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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Imprenditore muore in un incidente con lo scooter: il cordoglio di Confcommercio

Imprenditore muore in un incidente con lo scooter: il cordoglio di Confcommercio

Pordenone - Lo scorso sabato 30 gennaio uno scooterista di 45 anni, il signor Gianantonio Tesolin, è rimasto vittima di un incidente in via Castelfranco a Pordenone attorno alle 15.15. L’uomo, che gestiva una pompa di benzina, stava percorrendo la via a bordo del motociclo quando, per cause in via di accertamento da parte della polizia stradale si è scontrato con una Bmw.

L’impatto è stato violento. I sanitari del 118, giunti immediatamente sul posto, lo avevano trasportato in condizioni disperate all’ospedale di Pordenone, dove è spirato.

L'incidente è avvenuto a poca distanza dalla casa dei genitori della moglie, dove il signor Tesolin si stava recando in visita. Il suocero accortosi dell’incidente è sceso in strada. Vedendo suo genero in terra, è stato colpito da malore e trasferito in ospedale.

Cordoglio per la scomparsa di Gianantonio Tesolin è stato espresso dall’Ascom-Confcommercio Imprese per l’Italia di Pordenone, a cui appartiene l’impresa di famiglia.

In una nota, Ascom fa sapere che “partecipa al grande dolore che ha colpito l’intera famiglia Tesolin, gestori da molti anni di impianti di carburante in città, per la tragica scomparsa di Gianantonio Tesolin, noto imprenditore che con la moglie gestiva da oltre quindici anni la stazione di rifornimento Esso di via Montereale”.

Per il presidente che guida la categoria provinciale aderente all’Ascom-Figisc , Claudio Favaro, è una grande perdita: “Gianantonio è sempre stato un grande lavoratore, disponibile con tutti e pieno di doti umane. Alla pompa di benzina serviva i clienti sempre con il sorriso, impegnato sempre a dare il meglio di se, soprattutto, con  professionalità. Poi la famiglia che adorava assieme alle due figlie. La scomparsa di Gianantonio ha profondamente colpito la nostra categoria di benzinai e per questo siamo molto vicini alla famiglia e al papà Armando che gestisce l’impianto di viale Grigoletti”.

Espressioni di cordoglio sono giunte anche dal presidente della Confcommerio del Friuli Venezia Giulia nonché provinciale, Alberto Marchiori, che ha espresso partecipazione e dolore alla famiglia, unitamente al direttore Ascom di Pordenone, Massimo Giordano.

L’attività imprenditoriale dei Tesolin si è sempre distinta all’interno della struttura associativa dell’Ascom-Confcommercio, tant’è che per molti anni sono stati i veri promotori della crescita e dello sviluppo della sezione terziario.

L'Audi gialla dei rapinatori data alle fiamme nella notte. Nessuna traccia dei banditi

L'Audi gialla dei rapinatori data alle fiamme nella notte. Nessuna traccia dei banditi

Treviso - L'Audi gialla al centro di una imponente caccia, da giorni, da parte delle forze dell'ordine, è stata data alle fiamme nel Trevigiano durante la notte tra il 25 e il 26 gennaio. I tre malviventi che la usavano, sentendosi braccati, hanno incendiato la vettura in aperta campagna, vicino ad un torrente, tra i comuni di Oné di Fonte ed Asolo.

Le fiamme hanno allarmato alcuni abitanti del posto che hanno chiamato i Vigili del fuoco. Sono intervenuti anche i carabinieri che hanno constatato che si trattava dell'Audi Gialla rubata a Milano lo scorso dicembre e con la quale tre banditi si sono resi protagonisti di rocambolesche fughe, sul filo dei 260 km/h e in contromano sul passante di Mestre. Dei malviventi, per il momento, non è stata trovata traccia.

Uno dei ricercati per la vicenda dell'Audi gialla si è presentato spontaneamente in questura a Torino per chiarire quello che ha definito "un errore". "Io sono innocente", ha detto agli investigatori l'uomo, un albanese di 32 anni, nella notte fra sabato e domenica. L'uomo ha affermato che anche le altre due persone raffigurate nelle fotografie diffuse sono estranee ai fatti.

L'uomo, arrivato da Forlì, si è fatto accompagnare in questura da un avvocato torinese. Agli investigatori, facendo riferimento alle fotografie che in questi giorni sono circolate sugli organi di informazione e sui social network, ha spiegato che conosce anche le altre due persone: due albanesi che, ha assicurato, oggi si trovano nel loro Paese; uno sarebbe anche detenuto.

L'uomo che si presentato in questura è risultato senza permesso di soggiorno. Il 13 gennaio gli era stato intimato di lasciare il territorio nazionale entro sette giorni. Così è stato trattenuto al Cie di Torino. È in programma l'udienza legata al procedimento di espulsione.

Falsi prodotti Prada venduti online da un sito contraffatto: Fiamme Gialle scoprono truffa

Falsi prodotti Prada venduti online da un sito contraffatto: Fiamme Gialle scoprono truffa

Pordenone - La Guardia di Finanza di Pordenone ha messo a segno un'importante operazione che ha permesso di smascherare un canale informatico di vendita online di prodotti contraffatti della griffe di moda italiana "Prada". Lo hanno reso noto le Fiamme Gialle in una nota diffusa il 22 gennaio.

La rete messa in atto dai truffatori partiva dalla Cina passando per la Francia, l’Olanda e l’Inghilterra. Per ingannare gli utenti del web era stato creato un sito web la cui denominazione sembrava non lasciare dubbi circa la sua autenticità e la conseguente originalità dei prodotti pubblicizzati.

A rendere ancora più plausibile la riferibilità del sito alla casa di moda era la sua accuratissima elaborazione grafica, nella quale erano ritratti prodotti originali, la cui complessa e costosa progettazione costituiva la prova del fatto che gli ideatori intendevano ingannare anche gli acquirenti meno sprovveduti.

Gli stessi prezzi dei prodotti offerti in vendita, equivalenti a quelli degli outlet ufficiali gestiti dalla griffe italiana, contribuivano a conferire credibilità al sito telematico, così come il sistema di pagamento, gestito dai maggiori circuiti di moneta elettronica, e di spedizione della merce affidato a primarie imprese del settore.

Gli uomini del Nucleo di Polizia Tributaria di Pordenone, avvalendosi anche della professionalità del proprio personale specializzato in “computer forensics e data analisys”, hanno percorso a ritroso le tracce informatiche lasciate da alcuni ignari acquirenti riuscendo a ricostruire l’intera rete illecita.

Le indagini hanno consentito alle Fiamme Gialle di individuare in Francia, nel Dipartimento della Loira, la persona che in Olanda aveva registrato il sito collegato alla rete internet tramite un server collocato in Inghilterra.

Attraverso le indagini i finanzieri hanno appurato che una volta effettuati gli ordini telematici e accreditati i pagamenti su un conto corrente bancario localizzato nella Cina meridionale, precisamente nella regione del Guandong, i prodotti venivano consegnati da un corriere internazionale presso gli indirizzi degli acquirenti.

I beni, tuttavia, non potevano essere ritirati se non dopo avere pagato le inaspettate spese di sdoganamento dato che risultavano sorprendentemente spediti da Hong Kong.

A questa prima sgradita sorpresa ne seguiva un’altra, poiché i prodotti ricevuti, per quanto curati fin nei minimi particolari, non erano affatto autentici. Si trattava, infatti, di abilissime contraffazioni dei prodotti originali della casa di moda italiana come è stato possibile stabilire solo grazie agli occhi esperti dei suoi ispettori.

Per evitare ulteriori danni alla griffe italiana e impedire il protrarsi delle truffe per gli utenti di internet, le Fiamme Gialle hanno ottenuto dalla Autorità Giudiziaria pordenonese il sequestro e l’oscuramento del sito per ben 90 provider di tutto il mondo.

Sono in corso le rogatorie internazionali per chiudere il cerchio intorno alla rete criminale del falso.

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Direttore: Maurizio Pertegato
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