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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Procede l'iter della riforma sanitaria regionale: più assistenza territoriale e meno burocrazia

Procede l'iter della riforma sanitaria regionale: più assistenza territoriale e meno burocrazia

FVG - L'iter della riforma della sanità regionale procede celermente, con l'incontro dell'assessore alla Salute Maria Sandra Telesca con il Consiglio delle Autonomie locali, avvenuto il 28 luglio a Udine, che ha visto una sostanziale approvazione del progetto complessivo.

La riorganizzazione tiene conto dei cambiamenti radicali nella composizione della popolazione, avvenuti negli ultimi 30 anni. Nel 2030 saranno 366.225 le persone con più di 65 anni (28,5 per cento della popolazione totale) e 71.960 quelle con più di 85 anni (5,6 per cento). Ci saranno tre ultrasessantacinquenni ogni due persone sotto i vent'anni.

I calcoli elaborati dalla direzione centrale Salute dellla Regione stimano che oggi il 5 per cento della popolazione determina il 50 per cento dei costi totali. Di fronte a questa situazione, la "riforma è urgente e richiede la revisione della rete ospedaliera a vantaggio di una assistenza primaria territoriale più forte" ha detto Telesca.

Il decreto, che è stato approvato in via preliminare dalla Giunta regionale il 18 luglio, attende ora il vaglio della III Commissione consiliare prima del voto del CAL, ma "già oggi la discussione è stata molto approfondita", ha avuto modo di osservare Telesca.

Quale il fabbisogno complessivo per attuare questo cambiamento? "A pieno regime si tratterà di spostare 100 milioni di risorse dalla sanità ospedaliera a quella territoriale", risponde Telesca, spiegando però che si tratterà di un percorso graduale.

La gradualità è la parola chiave anche per alcune scelte che dovranno essere ponderate, valutando monitoraggi di dati nei prossimi mesi. Così, alla domanda sulla chiusura dei punti nascita, l'assessore conferma per ora solo quello di Gorizia, e riserva alla valutazione dei dati le altre decisioni.

Sul nuovo ruolo affidato ai circa mille medici di medicina generale dalla riforma, Telesca commenta che si tratta "di una scommessa sulla quale la Regione punta perché nessuno come un medico di famiglia è in grado di essere punto di ascolto e di raccordo dei cittadini ma anche perché tutti questi professionisti sono pronti e disponibili a tornare ad un impegno di diagnosi e cura a patto di venire sollevati da incombenze burocratiche di cui hanno sofferto il peso in questi ultimi anni".

Movita: il centro di fisioterapia di riferimento a Udine

Movita:  centro di fisioterapia di riferimento a Udine

Udine: siamo abituati a trattare i disturbi ed i conseguenti dolori dell’apparato muscolo scheletrico (alcuni tipici dell’età ) con rimedi farmacologici.

Ma analgesici e terapie per bocca che costituiscono, secondo il senso comune, la soluzione più immediata, non sono la definitiva soluzione al problema.

Dopo dieci anni di attività professionale, la dott.ssa Stefania Bernardis fisioterapista OMT, chinesiologo, amplia la propria sede operativa ed apre il Centro Movita (Movimento e vita),il centro di fisioterapia osteopatia, sito in via Molino Nuovo, 37 a Udine, che si occupa della valutazione, trattamento e prevenzione dei disturbi neuro-muscolo-scheletrici causati da traumi, interventi chirurgici ma anche da disequilibri posturali e abitudini di vita stressanti e affaticanti.

Spiega la dott.ssa Stefania Bernardis: “Il Centro Movita, è nato per ampliare una gamma di attività che fin dal 2002 offrivamo ai nostri utenti.

Dalle 8.00 alle 20.00, il Centro è attrezzato per accogliere e trattare con personale altamente specializzato, i pazienti. Il nostro obiettivo non è lavorare sul sintomo ma eliminare le cause del dolore, dell’affaticamento, offrendo agli utenti orizzonti di benessere attraverso terapie idonee.”

Presso il Centro Movita sono attivi i servizi di: terapia manuale/osteopatia; rieducazione motoria e funzionale a seguito di traumi o interventi chirurgici, analisi posturale in età evolutiva e adulta, attività motoria di mantenimento e prevenzione, (clinical pilates) con programmi personalizzati per piccoli gruppi.

Recentemente Movita è stata riconosciuta come partner ufficiale per i servizi fisioterapici in seno alle più importanti manifestazioni sportive regionali. “È un vero piacere per noi condividere con il mondo dello sport i risultati ottenuti in tanti anni di attività professionale, chiarisce la dott. Stefania Bernardis. Sono veramente tanti gli atleti che avremo modo di supportare attraverso i nostri servizi, in un’ottica di prevenzione e cura.

Fare sport senza dolore, recuperare la forma fisica dopo un intenso agonismo è il miglior modo per sostenere lo sport e i suoi atleti.” Tra i servizi offerti da Movita segnaliamo che il Centro è anche punto di riferimento per la formazione. Offre docenze in ambito universitario, corsi di formazione per fisioterapisti, consulenza in ambito sportivo, scolastico e lavorativo.

Metodo Stamina: chiuse le indagini preliminari. Tra gli indagati il medico triestino Andolina

Metodo Stamina: chiuse le indagini preliminari. Tra gli indagati il medico triestino Andolina

Trieste - La Procura di Torino ha chiuso le indagini preliminari sul metodo Stamina. In tutto sono 20 gli indagati tra cui l'inventore del metodo Davide Vannoni e il medico triestino Marino Andolina.

Gli altri indagati sono neurologi, biologi e medici degli Spedali Civili di Brescia e un membro dell'Agenzia italiana del farmaco.

Per loro le accuse sono di associazione a delinquere, truffa aggravata dall'essere in danno al servizio sanitario nazionale e somministrazione di farmaci pericolosi.

A carico di Vannoni inoltre gli inquirenti hanno ipotizzato il reato di esercizio abusivo della professione medica e violazione della privacy.

Le indagini sul metodo Stamina sono state condotte dai carabinieri dei Nas su 101 casi di pazienti sottoposti al metodo di cura. Nell’avviso di chiusura delle indagini si legge che il metodo di cura non avrebbe portato miglioramenti alla salute dei pazienti, anzi li avrebbe sottoposti a dei “rischi”, e che addirittura si sarebbero “verificati eventi avversi in un numero significativo” di essi.

Il capo di imputazione afferma tra l'altro che l’associazione Stamina Foundation “facendo credere falsamente” ai pazienti e ai familiari che “vi erano elevate possibilità di guarigione dalla loro malattia a seguito del trattamento con cellule staminali e che le persone non sottoposte a tale trattamento sarebbero incorse in un serio pericolo di vita”, avrebbe portato ad un “clima di tensione sociale”, attraverso “conferenze, scritti e manifestazioni critiche” rivolte, tra gli altri, al ministro della Salute.

“Non sono molto stupita – ha commentato il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin - vedremo l’esito del processo. È una vicenda che ha tenuto l’Italia con il fiato sospeso e me con molte preoccupazioni e ansie. L’importante è che ne esca chiarezza, perché qui le vittime sono le migliaia di persone che hanno creduto di poter avere una cura”.

"La conclusione dell'inchiesta di Torino sul caso Stamina è clamorosa ma non inattesa. La magistratura farà il suo corso - afferma Emilia Grazia De Biasi, presidente della commissione Sanità del Senato. - Come legislatore - afferma De Biasi in una nota - continuo a ritenere, come ho già detto molte altre volte, che la sperimentazione vada bloccata e mi auguro che il Parlamento non debba più essere chiamato a votare su sperimentazioni il cui valore scientifico non è dimostrato".

A questo proposito, aggiunge, "chiedo al ministro Lorenzin che i risultati del Comitato scientifico vengano pubblicati quanto prima. Questo nell'interesse dei malati e delle famiglie, che non possono continuare ad essere illusi, e nell'interesse del Sistema sanitario nazionale".

Chi siamo

Direttore: Maurizio Pertegato
Capo redattore: Tiziana Melloni
Redazione di Trieste: Serenella Dorigo
Redazione di Udine: Fabiana Dallavalle

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