durante gli allenamenti e test fisici, ma la maggior parte degli associati hanno passato le prove senza tanti problemi.
Ma non solo prove da superare: durante il soggiorno, l'Organo Tecnico ha anche tenuto lezioni molto utili per i ragazzi (tutti i presenti erano sotto i 25 anni) sull'ABC dell'arbitraggio: da come ci si prepara alla partita a come ci si relaziona con giocatori e dirigenti, sempre e comunque rispettando gli altri.
E poi video sulle situazioni più difficili da affrontare in campo, come alcuni falli che in apparenza possono sembrare innocui ma che in realtà andrebbero puniti con l'espulsione; spiegazioni della Circolare n.1 che ogni anno la IFAB emana sulle modifiche o introduzioni di nuove regole: quest'anno centrali sono state le spiegazioni sul fuorigioco e sulla possibilità, in categorie minori, di poter far giocare calciatori già sostituiti.
L'alta concentrazione richiesta ai "fischietti" è andata anche a vere e proprie lezioni che vanno oltre il "semplice" arbitraggio: "Qui imparate a decidere, ad assumervi delle responsabilità in un mondo dove ormai pochi sono in grado di farlo o vogliono farlo" ha detto con decisione Mirko Zannier, Presidente della Sezione nell'ultimo incontro con i presenti domenica mattina, prima dei saluti. E non è certo una cosa da poco: chi, oggigiorno, può dire di saper scegliere, in un mondo dove questa cosa non è più necessaria?
Gli arbitri, dai Giovanissimi alla Champions League, sono chiamanti a farlo in ogni partita: una responsabilità che non tutti sarebbero in grado di sopportare, men che meno i detrattori della domenica, bravi a insultare dagli spalti un direttore di gara senza nemmeno aver mai aperto il regolamento.
Nei tre giorni, i ragazzi si sono allenati, hanno affrontato test, scherzato, si sono divertiti e scambiati consigli per prepararsi all'esordio. Alcuni sono scesi in campo la domenica stessa, in Coppa Regione, altri dovranno aspettare ancora un po', ma dopo il ritiro ad Arta la concentrazione sarà alta. Palla a centrocampo, si inizia.
Qui la fotogallery di Sharon Caneva:
Giro del Friuli, a sorpresa uno sponsor salva la manifestazione
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- Pubblicato Martedì, 08 Settembre 2015 11:09
- Scritto da redazione@ilfriuliveneziagiulia.it
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