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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Invecchiamento in salute. Chiude il convegno Active Cities a Udine

Invecchiamento in salute. Chiude il convegno Active Cities a Udine Con il convegno delle “Active Cities”, che si è svolto ieri 11 marzo nella Casa della Contadinanza in castello, Udine ha concluso il programma di incontri che nelle ultime settimane ha fatto del capoluogo friulano il centro europeo delle politiche per l’invecchiamento in salute. L’incontro ha gettato le basi per la creazione di una rete di partner che puntano a sfruttare le opportunità di finanziamento europeo, nell’ambito del programma Horizon 2020, per la promozione dell’attività fisica e di ambienti che favoriscano il movimento e l’accessibilità. Un percorso promosso in prima battuta dall’università di Cassino e del Lazio Orientale e sostenuto, oltre che dal Comune di Udine, anche dai Comuni di Bari, Milano e San Felice sul Panaro, dalle università di Verona, Ferrara, Erlangen-Norimberga, dalla fondazione Verdesport-Ghirada, dall’International Sport and Culture Association (Danimarca) e dall’istituto per la Ricerca Sociale di Milano, nonché dalla Commissione Europea e dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. “Il fatto che questo incontro si sia svolto proprio a Udine – sottolinea il sindaco di Udine, Furio Honsell – testimonia come nel panorama europeo e internazionale la nostra città sia ormai un modello per le politiche di promozione della salute. Inoltre particolare rilievo ha acquisito l’esperienza di Udine per le attività e i servizi dedicati all’invecchiamento in salute e alla solidarietà intergenerazionale. Considerati i mutamenti demografici degli ultimi decenni e l’aumento dell’aspettativa di vita alla nascita, che in Europa è in media di 72 anni per gli uomini e 80 anni per le donne, risulta quanto mai fondamentale la promozione di un invecchiamento attivo che migliori la qualità della vita nella Terza e Quarta Età”. Nel corso del convegno di ieri, dedicato anche alla presentazione delle diverse esperienze europee e nazionali significative in questo settore, hanno preso la parola diversi rappresentanti ed esperti di politiche di invecchiamento in salute, tra i quali Agis Tsouros, direttore del Centro per la Salute e la Governance Urbana dell’Organizzazione mondiale della sanità, Simona Arletti, presidente della rete italiana “Città Sane”, Susanne Hollmann, viceresponsabile Sport Unit della commissione europea. L’incontro di ieri ha concluso un ricco programma di appuntamenti che nelle scorse settimane hanno permesso al capoluogo friulano di presentare a diversi partner europei interessati le buone pratiche sviluppate dalla città durante la lunga esperienza nell’ambito della Rete Europea Città Sane dell’OMS e in particolare dell’Healthy Ageing Subnetwork (di cui è capofila), un gruppo ristretto di città europee attive sul tema dell’invecchiamento in salute. Queste iniziative rientravano nel programma URBACT II, il progetto europeo approvato a fine dicembre dalla Commissione Europea con un budget complessivo di 400 mila euro con l’obiettivo appunto di trasferire ad altre città queste buone pratiche sull’invecchiamento in salute. Insieme con Udine, città capofila, partecipano al progetto anche Edimburgo (UK), Brighton & Hove (UK), Klaipeda (Lituania) e Grand Poitiers (Francia). I partner hanno potuto approfondire il modello udinese conoscendone i servizi e le attività per la popolazione anziana e partecipando direttamente ad alcune iniziative come la passeggiata con il gruppo di cammino del Panorama di viale Venezia, che ha riservato agli ospiti una calorosa accoglienza con un buffet di prodotti locali offerti dalle aziende agricole locali Trangoni Ivan e Trangoni Sergio.

Alcol e giovani, non solo repressione: Comune ed Azienda sanitaria per stili di vita corretti

Alcol e giovani, non solo repressione: Comune ed Azienda sanitaria per stili di vita corretti

Udine - Stretta del Comune sull'abuso di alcolici presso i giovani: non solo con azioni repressive. L’assessore comunale alla Salute ed equità sociale dell'amministrazione udinese, Simona Liguori, ha presentato lunedì 10 marzo l’importanza del protocollo d’intesa "Comunicare la salute. Percorsi di consapevolezza nel sistema territoriale per la salute", firmato qualche giorno fa tra Comune, Università e Azienda sanitaria 2 e coordinato e finanziato con 13 mila euro dal Comune di Udine.

"Le ultime, inquietanti, notizie sulla moda dei giovani di riprendersi con il telefonino mentre si ubriacano sfidando altri amici a fare altrettanto, dimostra l’importanza di progetti finalizzati all’educazione alla salute delle giovani generazioni - ha detto Liguori nello spiegare l'iniziativa -. I piani di comunicazione come quello firmato da poco con l’ateneo friulano e l’Azienda sanitaria isontina sono pensati per promuovere il benessere psicofisico dei ragazzi dai 19 ai 21 anni".

"L’amministrazione comunale – precisa l’assessore – ha promosso questo progetto per attivare processi di benessere nella popolazione giovanile e intervenire nel campo della prevenzione e degli stili di vita, con particolare riguardo alle abitudini voluttuarie vissute come non pericolose, come ad esempio dipendenze da droga e alcol, doping, utilizzo nello studio di psicostimolanti".

"Poiché il target dei destinatari è rappresentato dai giovani 19-21 anni – prosegue – verranno privilegiate nuove e originali modalità multimediali della comunicazione pensate in sinergia e alleanza con i nostri partner che sono i giovani medici in formazione della nostra regione e l’Università di Udine, che al suo interno possiede le competenze per perseguire in modo ottimale il nostro comune obiettivo”.

Il nuovo approccio comunicativo alla promozione della salute tra i giovani prevede la realizzazione di una serie di strumenti di comunicazione del web 2.0, l’utilizzo dei social network e di seminari on line, la creazione di video e applicazioni per diffondere informazioni su attività e contenuti del progetto, oltre a incontri tematici con medici organizzati dal Centro regionale di formazione per l’area delle cure primarie – Ceformed (la scuola che forma i medici di famiglia del Friuli Venezia Giulia) di Monfalcone (Gorizia).

Sarà realizzato anche un portale on line con blog e forum. Il progetto intende così attivare, trasmettere e accrescere tra i giovani processi di consapevolezza per scelte di vita salutari, conoscenze utili sulle principali “competenze per la vita” e sul loro ruolo nell’adozione di comportamenti salutari, oltre a sviluppare capacità di autocontrollo per migliorare la propria salute mediante scelte consapevoli e coerenti.

Particolare attenzione sarà data quindi alle abitudini ritenute spesso, ed erroneamente, non pericolose per la salute quali l’abuso di alcol e l’assunzione di droghe e psicostimolanti.

Il progetto vedrà all’opera, per il Comune di Udine, il Servizio servizi sociali dell’assessorato alla Salute, l’Agenzia giovani e il Servizio comunicazione, innovazione, sistemi informativi e telematici; per l’Università di Udine, il dipartimento di Studi umanistici e l’Area relazioni esterne; nonché il Ceformed (Azienda per i servizi sanitari n.2 “Isontina”).

Friuli Venezia Giulia, 11 e 12 febbraio “parafarmacia solidale” per famiglie in difficoltà

Friuli Venezia Giulia, 11 e 12 febbraio “parafarmacia solidale” per famiglie in difficoltà

Trieste - “Parafarmacia solidale” per la raccolta di medicinali e materiale sanitario da donare alle famiglie in difficoltà. L’iniziativa, alla seconda edizione, si svolge in Friuli Venezia Giulia e in provincia di Trieste, dove l'11 e il 12 febbraio i cittadini che si recheranno nelle parafarmacie aderenti potranno acquistare medicinali o materiale sanitario che verrà devoluto in beneficenza attraverso il Comitato Mani dell’Amicizia, che si occuperà della distribuzione alle Associazioni di volontariato e quindi alle famiglie.

Si potranno acquistare farmaci antifebbrili, sciroppi per la tosse, pomate antidolorifiche, materiale per medicazione, disinfettanti, garze e cerotti, prodotti per bambini, e tutto quello che può essere utile alle famiglie per la salute.

L’iniziativa, al secondo anno di sperimentazione, dovrebbe essere estesa a tutta Italia a partire dal prossimo anno: l’obiettivo è la diffusione di questa campagna anche ad altre regioni, con la possibilità di un collegamento con analoghe iniziative delle farmacie.

Commenta Marco Esposito, a capo dell’organizzazione e nel Consiglio Direttivo della Confederazione Unitaria delle Libere Parafarmacie Italiane: “La solidarietà non può avere steccati di sorta e in questo particolare momento economico è necessario alleviare le sofferenze di quelle famiglie che si trovano in pesanti difficoltà economiche. Tutti potranno dare il proprio contributo anche con una spesa modesta, le parafarmacie sono pronte a fare la loro parte”.

 


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Direttore: Maurizio Pertegato
Capo redattore: Tiziana Melloni
Redazione di Trieste: Serenella Dorigo
Redazione di Udine: Fabiana Dallavalle

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