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Gio11212024

Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Assenteismo negli uffici pubblici, denunciati 40 dipendenti della Soprintendenza ai Beni culturali del Fvg

Assenteismo negli uffici pubblici, denunciati 40 dipendenti della Soprintendenza ai Beni culturali d

Trieste - Si è conclusa il 19 settembre con pesanti denunce l'indagine della Finanza sui dipendenti della Direzione Regionale e delle Soprintendenze ai beni culturali, paesaggistici, archeologici, architettonici, storici ed artistici del Friuli Venezia Giulia. Quaranta addetti sono stati denunciati per assenteismo dalle Fiamme gialle del Nucleo di Polizia Tributaria di Trieste.

I finanzieri hanno filmato e seguito per oltre cento giorni gli indagati che si assentavano dal posto di lavoro senza timbrare il cartellino e, mentre risultavano al lavoro, provvedevano ad incombenze di carattere privato, come la spesa al supermercato.

Rischiano la condanna da uno a cinque anni di reclusione per truffa aggravata ai danni dello Stato.

Finisce sulla stampa nazionale il "taglio" al conflitto d'interesse per parenti e soci dei politici Fvg

Finisce sulla stampa nazionale il

Trieste - Rimbalza sul "Corriere della Sera" di giovedì 6 settembre, con la firma di Gian Antonio Stella, la "scoperta" fatta da Marco Ballico, redattore del "Piccolo", quotidiano di Trieste, di un piccolo ma significativo taglio - tra i tanti di quest'estate - ad un saggio articolo della legge 7 del 20 marzo del 2000, ai tempi della giunta Antonione (centro destra).

All'articolo 31 del "Testo unico delle norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso" fu allora stabilito che "non è ammissibile la concessione di incentivi di qualsiasi tipo a fronte di rapporti giuridici instaurati, a qualunque titolo, tra società, soci, ovvero tra coniugi, parenti e affini sino al secondo grado. Tale disposizione si applica qualora i rapporti giuridici instaurati assumano rilevanza ai fini della concessione degli incentivi".

Lo scorso 4 luglio, durante la notte, nel corso dell'approvazione dell'ultimo assestamento di bilancio, "prima delle prossime elezioni regionali del 2013" osserva Gian Antonio Stella, l'attuale giunta Tondo ha deciso di fare piazza pulita, con due righe di "interpretazione autentica" dell'articolo 31, in cui si stabilisce che "tra gli organismi indicati non sono ricompresi quelli culturali, di volontariato e di promozione sociale privi di finalità di lucro".

Il piccolo "strappo alla regola" è rimasto inosservato a tutti, tranne al collega Marco Ballico. Tanto di cappello per l'attenzione.

Cade dalle nuvole invece l'opposizione: il capogruppo del PD Gianfranco Moretton, intervistato in proposito dallo stesso quotidiano, afferma: "Sono sincero, non ne sapevo niente. Non ce ne eravamo neanche accorti. D’altra parte, devo dire che se questi contributi si possono dare solo a società no profit…".

Incalza il giornalista: "Quindi se un politico regala un finanziamento a un’associazione di suo fratello o di sua moglie che dona buoni pasto ai cittadini in difficoltà che poi vanno a votare…" Replica Moretton: "Ah, no, certo, no... Mi rendo conto che ci sono dei risvolti a rischio... Difatti, vado a memoria, credo che noi abbiamo votato contro…"

Pnbox non è una testata giornalistica, assolto Vanin

Pnbox non è una testata giornalistica, assolto Vanin

PORDENONE - Assolto perché il fatto non sussiste. Con questa formula il giudice del tribunale di Pordenone, Eugenio Pergola, ha assolto l'amministratore unico della web tv Pnbox, Francesco Vanin, dall'accusa di esercizio abusivo della professione giornalistica.

Nell'udienza di oggi, 11 luglio, il giudice ha revocato d'ufficio l'ammissione di tutti i testi della difesa ritenendo superflua la loro deposizione. I difensori hanno rinunciato all'esame dell'imputato e il giudice ha invitato le parti a concludere. Il Pm, Del Tedesco, ha chiesto l'assoluzione ritenendo che l'attività di Vanin non sia assimilabile al lavoro giornalistico perché non prevede lavoro intellettuale e mediazione dei contenuti.

Gli avvocati della difesa, Scorza di Roma e Magaraci di Pordenone, oltre a ricordare che già in fase di indagine il pm aveva chiesto l'archiviazione, hanno spiegato che Vanin è solo un imprenditore, che non ha mai esercitato attività giornalistica e hanno evidenziato che la Pnbox non è una testata telematica registrata, fatto questo non contestato in tribunale. Le motivazioni della sentenza arriveranno entro 45 giorni.

Chi siamo

Direttore: Maurizio Pertegato
Capo redattore: Tiziana Melloni
Redazione di Trieste: Serenella Dorigo
Redazione di Udine: Fabiana Dallavalle

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